Domenica 15 Dicembre , a Bruzzano Zeffirio , presso i locali dell’Oratorio Anspi “ Angelo Blu “, si è svolto l’ incontro culturale “ Nel ricordo del prof. Giuseppe Landolfo “, scomparso di recente, organizzato da me. Non ci saremmo sentiti in pace con la nostra coscienza , se a caldo, per così dire, non avessimo organizzato quest’incontro culturale sul prof. Landolfo, perché troppo poco è stato fatto per i suoi innegabili meriti poetici, civili ed etici. Landolfo, infatti, era un degno figlio di Bruzzano, parte viva e sana di questa comunità, per la quale era un’istituzione per moralità e cultura, un riferimento certo e saldo.
Superpremiato in numerosi concorsi nazionali, ha pubblicato pregevoli opere di poesia, tra cui ricordiamo “ Quel tormentoso brivido divino “,“ Tra tormento e speranza “, “ Con gli occhi al cielo e l’anima alle stelle “, inserito in parecchie antologie, tra cui “ Il sonetto italiano dalle origini ai nostri giorni “, nella quale è l’unico poeta vivente rappresentato. Ha scritto opere come “ Via Crucis”, 1993, sonetti dedicati alle stazioni della Via Crucis, illustrate dallo scultore Rosario La Seta di Bruzzano, coautore del volume e “ L’ultima cena “, scritta sempre in collaborazione con l’amico scultore , un mirabile intreccio di scultura sacra e poesia religiosa. Hanno relazionato i proff. Domenico Martino, Anna Velonà, Rosario La Seta. E ho parlato anche io, cittadina di Bruzzano, come Giuseppe Landolfo.
Ci siamo soffermati a tratteggiare la su limpida poesia, dall’essenza pura, “ fatta di ritmi e d’armonìe, nel verso, nella parola e nel contenuto.” Diceva Cesare Pavese : “Poetare è una ferita sempre aperta “. E la poesia di Landolfo nasce soprattutto dal dolore e dalla sofferenza, dal silenzio, dalla solitudine, da un’anima dolorante ma sempre dignitosa.
Molteplici i temi da lui trattati nelle sue opere, la fede, la natura, la famiglia, il lavoro, l’amore, “ il sentimento più eloquente”, che anche per lui, come per il grande Shakespeare , “nasce, cresce e muore negli occhi”.
In prosa gli oratori si sono soffermati sull’opera “Lembi di vita“, in cui lo scrittore Landolfo descrive, sul filo della memoria, aspetti, figure, paesaggi, colori, suoni e ritmi del mondo che l’ha circondato, la famiglia, la scuola, i colleghi, il paese. E del paese ha colto immagini indimenticabili, descritti in prosa con scultorei accenti poetici, grazie alle quali su schermi pittorici sfilano figurine e personaggi a noi cari in quanto parte viva dell’anima paesana.
Agli interventi dei relatori ha fatto seguito un recital di poesie di Landolfo, un doveroso atto d’amore e di stima nei confronti del poeta e del cittadino Landolfo. Una bella collettiva testimonianza di rispetto al docente ed al poeta che in vita, con il suo carisma, con la sua eccellenza umana e poetica, ha reso onore al paese di Bruzzano il suo paese, che, grato, non lo dimenticherà e saprà vegliare sulla sua meritata memoria.