Il disastro ambientale della Liquichimica e il territorio da recuperare

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RIQUALIFICAZIONE DEL WATERFRONT. Dai relitti della Liquichimica al recupero dell’area naturale di Saline Joniche  e  di Pentedattilo. La Provincia di Reggio Calabria ha bandito un concorso di Idee, con le linee guida per la Progettazione e quindi il recupero dell’area naturale di Saline Joniche. Si elimineranno gran parti degli edifici e dei sistemi industriali, creando un immenso vivaio a macchia mediterranea. Verranno anche recuperate le Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, inutilizzate e dislocate dall’area principale della fabbrica, che diverranno il centro di riferimento internazionale sulla ricerca e la tutela del paesaggio, costituendo un grande Polo Scientifico.

Ciò che alla madre terra è rubato, col passare del tempo, madre terra se lo riprende. Potremmo intenderlo cosi per comprendere meglio il vero valore di questo luogo, Saline Joniche (R.C), terra lacerata e violentata dall’uomo incautamente negli anni. Una forzata industrializzazione,  inattiva e inefficace, già dai lontani anni ’70 con la presenza della fabbrica ex Liquichimica: miraggio irraggiungibile di un polo industrializzato efficiente che non ha mai dato i frutti sperati. Di recente anche il tentativo di incidere nuovamente con l’industrializzazione passiva, proponendo quest’area per la realizzazione di una Centrale a Carbone. Proposta palesemente bocciata dai cittadini, dagli enti e associazioni locali, dalle autorità stesse che si sono mobilitati in comunione per opporsi a questa soluzione altamente inquinante e nociva; anche se dal punto di vista lavorativo ed economico un intervento di tale entità porterebbe sicuramente molte assunzioni di gente disoccupata delle zone limitrofe. Ma un intervento mirato e pianificato sfruttando al meglio il territorio in base alla sua natura, sicuramente permetterà e porterà ulteriori benefici sia alle aziende locali che si adopereranno nell’intervento futuro, che ad un certo numero di giovani disoccupati in cerca di lavoro in altri ambiti.

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L’industrializzazione degli anni passati in quest’ampio sito, che si estende per ben novanta ettari, ne ha però mutata amaramente e drasticamente l’identità naturale, imponendone una visione obbligatoria, decontestualizzata e ostile. Annientando totalmente la bellezza paesaggistica di enorme valore e interesse storico-culturale.  I tentativi di una forzata modernizzazione hanno solo impoverito e depauperato le risorse naturali  di questo luogo splendido per come appariva inizialmente. Così Madre natura, mortificata per ciò che le è stato mutato, oggi se lo riprende appoggiata finalmente dalla logica umana. Quella logica dell’uomo incauto  e ambizioso che in precedenza si era persa tra labirinti appunto illogici, a sistemi contorti nel voler e poter alterare impetuosamente questo pezzo di natura. Finalmente si ritorna indietro nel tempo e si cerca nuovamente quell’equilibrio che regnava in passato tra uomo e  natura.
Saline Joniche si trova in Provincia di Reggio Calabria, è un piccola località marina  con una grande risorsa naturale lungo la costa  proprio nell’area industrializzata dismessa da anni, e presto questo valore ritornerà alla luce. La Provincia di Reggio Calabria ha bandito un Concorso di Idee, con le linee guida per la Progettazione e quindi il recupero dell’area naturale di Saline Joniche. La riqualificazione di tutto il Waterfront  rappresenterà un nuovo innesto della natura nel mondo dell’uomo. Il concorso è stato vinto dal Gruppo Associato capitanato dall’Arch. Marco Scarpato, in collaborazione con: Giuseppe Guerrera, Lucia Pierro, Francisco Leiva Ivorra, Elena Velasco Roman, Martìn Lòpez Robles.


L’Arch.M.Scarpato ha cosi descritto il suo intervento: “Attraverso il progetto vogliamo ristrutturare l’equilibrio naturale per creare un ecosistema in continua evoluzione in cui l’uomo deve convivere e adattarsi senza prendere il sopravvento". L’intervento ha tra i suoi punti saldi l’area umida delle Saline e la presenza delle fiumare che, come solchi regolari, attraversano quest’area e dalla collina giungono fino al mare. Le scelte insediative si basano sulla volontà di riportare in superficie le aree umide, considerandone la presenza come materia attiva ed ordinatrice del disegno del grande parco naturale e antropico e come elemento centrale”.
L’intervento pensato andrà quindi a riequilibrare il sistema naturale anticamente presente, sfrutterà le condizioni ambientali e climatiche per rigenerare la fauna e la flora sul luogo. Saranno quindi le linee naturali dei solchi d’acqua, della linea costiera marina, dei laghetti, i percorsi pedonali e ciclabili, la fitta vegetazione, a creare la struttura architettonica - paesaggistica. Saranno recuperati il porto che si estende per una superficie di 137.000 mq, alcuni edifici dell’ex fabbrica, inserendoli in un contesto che prediligerà l’equilibrio naturale ed ecosostenibile all’impatto industriale, facendo coesistere passato e futuro.

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Si elimineranno gran parti degli edifici e dei sistemi industriali, creando un immenso vivaio a macchia mediterranea. Verranno anche recuperate le Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, inutilizzate e dislocate dall’area principale della fabbrica, che diverranno il centro di riferimento internazionale sulla ricerca e la tutela del paesaggio, costituendo un grande Polo Scientifico.
Tra il recupero, parallelamente, rientrerà anche l’area di Pentedattilo , in stretta connessione con l’area del parco antropico. L’antico borgo reggino ricco di storia, tradizioni e leggende, si presenta con il suo agglomerato di case in pietra, arroccate su l’enorme parete rocciosa e aguzza a forma di mano da cui ne prende il nome (Pentedattilo: cinque dita… del diavolo, secondo leggende) creando un’incantevole quinta scenografica. L’intervento dell’Arch. Scarpato oltre che a recuperare i notevoli valori naturalistici e paesaggistici nell’area dell’ex fabbrica, proporrà un’efficiente modernizzazione compatibile ed ecosostenibile con il luogo, senza alcuna invasione né disturbo e con il massimo rispetto. Saranno dettagliati e accurati gli arredi urbani e i piccoli servizi, a terra ed in acqua, con l’uso di materiali a zero impatto ambientale. Inoltre si creerà nel parco una rete wi-fi con dei Totem informativi che permetteranno ai visitatori di scoprire e visionare da varie postazioni dislocati lungo i percorsi nel parco, la storia e il valore di questi luoghi nei tempi. Godendo di  un’attrattiva nuova e sostenibile anche dal punto di vista sociale, economico, culturale e ambientale. Per una Calabria all’insegna della natura e della sua bellezza.