Brancaleone, lì 27 novembre 2012.
minoranze linguistiche 2-700pxSi è svolta a Brancaleone la serata conclusiva del Progetto “Tuteliamo le minoranze linguistiche”, organizzato dall’Assessorato alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Reggio Calabria e dell’Associazione Culturale “Saturnia”, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale del centro jonico reggino.La kermesse culturale è iniziata nel pomeriggio con un’escursione guidata per le vie del vecchio borgo medievale, seguita da una sosta presso la Biblioteca Comunale “Cesare Pavese” dove sono stati proiettati due brevi documentari sulle peculiarità di Brancaleone (“Tartnaet” e “Il gelsomino di Calabria).

L’evento conclusivo si è svolto presso la Piazza Stazione dove dalle prime ore del pomeriggio erano stati già allestiti un palco per lo spettacolo di musica etnica e 12 stand per la distribuzione gratuita dei prodotti enogastronomici della tradizione grecanica e jonica, nonché per l’esposizione dei lavori artistici e artigianali del luogo. Alla manifestazione hanno partecipato oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, l’Assessore Provinciale alle Minoranze Linguistiche Mario Candido, la dottoressa Anna Maria Borrata e altri funzionari della Provincia di reggio Calabria. La Pro loco di Brancaleone è stata presente con uno stand gastronomico e di artigianato locale all’interno del quale si sono raccolte numerose firme per il FAI Italiano “ I Luoghi del cuore” per Brancaleone Superiore.

“Le minoranze di lingua greca in Calabria”-scrive Ettore Bruni, di Brancaleone, critico letterario, scrittore ed ex preside nei Licei a Pisa- sono  una realtà culturale, sociale, umana che non deve estinguersi e vanno sostenute e prima di tutto conosciute a difesa di valori che sono preziosi anche al di là dei confini entro i quali vivono. Il grecanico va salvato e valorizzato, non soltanto perché è parte delle nostre radici, ma anche perché il prendere parte e coscienza di un aspetto così interessante della storia della Calabria giova al suo sviluppo culturale e umano”. Concludendo la sua analisi, Bruni, invita a valorizzare il turismo culturale conoscendo direttamente sul luogo i paesi calabresi dell’area grecanica, andando alla emozionante ricerca di accenti e suggestive cadenze linguistiche grecaniche. E nel contempo sarà possibile ammirare paesaggi naturali di stupenda bellezza. Infatti, quest’area, per secoli, ha assunto il ruolo di vera e propria isola culturale per una serie di precarietà storica dei collegamenti ad un retroterra particolarmente impervio. Per quanto antropizzata per le continue migrazioni della popolazione dei borghi dell’entroterra verso la costa conserva spiagge larghe ed accoglienti.

                                                                                                                                                                                             Agostino Belcastro


Nota di redazione: Pubblichiamo questo articolo che ci è stato gentilmente inviato dall'autore Agostino Belcastro che ringraziamo anche a nome dei lettori. Questo articolo è stato pubblicato pure sul "il Quotidiano di Calabria" il 29 novembre 2012