MU.SA.BA: IL MUSEO-PARCO-LABORATORIO DELL’ANTIMIMETICO FURORE
Mu.Sa.Ba è il “Museo di Santa Barbara”, il fantastico e fantasioso museo-parco-laboratorio sito nel territorio di Mammola (R.C), il piccolo e grazioso paesino noto ai palati più esigenti e raffinati per la degustazione gastronomica dello “ stoccafisso”.
Camminando nel parco completamente immersi nel verde, in un fazzoletto di terra ricco di storia dove ai tempi vi furono evoluzioni artistiche ed architettoniche tra le più fiorenti della Calabria antica, ci si imbatte tra la fitta vegetazione in enormi lucertole preistoriche coloratissime, figure di donne boteriane incastonate tra antiche muraglie o una donna-fontana dalla quale sgorga acqua di fonte anticamente raccolta nel bacino del limitrofo lago Sagros. Ci si imbatte ancora e misteriosamente in svariate forme geometriche, simboli, spirali, rifugi fiabeschi e spaziali, facce giganti, alte steli di diversa natura e forme che sovrastano gli alberi e il paesaggio intorno. Compaiono uomini di fuoco ed ancora sagome enormi sino a lambire il cielo, esseri viventi che prendono magicamente forma e vita nei loro colori sgargianti al calar della sera.
Questo parco è stato concepito come un frutto prelibato e raro, un candido fiore su cui vi poggiano soavemente sculture farfalla ed angeli alati. Bizzarre forme in una vitalità di colori ed odori mediterranei intorno che si distribuiscono in questo spazio magico e sognante, dove probabilmente una Divinità ancora presente vigila sul duro compito di un uomo. Colui che come un predestinato è stato scelto per far partorire dalla mamma arte: la figlia bellezza. Far sgorgare dal sudore delle sue mani gocce di sogni per nutrire una terra, quella Calabra, arida e fruttuosa di idee troppo facilmente imbrigliate. Questo uomo è sicuramente uomo di altri tempi ed ha un solo nome: Nik Spatari.
Artista e maestro dell’Era Moderna e Contemporanea ha cessato improvvisamente negli anni ’80 di calcare i palcoscenici dei musei più noti al mondo, scegliendo, in modo quasi morboso e patriarcale insieme alla sua musa Hiske Maas, di costruire la sua dimora e il suo mondo artistico aperto a tutti nella sua terra natia, la Calabria. Nik Spatari è artista a 360°, ha esposto le sue opere pittoriche nelle più famose gallerie d’Arte Moderna.
E’ stato nominato Architetto honoris-causa per la sua collaborazione con Le Corbusier e per la capacità di realizzare tutto un suo mondo Artistico-Architettonico, recuperando un complesso antico ecclesiastico in cui primeggiava storicamente la Chiesa Paleocristiana di S.Barbara. Ha dirottato poi, con sapienza e sudore, questo pezzo di terra abbandonata e lambita dalla vicina fiumara, ma ricca di storia e tradizione, verso il futuro. Sono stati costruiti un insieme di edifici avveniristici, amalgamati nella natura intorno con profondo rispetto. Edifici arricchiti nei suoi interni ed esterni sparsi nel parco da una molteplicità di opere artistiche, pitture, mosaici, sculture, istallazioni, realizzate dallo stesso Nik e da una molteplicità di artisti affermati e non, accorsi nel tempo da tutto il mondo e vogliosi di lasciare il loro segno stabile su questa terra dove i verbi principali sono: “osare, sperimentare, proporre”arte. Il ventaglio pittorico di Spatari è tra i più ampi, raffinati ed autentici, una ricercatezza artistica sublime frutto di studi, sperimentazioni, sviluppi, conoscenze, confronti e collaborazioni illustri che hanno lasciato nella sensibilità artistica dell’uomo sicuramente segni indelebili e tangibili in ogni sua opera grazie a: Pablo Picasso, Max Ernst, Renato Guttuso, Carlo Levi, ecc.
Il Mu.Sa.Ba è il complesso artistico-architettonico composto da un insieme di edifici fantasiosi nati tutti dal genio indiscusso dell’artista di casa, sviluppati con un’unica matrice geometrica e multicromatica. Nella parte bassa del sito vi si trovano l’abitazione e la personale officina artistica, poi vi è l’edificio della Foresteria “MuSaBaArtHotel” che come un lungo serpente angoloso si chiude in se stesso, contiene un insieme di spazi di servizio per gli artisti ed i visitatori, altri per le sperimentazioni artistiche e le attività ludiche, il tutto in totale connubio con il paesaggio intorno con un “antimimetico furore”, per come sottolineava l’Architetto Bruno Zevi. Di questo edificio di particolare espressione architettonica vi è sicuramente ll tetto, costituito da una copertura a sequenza piramidale coloratissima e con una infinità di giochi geometrici. Il muro esterno ed interno è praticamente un libro aperto, scritto dalle sapienti mani di Nik Spatari che ha realizzato tessera topo tessera un insieme di mosaici che raccontano, nella loro bellezza e ricercatezza, la storia biblica. Al centro del cortile un’altissima sagoma affusolata color rame vigila sul tutto dall’alba al tramonto.
La parte alta del promontorio è costituita da un grande piazzale tutto adornato da sculture ed uliveti, pavimentato geometricamente in pietra al cui estremo si affaccia il simbolo del Mu.Sa.Ba: la scultura “Concetto Universale” di Nik Spatari 1983, con le sue guglie aguzze colorate, visibile dalla strada sottostante che si percorre per l’attraversamento del versante Calabro Ionico-Tirrenico.
A dominare tutto il parco è l’antica chiesa di S.Barbara rifatta vivere dall’artista con luci e colori in tutta interezza e naturalezza. Dentro questa piccola chiesa rivestita in pietra lunga appena 14m, larga 6 metri ed alta 9 metri, nella volta sottostante e nell’abside l’artista ha sfidato l’uomo concependo “l’inconcepibile”, un capolavoro di inestimabile valore artistico: “ Il sogno di Giacobbe”. Ritornano soventi le storie bibliche nella vita di Nik Spatari, rappresentate sotto la volta con una varietà cromatica unica nel genere ed anche tridimensionalmente, creando cosi una sorta di “Cappella Sistina dell’età Contemporanea” dove non si può far altro che alzare gli occhi ed entrare, nel silenzio intorno, in un’altra dimensione.
Annesso alla chiesa vi è un altro rudere ricco di reperti artistico-architettonici frutto dell’evoluzione storica nel sito: il chiostro con la terme-cisterna romana. Questa parte era protetta da una provvisoria copertura drammaticamente crollata poco tempo fa dopo una tempesta. In questa area sorgerà l’ampliamento della parte museale-espositiva, tra percorsi artistici e snodati che la collegheranno alla chiesa antistante, spazi ed ambienti multifunzionali, tetti bizzarri, vetrate colorate e vedute mozzafiato.
L’ultima creatura nata in questo parco-laboratorio è la “Rosa dei venti”. La nuova residenza e sala espositiva a pianta esagonale, anch'essa ricca di colori e mosaici, spiragli di luce e forme bizzarre come la cupola a vele triangolari che riprende la tipologia della Foresteria. Il suo interno racchiude il piano residenziale e nella parte inferiore la sala espositiva. Al centro della sala superiore tra mosaici di volateli è possibile intravedere da un foro nel pavimento, il mosaico di un viso al piano sottostante, creando cosi una voragine artistica tra le parti. Tutti questi elementi artistici ed architettonici ben si sposano come un tutt’uno con l’ambiente circostante, con la sua natura i suoi ruderi, i suoi silenzi, la sua storia e la pietra, “radicando l’arte nella sua terra di origine”, simboleggiano forse il compito dato a questo uomo.
Il Mu.Sa.Ba è un patrimonio artistico unico nel suo genere e per tutto il versante Calabro-Ionico. Le istituzioni di ogni ordine e grado dovrebbero avere maggiore attenzione per questo posto, tutelandolo e permettendo un continuo sviluppo in modo che possa diventare un polo fondamentale per il rapporto tra arte-architettura-paesaggio. Dal 1986 la “Santa Barbara Art Foundation” tra mille difficoltà ha fatto tanto per arrivare a questo punto e ancora oggi mattone dopo mattone porta avanti il suo progetto con impegno e dedizione. Ma ciò non basta per dare il lustro che merita ad un posto che racchiude in se: arte, architettura, ambiente, archeologia, antropologia, storia, botanica, coltura biologica, scienze. I Comuni limitrofi, la Provincia e la Regione, la Sovraintendenza ai Beni Artistici ed Archeologici della Calabria hanno più il dovere di supportare, tutelare e sussidiare lo sviluppo dell’intero progetto artistico del Mu.Sa.Ba. al fine di canalizzare l’attenzione nazionale ed internazionale sulla terra Calabra come: “Polo di Eccellenza per le Arti Contemporanee”. Una strategia di marketing artistico del luogo in connubio con i comuni limitrofi, le associazioni ed enti di ogni genere, permetterebbe una crescita del “Turismo-Artistico”, avendo una ricaduta positiva oltre che sull’immagine del territorio, anche sulle attività imprenditoriali locali.
Per una maggiore visibilità ed informazione Il Mu.Sa.Ba. ha istituito con alcune Università della Calabria, e prossimamente anche con l’Università di Ingegneria di Roma Tor Vergata, un partenariato che dà la possibilità a studenti del campo artistico-architettonico-ingegneristico di svolgere dei workshop e degli stage di Mosaico o di Architettura nella propria sede con dei programmi dettagliati e a tutoraggio dell’artista Spatari ed i suoi associati. In primavera la facoltà di Ingegneria di Tor Vergata organizzerà una conferenza nella capitale per far conoscere a studenti e non solo il valore artistico ed architettonico del Mu.Sa.Ba., la storia della sua nascita e la sua continua evoluzione con le mani e la mente di Nik Spatari.
L’Architetto M.G. D’Amelio esperta di Architettura e Composizione Architettonica, nonché docente di Storia dell’Architettura presso l’Ateneo di Ingegneria di Tor Vergata ha cosi analizzato il Mu.Sa.Ba: “Da quasi mezzo secolo, i resti del monastero di Santa Barbara a Mammola fanno da scenario al Mu.Sa.Ba, il complesso di arti di fama internazionale pensato-progettato-costruito da Nik Spatari e Hiske Maas. E’ come se la storia improvvisamente si fosse riappropriata dello spirito del luogo, dove al culto del sacro si accompagnava il lavoro manuale dei monaci. Non è un caso che una degli edifici, il MuSaBaArtHotel ne riprende proprio l’organizzazione spaziale, essendo composta da undici celle che offrono ospitalità a coloro che intraprendono o consolidano il loro percorso nelle arti. E’ un’architettura sorprendente, giocata tutta su un ricercato contrasto tra le vivide cromie dei mosaici distesi sugli affilati volumi stereometrici della foresteria e le brune ruvide rocce dell’Aspromonte. Essa, come gli altri episodi architettonici del Parco Museo, entra in un dialogo a distanza che rilega arte-architettura inquadrandoli in un paesaggio segnato dai torrenti Torbido e Neblà e dagli strapiombi dell’acrocoro. Il Mu.Sa.Ba deve essere interpretato come un caposaldo territoriale, in una regione tanto bella quanto complessa, ma destinata ad un lustro futuro prossimo per come merita, insieme a tutta la sua gente ed i suoi artisti ”.
Nota di redazione:Le foto si ingrandiranno se si clicca sopra.