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giuseppe cotroneo 1941 -archivio marrapodiBruzzano Zeffirio ( Reggio Calabria - locride ) lì giovedì 26 luglio 2012  - Cittadini, elaborare l’estremo saluto per un amico che ci lascia definitivamente non sempre è facile. Quando, nondimeno, questo amico porta il nome di Giuseppe Cotroneo, del prof. Giuseppe Cotroneo, tale compito richiede non poco animo perché si corre il rischio di non essere all’altezza dello spessore culturale di colui il quale da questo sagrato, davanti a questa Piazza, di mirabili discorsi funebri a bruzzaniti meritevoli ne ha fatti a centinaia.
Nessuno, infatti, caro prof. Cotroneo, può negare o dimenticare la vostra eccellente capacità oratoria, i vostri discorsi funebri e le vostre orazioni fatte tutte a braccio - non avevate, voi, bisogno di appunti scritti! – Siete stato, in verità, in questo paese l’unico, insuperato maestro nell’arte della declamazione, in cui traspariva la vostra non comune intelligenza, la vostra passione morale e civile, il vostro grande cuore, la vostra sensibilità di fronte al dolore ed alla sofferenza, ma soprattutto la vostra rara, eccellente preparazione culturale.

cotroneo quotidianoIl vostro amore per gli studi classico-umanistici, che da giovane studente aveva trovato la giusta fucina nel Seminario dei Cappuccini di Fiumara di Muro, associato ad una fervida intelligenza, ha fatto di voi un raffinato conversatore, un brillante conferenziere, una personalità apprezzata e ricercata anche negli ambienti provinciali, regionali e parlamentari. Ma oggi, caro prof. Cotroneo, tocca a voi ascoltare questo mio semplice ma sentito saluto d’addio che vuole essere una testimonianza di stima nonché il riverente omaggio di un’allieva al proprio maestro. Non posso e non voglio ignorare, invero, che politicamente mi sono cresciuta alla vostra scuola, usufruendo dei vostri preziosi insegnamenti. Voi siete stato, prof. Cotroneo, il leader politico per eccellenza di questo paese, il vostro amato Bruzzano, un insuperato capo carismatico, un democratico cristiano doc, un leader appassionato e coinvolgente che sapeva trascinare ed affascinare il popolo che per decenni ha creduto in voi, nelle vostre capacità operative, nel vostro coraggio, nella vostra grande passione politica. Avete saputo, caro prof. Cotroneo, farci sognare, farci guardare avanti verso obiettivi elevati e nobili con la magìa verbale che solo voi sapevate usare. Siete stato un grande, prof. Cotroneo, e siete vissuto da protagonista tra noi. E lo prova il fatto che siete stato il Sindaco più giovane d’Italia, il Sindaco di Bruzzano per ben tre mandati, dal ’56 al ’64 e dal ’73 al ’78, sindaco in un contesto per niente facile con avversari forti e popolari come il dr. Sicari ed prof. Oliva, quando ancora si respirava aria di guerra e di bisogno. E voi avete saputo impiegare al meglio le vostre più belle energie nell’interesse dei cittadini, per i quali siete stato anche una guida morale per la vostra grande carica umana e disponibilità verso tutti coloro, ed erano tanti, che chiedevano il vostro aiuto. Non vi siete mai negato a nessuno nella vostra non comune benevolenza e generosità. La storia di questo nostro amato paese, caro prof. Cotroneo, ci ha visti uniti e divisi, amici ed avversari, solo politicamente schierati l’uno contro l’altro, mai, però, del tutto nemici, perché voi sapevate, nella vostra grande onestà intellettuale, capire il limite oltre il quale non bisognava andare; non avete mai infierito o, metaforicamente parlando, affondato la lama contro l’avversario politico.

Equilibrio e rispetto della dignità personale sono stati, in effetti, il crisma della vostra politica paesana, il credo che vi siete imposto e che avete rispettato nei rapporti umani, grazie alla vostra inconfondibile educazione morale, civile e religiosa, da francescano convinto con regola d’umiltà vissuta e praticata, senza alcun dubbio. Grande, infatti, è stato – e nessuno può negarlo – prof. Cotroneo, il vostro senso del dovere, della famiglia, dell’amicizia, del rispetto umano, della viva partecipazione agli eventi lieti e tristi del nostro paese. Ci mancheranno, in questa piazza ed in queste adunanze, la vostra inconfondibile voce e la vostra presenza affabile e gioviale. Avete dimostrato un grande cuore ed un grande animo! Il vostro nome, caro prof. Cotroneo, ha segnato un’epoca ben precisa per Bruzzano per cui, da grande protagonista di essa, entrate a pieno titolo nella storia democratica e civile del nostro paese, per meriti personali, per aver brillato di luce propria attraverso un naturale carisma personale che difficilmente potrà essere uguagliato. Sono gli atti, le azioni che parlano per voi, prof. Cotroneo, la verità accompagnata dall’azione, mai dalla simulazione o dall’artificio, bisogna riconoscerlo. 

A voi, oggi, prof. Cotroneo, un grazie di riconoscenza e di rispetto per il contributo d’idee, di sapere, di civiltà che, instancabilmente, avete offerto alla nostra comunità in mezzo secolo d’attività sociale e politica. Ed oggi, prof. Cotroneo, la campana suona per voi, è vero; ma, con la verità nel palmo della mano, la campana, oggi, suona per tutti noi, perché con voi se ne va tanta parte della storia umana e civile di Bruzzano. Con la vostra dipartita, infatti, professore caro, si chiude un’epoca per tutta la comunità, l’epoca Cotroneo, l’epoca della vera passione morale e civile, della condivisione di valori di libertà e di democrazia, nonché umani e cristiani che voi, con i fatti e con il cuore, avete professato durante la vostra vita. 

Alla vostra diletta Anna, a Giovanna e a Rocco, vostri adorati figli, espressione più alta del vostro “modus educandi”, e a tutti i vostri cari congiunti la nostra vicinanza ed il nostro affetto. A voi, caro prof. Cotroneo, a voi che vi apprestate ad entrare nel mondo “dei ben vissuti”, dove non c’è spazio per il frastuono, per le angosce e gli affanni terreni, a voi il nostro più doveroso e riverente omaggio ed un buon tragitto verso le contrade fiorite del cielo, dove, finalmente, “il vivere è calma, è senza morte”.
Addio, prof. Cotroneo!                                                                                                                    Rosa Marrapodi

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