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Renato Brunetta Onorevole: sotto accusa “ i fannulloni “ della Sanità, medici e infermieri perché sono malati. Questa caccia alle streghe è delinquenziale! Non è che si puntano i riflettori su chi veramente fa un lavoro dannato e usurante dove si perde la propria salute per fare stornare lo sguardo da chi si gratta la pancia? Mi vengono in mente i Ministeri e i ministeriali, tanto per citare qualche categoria, e chissà perché…



sancamilloospedale.jpgPrima di piazzarvi sugli spalti e come cecchini sparare sul mucchio, bisogna attivare il cervello se si è in buona fede, informarsi, studiare il problema e le sue origini Noi vogliamo sperare che il diktat sulla caccia dei fannulloni dipendenti dello stato sia frutto di un delirio momentaneo e che si ritorni alla ragione. Non si vuole con questo legittimare gli sfaccendati ma cercarli dove si deve cercare e non negli ospedali dove sono ricercati medici e infermieri che lavorano in una condizione di stress gravissimo, che operano in emergenza, in corsia e negli ambulatori. “ Fannulloni” della Sanità che hanno a che fare inoltre con le denuncie dei cittadini a torto o a ragione. E questo è stress, che vi piaccia o no!


 

I Fannulloni veri, quelli che non si ammalano mai, bisogna cercarli alla buvette di Montecitorio, alle cene di Stato pagate dai dipendenti pubblici, gli unici che non possono evadere le tasse anche se la tentazione talvolta è forte perché dalla busta paga vengono prelevati oboli a vario titolo, fondazioni e quantaltro. Non siamo contro le tasse, ma contro spese che non condividiamo, gli sperperi di Palazzo dove gli inquilini non timbrano il cartellino e non hanno a che fare con la vita e con la morte ogni giorno. Eppure tuonano “licenziamenti e galera” per gli inossequiosi lavoranti statali della sanità sulla base di “studi di evasione dal lavoro” di farneticanti loro analisti.

Gli Onorevoli che tuonano “ordine e galera” non stanno a contatto con germi mortali ogni giorno, non portano malattie a casa ma fiori, attici e decine di migliaia di euro tra questo e quello e una pensione d’oro dopo soli due anni “ di lavoro” non quaranta di durissimo vero lavoro, se ci arrivi vivo. Ricerche scientifiche hanno dimostrato come i lavoranti della sanità, quelli che stazionano nelle corsie giorno e notte, compresi Natale, Capodanno Pasqua, Ferragosto e tutte le altre feste comandate, contraggono patologie circa dieci volte di più dei comuni mortali che operano in ambienti salubri, figuratevi quelli che vivono tra un Ufficio a Palazzo Marini e suite a quindici stelle quando si va in missione fuori porta o nell’estremo oriente, tanto per nominare qualche località dove non si va con l’autobus, ma in businnes class.

Non è così che si bonifica l’Italia, ma in modo radicalmente diverso. Non è con la caccia mediatica che si fa vedere quanto si sia efficienti, ma con una seria attenta analisi fatta da analisti seri e non “sciacqualattughe”.

Il lavoro è una delle funzioni vitali di ogni essere adulto e in buona salute, come avere una famiglia, una casa, degli amici e degli svaghi. Se uno si assenta dal lavoro perché sta male, vuol dire che sta male, o di fisico o di testa. O entrambi. Non esistono i lavativi tout court, ogni caso è a sé. E di conseguenza in un paese civile non si generalizza criminalizzando una categoria e chiudendo la partita con le sparate in prima pagina. Chi sta bene lavora, ha una vita equilibrata e serena se non felice, questo sarebbe troppo in questi tempi bui e senza speranza. I giovani hanno il diritto al lavoro, gli anziani di stare a casa, se non si sentono più di lavorare. Ma ciò non è possibile, devi lavorare fino a sessant’anni e schiattare prima che arrivi l’agognata pensione da quattro soldi, prima non te ne puoi andare! O te ne vai senza assegni! Questo è un paese democratico? E i giovani stanno a casa e si devono sentire ingiuriati “ Bamboccioni” da quel genio di Padoa Schioppa!
Non c’è salvezza, né a destra né a sinistra.
Siamo nei guai.

Per ultimo, da ieri c’è la riunione mondiale per la fame nel mondo alla FAO a Roma e che ti fanno i Capi riuniti in Concilio? Cominciano con cena da mille e una notte e alloggiano in suite da fare invidia ai sultani arabi. Non è che hanno pensato che sarebbe stato più coerente un frugale panino se non il digiuno. Tra i politici la panza non manca, sarebbe servito almeno ad alleggerirli un poco. Ma nulla, sono abituati a mangiare sempre, bene e tanto!

E con chi ve la prendete poi? Con gli infermieri e medici degli ospedali! Che se non si portano la pagnottella da casa, quando sono di guardia dodici ore, se non ventiquattro, fanno la fame. E se non si portano l’acqua da casa potrebbero rimanere fulminati dalla Legionella che sgorga talvolta dalle tubature sante dei nosocomi. Medici e infermieri che lavorano in condizioni di estrema precarietà talvolta.

Io penso che se ci rompiamo veramente le scatole e veramente da tempo ce le siamo già rotte, e alziamo dignitosamente la testa, possiamo farvi passare qualche brutto quarto d’ora, basta scioperare seriamente qualche giorno. Purtroppo i nostri Ordini professionali, gli Ordini dei Medici oggi non ci tutelano più, sono anche loro organi politici. E che ci vuoi fare? Questo è!

Il Messaggero di Roma a diffusione nazionale e oltre spara a zero e in prima pagina pubblica l’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma quale capofila dei fannulloni con una media di 25 giorni di malattia all’anno! E inoltre si conteggiano le ferie, che sono 36 sempre annue, gli scioperi e altre richieste di congedo straordinario fino a raggiungere due mesi l’anno di assenza! Ma come si fa a scrivere questi commenti? Non c’è proprio il senso del pudore e dell’informazione seria. Qui si criminalizza la categoria senza appello e ciò non è onesto.

Sempre sul Messaggero, all’interno, nel servizio “circostanziato” c’è una foto con due uomini in camice, non si capisce se medici e infermieri, seduti credo davanti al bar interno l’ospedale San Camillo davanti ad una bottiglietta di Coca Cola. Che vuol dire, che non ci si può prendere nemmeno una pausa? Bisogna prima stimbrare il cartellino? E chi ci dice comunque che i due fossero in servizio o lo avessero terminato o avrebbero dovuto ancora iniziarlo?

Avete voi, cronisti coraggiosi, avete mai conteggiato le ferie e i riposi di un magistrato? Quasi due mesi continuativi di congedo ordinario, volgari ferie, da fine luglio a meta settembre, le feste comandate e i fine settimana, il sabato i tribunali sono chiusi, eppure non ci sembra che i tempi della giustizia siano brevi, le udienze sono rimandate da sei mesi ad anni, eppure tacete su ciò cari giornalisti di quotidiani “d’ordinanza”! Avete mai pubblicato dei loro stipendi, dei loro benefit, dei loro privilegi? 

Siamo fermamente convinti che il loro sia un lavoro difficile ma non lo è di più di quello di un medico che sempre ha a che fare con la vita delle persone sul campo e in emergenza. Pronto soccorso, chirurgia, rianimazione, non studiando carte ammonticchiate per anni su uno scaffale o una scrivania. E lo stipendio di un dirigente medico è la metà della metà, peccando in eccesso, di quello di un magistrato di primo pelo. E non ha macchine di servizio, scorte e rispetto. Ne vogliamo parlare?

Noi non siamo invidiosi ma non vogliamo essere il capro espiatorio di nessuno. Se avessimo voluto avremmo fatto i magistrati, non abbiamo voluto. Gli studi di medicina sono molto più lunghi e faticosi di quelli di giurisprudenza. Per favore, non continuate a romperci le balle! Perchè quando state male da noi accorrete, tutti, politici giornalisti e magistrati e vi accogliamo con scienza e umana benevolenza quando tremanti venite al nostro cospetto per una diagnosi e una cura. Non mozzicate la mano che vi ha curato e gli infermieri che vi hanno assistito. Non tutti possono e vogliono fare il nostro lavoro.
Ci vuole tanto studio, tanta  tirocinio e tanta abnegazione e coraggio ad aprire un torace, un cuore, una pancia o un cranio, maneggiare sengue infetto, curare malati di mente, malati in preda a convulsioni, malati di cancro, tubercolosi, aids, drogati, o assistere un malato in coma collegato a un respiratore automatico,  fare un massaggio cardiaco... Tanto per aprirvi un panorama che pare abbiate dimenticato!

Brunetta Onorevole, volgi il Tuo sguardo indagatore altrove e lasciaci in pace! Anzi vedi di perorare la nostra causa e riconoscici il lavoro usurante e uno scivolo di qualche anno per andare via per chi specialmente lavora nelle chirurgie, nei pronto soccorsi e nelle rianimazioni!

ernesta marando md.jpgArticolo scritto da Ernesta Adele Marando Giornalista e Medico del San Camillo che lavora in rianimazione neonatale e ha quasi quarant'anni di contribuzioni allo Stato Italiano, dall'età di diciotto anni, quando ha varcato le soglie dell'Università  "La Sapienza" e del Policlinico Umberto I°. 
E da allora e continuativamente " ha buttato e butta il sangue" tra libri e malati in emergenza.

Vorrebbe informare il pubblico, con uno dei tanti  "piccoli "esempi, di come i dipendenti della Sanità, alcuni e medici, vengono trattati nell'azienda per cui lavorano.
C'è chi, per esempio, del personale sanitario ha la schiena a pezzi causata dal servizio visualizzata da radiografie e certificata da varie commissioni mediche militari, e ha necessità di prenotare una Risonanza Magnetica e per questo va al  Cup del Forlanini ( Centro Unico Prenotazione ), prende il numeretto, fa la fila arriva il suo turno e la signorina al computer lo manda alla Piastra, gigantesco edificio del San Camillo, per prenotare nell'apposito ufficio preposto della Radiologia per sentirsi dire, lì, mese dopo mese,  dall'impiegata, quando la  si riesce a trovare, pare che sia da sola e la sua stanza spesso è vuota e attendi senza speranza,  che:" non ci sono i turni dei medici ancora... ", questo nei primi dieci giorni di maggio e nei primi di giugno e ti invita ( è un eufemismo ) a rivolgerti al numero verde regionale, per trovare magari un posto a Latina o Frosinone o Viterbo. Chiedi che non vuoi favori ma essere messo in lista, quando sarà, sarà! E con quale radiologo capiterà! Nulla da fare. La signora è irremovibile e seccata di tanta "insistenza".
E tu, medico che conosci le procedure ti stranisci e ti chiedi: ma gli appuntamenti si danno al di là dei turnisti,  vengono dati appuntamenti mesi e anni prima ... come mai qui non esistono liste? " non sono usciti ancora i turni?" Ma i medici della Radiologia questo lo sanno, è così veramente ( demenziale) o è una gestione periferica segretariale?

Questo è riservato ai medici e infermieri del San Camillo invalidi per servizio (a cui viene ridotto lo stipendio progressivamente, fino ad azzerarlo, dopo un certo numero di giorni di assenza per malattia causata dal servizio!) e anche ai non invalidi ma malati non a causa del servizio ( ai quali viene sempre ridotto lo stipendio fino ad azzerarlo dopo un certo numero di assenze causate da patologie varie... ).
Questo hanno pensato le maestranze dell'Azienda in collaborazione con i sindacati in oscure " concertazioni decentrate" di cui nessuno sa nulle e dove si prendono demenziali decisioni sulla pelle dei dipendenti ignari!
Ma queste difficoltà ad accedere alla diagnistica e altro non riguarda gli  amministrativi che passano il tempo a temperare matite o a maneggiare altri presidi di cancelleria, giammai bisturi e sacche di sangue,  e allora spesso la musica cambia... Specialmente se a chiedere sono "quelli in alto" che possono ricambiare con favori, tipo incarichi e promozioni.  Per non essere denunciata dico, coraggiosamente, che questa è una mia supposizione, però sotto gli occhi di tutti.
Vogliamo continuare? Si potrebbe continuare all'infinito
La sottoscritta non parla ormai per sè, la sua corsa è ormai presso il termine e non ha nessuna voglia di restare nonostante le promesse di incentivi,  ma parla perchè è giusto dare una corretta informazione e per  la categoria cui appartiene.
Perchè conosce la vita disperata che si conduce nelle corsie degli ospedali italiani dove si perde la salute e si viene infangati come ringraziamento.


Post scriptum: ... poi, senza alcun costrutto e violando la privacy, ti senti chiamata a casa al telefono dal"CUP" che utilizza i tuoi dati sensibili senza autorizzazione alcuna e ti chiede, una voce sconosciuta, se sei sempre disponibile ad effettuare quella mammografia che hai prenotato un anno e mezzo prima, dopo la regolamentare fila per la registrazione della prescrizione medica! Foglio con l'appuntamento gelosamente conservato in cassaforte. Caso mai si perdesse in tutto questo tempo.
Tu, dopo un momento di sbigottimento e con il telefono in mano, non ti aspetti tanta attenzione,  dici di si, naturalmente, andrai, e non chiedi nemmeno il nome del tuo interlocutore che tanto, con malagrazia, come sono abituati a relazionarsi quelli dei call center, non ti avrebbe dato lo stesso.
Sei fortunata, sei ancora viva da quando, anni prima hai preso l'appuntamento e puoi rispondere alla domanda, altro al momento non ti viene in mente.


Ti presenti all'appuntamento addirittura un'ora prima e ... attendi tre ore e mezza prima di andare con il referto in tasca! E va bene lo stesso, l'esame lo hai fatto, il cancro per ora non ce l'hai, non sei felice? Ma ce sempre da fare la Risonanza Magnetica alla colonna vertebrale! Ma non sarà che forse chied troppo! La colonna può attendere!
 
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