la strage degli innocenti giotto.jpgerode re 150px.jpg All’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma le  infermiere che si assentano per accudire i propri figli malati in base alla legge 1204 che dà loro questo diritto fino ai primi tre anni di vita dei figli, rischiano il licenziamento per mancata produttività per l'Azienda. Dalle maestranze vengono cortesemente invitate a dimettersi!

Vi mostriamo un cartello che abbiamo trovato affisso in una delle tante bacheche nei padiglioni ospedalieri. Lo abbiamo staccato dalla bacheca della maternità (ironia della sorte) e lo pubblichiamo in fondo all'articolo.
Per gli increduli.


 
Altro ancora, partendo dall'inizio della gravidanza: Al San Camillo di Roma, quando un'infermiera annuncia con il primo certificato medico di essere incinta scattano subito le reprimende!

Punto primo
: viene” cancellata” dal suo reparto di appartenenza, anche se si tratta di reparto altamente specializzato come ad esempio una rianimazione neonatale e l'infermiera in questione è molto  competente su assistenza di neonati a rischio e sa manovrare  ventilatori meccanici e quantaltro  necessita per un'assistenza in rianimazione. E non sono competenze che si possano improvvisare!

Punto secondo: al rientro al lavoro, dopo il parto naturalmente, è dal D.I.T.R.O. (dipartimento  infermieristico eccetera, di cui non conosco  tutta la costituzione dell'acronimo), messa a disposizione in altri reparti o assegnata in servizi completamente diversi da quello d'origine,  ad esempio in geriatria o in un day ospital diabetologico, tanto per dirne qualcuno a caso.

Quesito
: Tutto ciò è necessario per incentivare la procreazione e la qualità del lavoro?
E poi si parla delle Politiche della Famiglia. Quanto spreco con poltrone ad hoc!
Del terrore che corre sul filo di una lametta per una crescita zero degli italiani a fronte di un aumento di nascite  in paesi in via di sviluppo.Un domani saremo sovrastati da un DNA cinese, indiano, africano mentre il genoma italico sarà un lontano ricordo. Ma le aziende vanno salvate, costi quel che costi. E poi si sa la manovalanza extracomunitaria è pagata di meno e rende di più. Eccoci serviti!
E dunque, scusate se oso, credo che, conti alla mano, si stia facendo di tutto in realtà per disincentivare le gravidanze.

Pressocchè zero gli asili  nido comunali a disposizione,  disponibile invece l’asilo nido aziendale  a prezzi stellari e che magari devresti prenotare prima della nascita del pargolo.

Zero sicurezza di rioccupare lo stesso posto e nello stesso reparto che hai lasciato prima della gravidanza. E se ti trovi bene con il gruppo di lavoro dove sei inserita ci pensi centocinquanta volte prima di pensare ad una gravidanza, sai che questo ti costerà quel posto specifico. E con la preoccupazione di essere, come in una roulette russa, assegnata dove tu non vuoi, rinunci alla gravidanza. La qualità di vita nel lavoro è fondamentale. Si passa più tempo sul posto di lavoro con i colleghi che a casa propria.

Fate, se potete, o voi che tirate le fila della gente, una piccola riflessione su ciò.
Materiale ce n'è e se c'è cervello ce la potete fare. Ma forse manca la voglia di capire le ragioni degli altri.
Vorrei ricordare che lo spostamento d'ufficio per queste situazioni contravviene ad una legge precisa dello Stato che tutela la lavoratrice e che è in questi casi abbondantemente disattesa dalle figure Direttive di turno.

Dobbiamo continuare ancora o per ora basta così?

Ed ecco ora l'avviso preso dalla bacheca giusto stasera quando siamo venuti a conoscenza del misfatto:

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