Per le “maggiori testate” della Stampa calabrese l’Avvocato Lupis rinviato a giudizio perché “calunniò” il pm Francesco Mollace. Parole sotto vuoto spinto

La parolina “Presunta” prima o dopo l'altra parolina “calunnia” non tocca i gazzettieri calabresi. Prima della conclusione del processo e prima della sentenza, addirittura di primo grado, è dato che l’Avvocato Lupis “Calunniò Mollace… “

giuseppelupis.jpg Oggi i  più diffusi periodici calabresi, stampati e on line, si sono scatenatimollace francesco pm rd.jpg sul rinvio a giudizio dell'avvocato ell'avvocato Lupis per calunnia a magistrato.
Appare oggi, sabato 12 luglio 2008, sul quotidiano CalabriaOra un articolo  dal titolo assertivo: "Calunniò Mollace. A giudizio Lupis".

Notizia nella sua essenzialità: L' Avvocato Giuseppe Lupis  rinviato a giudizio per calunnia al pm Francesco Mollace. Il pm che aveva predisposto l'arresto per il ritrovamento di una pistola tra i bagagli a mano nell'aeroporto di Reggio Calabria nell'anno 2005!

Ciò è sbagliato. I fatti sono accaduti intanto nel 2004 e non è la sola informazione ad essere errata! La precisione nel documentarsi e divulgare le notizie è importante.

Mi rivolgo, uno per tutti, all'articolista Gaetano Mazzucca, autore dell'articolo  su CalabriaOra per ricordargli che prima di una condanna e per il momento non abbiamo nemmeno quella di primo grado, c'è la presunzione assoluta di innocenza. Dunque semmai  avrebbe dovuto usare il condizionale:
L'avvocato Giuseppe Lupis "Avrebbe calunniato", secondo l'accusa, il pm Francesco Mollace.
Tutto da dimostrare, tutto da verificare. Tutto da provare.
E dunque prima di cantare vittoria e scrivere:" Calunniò", pensare fino a mille e ripassare le regole del buon giornalismo e  il codice penale.

L'asserzione secca:"Calunniò"  senza specificare quale sia questa calunnia indirizzata al magistrato, quale sia stato il delitto perpetrato ai danni del pm Francesco Mollace,  appare come una pregiudizievole condanna di colpevolezza.  Senza che si siano ancora provate le accuse e senza una pronuncia giurisdizionale.  

Inoltre lo pregherei, se vuole proprio "'enunciare" le qualifiche dei clienti del penalista, di non ripetere, lui e altri, sempre la solita solfa che ci è venuta sullo stomaco. Che l'avvocato Lupis è l'avvocato dei boss mafiosi e giù a tirare in ballo il solito "Tiradrittu"! Come l'asso nella manica. Che nulla c'entra in questa storia tutta da chiarire.
E' un copione liso, marcio e stupido. Trito e ritrito che fa piangere per la banalità. Fa rabbrividire per la cattiveria. Dolosa.
 
L'articolista poi  parla dell'altra cliente, tale Enrichetta Lucifero, che invece c'entra in questa storia.
Ma omette "l'etnia". Forse perchè ancora non segnalata come 'ndranghetista? Oppure perchè il nostro  scrittore ha simpatie giacobine e i titoli nobiliari gli fanno venire il prurito?
Perchè la Enrichetta Lucifero è una Contessa, anche se naturalmente siamo in tempi di Repubblica e  i titoli nobiliari non contano più. E potremmo anche essere d'accordo. Ma allora lasciamo stare tutti i "titoli".
I clienti sono clienti. Stop. Non manovriamo l'opinione pubblica. Siamo onesti e obiettivi. Imparziali.
Se sono mafiosi o presunti tali,  l'avvocato Lupis è l'avvocato dei mafiosi. Dunque mafioso. Uno strano teorema.  Se l'avvocato Lupis è l'avvocato dell'aristocrazia, come nel caso della contessa Enrichetta Lucifero, questo lo tralasciamo. La cosa mi sembra un poco sbilanciata. Un poco faziosa.
 
Lasciamo fuori chi proprio in questa vicenda non ha nulla a che fare. Anche i fessi hanno capito che "Tiradrittu" viene tirato  dal cilindro al momento opportuno e in ogni processo che conta. E' uno specchietto per le allodole. Quello, Giuseppe Morabito, questo il suo nome e cognome,  è una Persona che va per l'ottantina, in carcere duro, regime 41 bis, senza che si chiarisca mai di quanti e quali delitti si sarebbe reso responsabile. "Tiradrittu" è un appellativo dispregiativo che nemmeno i popoli più incivili vi fanno uso. Gli si è tolta ogni identità con questo nomuncolo che potrei capire possano usare i guappi, ma non le persone colte, civili e istruite.
 
A proposito dell'Avvocato Lupis penalista dei mafiosi... Una ultima sommessa domanda: ma i penalisti chi difendono? I boss mafiosi? No! Perchè sarebbero mafiosi anche loro e non vogliono. I delinquenti? No! Perchè sarebbero tacciati di essere delinquenti anche loro. Come l'avvocato Lupis! Ma allora  chi  difendono?
Ci sono nel foro di Locri e Catanzaro e Cosenza e Reggio Calabria penalisti che difendono solo le dame di San Vincenzo? Forse sarà così!
Altrimenti se così non fosse molti dovrebbero essere gli avvocati penalisti tacciati di mafiosità perchè difendono chi ha bisogno di essere difeso. I mafiosi o i presunti tali. Gli assassini o presunti tali e via discorrendo. O no?
 
La difesa è un diritto costituzionalmente garantito e nessuno che si senta appena democratico dovrebbe permettersi di parlarne come se fosse un atto vergognoso.

Per l'avvocato Giuseppe Lupis il trattamento è diverso. Di Lui si è deciso che deve essere un mafioso!   Perchè è l'avvocato dei mafiosi. Di un mafioso. Di "tiradrittu".
Così conviene a molti che di Lui hanno paura e invidia.
Per mantenere a memoria  per i futuri componimenti sulle opere dell'Avvocato Giuseppe Lupis, ripreciso che i fatti dell'aeroporto, la pistola "clandestina" e il conseguente arresto in gennaio e il secondo arresto in luglio non sono avvenu
ti nel 2005 ma nel 2004!
Per l'esattezza estrema: il ritrovamento dell'arma nell'aerostazione è avvenuto il pomeriggio di domenica l'11 gennaio e il primo arresto per direttissima. Il secondo arresto il giovedi 22  di luglio 2004.
L'arresto dell'11 gennaio per porto d'armi abusivo era a discrezionalità del giudice. Non è d'ufficio. Il giudice decide.
Se si trova davanti un pregiudicato, un drogato, un pentito, uno schizofrenico, e decide di arrestarlo per paura che possa compiere una strage, è legittimo.
Se invece si trova davanti l'avvocato Lupis, che peraltro si dichiara innocente,  noto professionista con una brillante carriera di penalista ultratrentennale, allora la valutazione forse sarebbe dovuta essere diversa. Non certo l'arresto. Il processo per direttissima si. Ma non l'arresto. Ma Mollace lo arrestò! E lo processò per direttissima ( come di norma in questi casi) e gli arresti domiciliari gli donò! L'avvocato non ci "stette". Carta e penna e scrisse al procuratore capo di allora, Dr. Catanese. Non scrisse un pizzino a Toto Riina. Ma si rivolse alle Istituzioni per far fare chiarezza sulla sua vicenda giudiziaria. Il Mollace si senti probabilmente punto nell'onore e denunciò l'avvocato Lupis per " Calunnia". Ma quale? Ci sfugge. Eppure siamo piuttosto preparati e attenti.
 
Un altro piccolo e significativo particolare: la pistola che fu trovata l'11 gennaio 2004, si dice, è quella puntata dalla Lucifero al milite nel momento in cui le fu intimato di lasciare la sua casa. Sfrattata per "fallimento". Il fatto avvenne il 26 settembre 2000, ben quasi quattro anni prima del rinvenimento della pistola in aeroporto. Altro particolare: la Lucifero consegnò alla fine l"arma"!  Ma era una pistola giocattolo e fu deposta tra le mani del milite ( che non è ignoto e all'epoca parlò e disse... ). 

E l’avvocato Lupis se la sarebbe portata dietro per circa quattro anni, dal settembre 2000 al gennaio 2004, per cercare in quel tempo un posto dove nasconderla? O come portafortuna?
Misteri della mente umana…
Certo le rotelle a posto questo avvocato proprio non ce le deve avere! Che ti fa? Per quattro anni va in giro col gingillo, la pistolina, dono della contessa. Ti deposita, bello bello e tomo tomo, la sacca con la pistolina dentro sul nastro rotante che l’avrebbe portata in bocca al poliziotto seduto davanti al monitor al di la del nastro rotante al controllo magnetico dei bagagli all’aeroporto. Allarme allarme. Di chi è questa sacca? Mia, risponde lo sbalordito avvocato Lupis e si fa arrestare. Poi dal gabbio scrive le sue lagnanze al Procuratore Catanese e si fa arrestare una seconda volta! Furbo, noh! 
Eppure chi lo conosce dice che si tratta  di un tipo molto in gamba. Uno intelligente.  Molto intelligente.
Se così è, allora  forse l'Avvocato sta facendo uno studio sulle carceri per capire come stanno i suoi clienti incarcerati e difenderli meglio... facendocisi mandare per provarlo egli stesso dal "vivo.

Pare che abbia detto che le patrie galere siano uno schifo. Non è che si aspettasse una pensione a mezza stella, ma nemmeno una stalla e dei tempi del medioevo. Uno schifo In ogni senso.

salvatorecurciord80corr.jpgTorniamo alla triste realtà: Un altro ancora piccolo  dettaglio che da solo farebbe saltare sulle sedie un reggimento di marines: il giudice del procedimento fallimentare per l'attico della Contessa Enrichetta Lucifero era il pm di Catanzaro Salvatore Curcio, poi, udite bene, comprò in un'asta "particolare" l'attico della Lucifero e poi inviò il drappello militare a sfrattarla! Lui non andò! La Lucifero, anni all'epoca settantacinque ma con un cervello lucidissimo, capì la trappola... la capì anche il suo difensore, il Lupis "difensore dei mafiosi" " E  denunciarono di vari misfatti documentati il pm  di Catanzaro Salvatore Curcio e soci al Tribunale di Salerno, Tribunale per competenza del territorio di Catanzaro.
Ebbene, Lupis fu arrestato 4 anni dopo a Reggio Calabria territorio su cui ha la competenza il Tribunale di Cartanzaro. E li, al Tribunale di Catanzaro fu portato in catene l'Avvocato Lupis! In seguito all'arresto per  "Calunnia a magistrato" cioè dal magistrato Francesco Mollace di Casignana. Fu portato a  macello. Col consenso di molti! IL'arresto a Reggio Calabria portava drotto Giuseppe Lupis ad essere processato a Catanzaro e giudicato dai colleghi e magari amici del pm Salvatore Curcio. Sicuramente il pm Salvatore Curcio di quel Tribunale ne sarà stato molto dispiaciuto!

Secondo voi, cari lettori: l'Avvocato Lupis dovrebbe essere giudicato dai giudici del Tribunale di Catanzaro o non sarebbe invece giusto che il processo si svolgesse altrove? Se uno, per esempio,  deve essere operato di cancro e c'è in gioco la sua vita può scegliersi il chirurgo e l'ospedale dove essere curato. E se non si fida dei medici della città dove vive addirittura può cambiare ospedale e Regione.
E se invece poi uno, un esempio a caso, per un ragionevole dubbio non si fidasse di certi giudici, perchè intrecciati in molti affari di lavoro tra loro e incompatibili poi a trattare il suo  processo e lo può dimostrare e chiede di potere essere giudicato  in altro Tribunale... non si può! 
Ma questa è democrazia?

Andate sulla home page cliccate su “cerca” digitate il nome Giuseppe Lupis e vi appariranno tutti gli articoli che parlano di lui su questa vicenda e altre. Oppure  entrate in ARCHIVIO e troverete articoli su questo caso che grida vendetta. 
Articoli quali, ad esempio: “Annozero ovverosia nell'Anno del Signore” del primo novembre 2006; “La verità sull'avvocato, la contessa e la pistola -quale-?” del 26 gennaio 2007 ed altri sul tema: ammazziamo la reputazione e la libertà dell'Avvocato Giuseppe Lupis che ci sta antipatico! Sa tante cosette... In galera o senza clienti ed è sistemato.

Illusi! L'avvocato non è mai stato tanto tranquillo perchè sa che la Sua coscienza è a posto.  E sa che esistono, da qualche parte magistrati illuminati. Che leggono le carte che parlano chiare. Carta canta! Se poi così non dovesse essere, pazienza. Le ingiustizie sono di questo mondo!
Ma si spera che in un Paese civile quale si reputerebbe sia L'Italia la Giustizia venga onorata. ogni tanto. 


APPELLO AGLI AVVOCATI: E voi cosa fate? Vi rendete conto che siete stati imbavaglati? Siete capaci di difendere l'indifendibile e non una parola come categoria lesa in uno dei tanti rappresentanti,  e non solo  Giuseppe Lupis, c'è stato anche l'arresto dell'Avvocato Ugo Colonna e tanti altri "Avvocati scomodi" ancora! 
 
Cordialmente.