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favismoDivieto assoluto di coltivare fave all’interno del centro abitato del Comune di Ferruzzano. Il Sindaco del piccolo centro rivierasco Maria Romeo, infatti, con propria ordinanza, dopo aver constato che nel territorio comunale risiede un rilevante numero di persone affette da favismo a seguito della carenza dell’enzima G6PDH8(c.d.favismo), ha abolito la coltivazione delle fave.

Il pregiato legume, purtroppo, stante così le cose è stato messo al bando al fine di tutelare la salute di quanti sono affetti da tale patologia. Questo perché, come si legge nell’ordinanza sindacale, “il solo contatto con fave e/o l’inalazione dei loro pollini può causare crisi emolitiche tale da mettere seriamente in pericolo la vita del soggetto affetto da deficit di G6PDH; che la coltivazione di fave in prossimità degli spazi che tali soggetti frequentano(case, ambienti di lavoro, di culto, scuole, edifici pubblici ecc.) nonché la presenza delle stesse presso punti esposizione e vendita in esercizi commerciali, e sulla pubblica via, costituiscono occasione di nocumento per la salute degli stessi”. Le aree interessate dal divieto di coltivazione, sono circoscritte al centro abitato di Ferruzzano Marina. Nell’ordinanza si fa anche esplicito riferimento che “eventuali colture di fave in atto, nelle aree sottoposte a dìvieto, dovranno essere eliminate immediatamente e comunque non oltre giorni sette dalla data di emanazione dell’ordinanza stessa”. I commercianti, in virtù di tale ordinanza, dovranno dare corretta pubblicità della vendita di fave fresche apponendo appositi cartelli avvisando i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo che nel loro locale sono esposte e/o in vendita fave fresche.
Come è noto, il favismo, è una malattia genetica ereditaria causata da difetto congenito dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi(G6PD), normalmente presente nei gobuli rossi e fondamentale per la loro sopravvivenza. La carenza dell’enzima provoca un’emolisi acuta(distruzione dei globuli rossi) con ittero.

AGOSTINO BELCASTRO

Nota di redazione: Riceviamo e pubblichiamo questo articolo inviatoci dall'autore Agostino Belcastro che ringraziamo anche a nome dei lettori.. Questo articolo è stato pubblicato pure sul "il Quotidiano di Calabria" il 10 novembre 2012.