Il promontorio di Capo Zefirio ai confini dei territori delle città della Magna Grecia di Reggio e di Locri Epizefiri

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Capo Bruzzano è uno dei più importanti promontori che si spingono verso il mare di quelle che, dall’VIII secolo a.C., furono le coste dello Ionio colonizzate dai popoli della antica Grecia che decisero di costruirsi una nuova vita spingendosi ad occidente e fondando, sulle coste italiane, le fiorenti colonie della Magna Grecia la cui civiltà eguagliò ed in taluni aspetti addirittura superò quella della terra d’origine.

Si narra che proprio in corrispondenza di questo promontorio, anticamente denominato Zefirio, approdo protetto dai venti occidentali, sbarcarono i coloni (Locresi Ozoli, abitanti la costa del Golfo di Corinto o Locresi Opunzi, insediati sulle riva del canale di Eubea? Questione ancora dibattuta) che successivamente, poco più a nord, fondarono (nel 679 o 673 a.C.) l’importante città di Lokroi Epizephirioi, che deriva il suo nome sia dalla terra di origine: la Locride greca, che da questo promontorio.

Capo Zefirio si trovava sicuramente in prossimità della fiumara (di cui ancora oggi si dibatte l’ubicazione) che segnava il confine tra l’area colonizzata dai Locresi, e quella più a sud che faceva capo all’importante città di Rhegion (oggi Reggio Calabria, fondata da Coloni Eubei di Calcide intorno al 730 a.C.). Questa città, che si affaccia sullo stretto, vede di fronte il delinearsi del suggestivo panorama delle coste siciliane con la città di Zankle (oggi Messina) e, più a sud, l’imponente sagoma del vulcano Etna, in perenne attività.

La città di Rhegion fu senz’altro famosa per l’importante produzione di statue di bronzo, di cui le famose statue rinvenute sui fondali di Riace sono una importante testimonianza che attesta l’elevatissima perfezione raggiunta dagli artigiani della scuola bronzistica di Reggio in questo tipo di complessa lavorazione.

ANTICA MONETA DI RHEGION CON L’IMMAGINE DI UN LEONE

( Il collage delle varie immagini sottostanti è stato realizzato dal Dr. Isidoro Bonfà - La redazione )

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Le antiche monete della Magna Grecia di frequente raffiguravano animali dall’importante significato simbolico o di derivazione mitologica. Un esempio è visibile nella figura dove è riportata una moneta rinvenuta a Rhegion e dove si riconosce la forma del Leone con fattezze in cui si possono ritrovare elementi di somiglianza con la tavola in bronzo sbalzato rinvenuta nei fondali di Capo Bruzzano Zefirio.

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Isidoro Bonfà  geologo 

ROMA CAPITALE
10. Dipartimento Tutela Ambientalee del Verde - Protezione Civile
Direzione Gestione Territoriale Ambientale
U.O. Gestione Piano Rifiuti e Risanamenti Ambientali
Resposabile del Servizio Bonifica siti inquinati e geologia ambientale
Circonvallazione Ostiense, 191 - 00154 Roma