Meno male che l’illusione che l’uomo ha insita nel suo essere lo aiuta e lo allevia dalle amarezze e dai dolori che inevitabilmente subisce durante il corso della sua vita, ma quando apre gli occhi, anche per un attimo, vede davanti a se il baratro profondo del nulla e anche questo è forse chimera. L’uomo, nei suoi pochi momenti di meditazione per conoscersi è sempre alla ricerca di se stesso, di sapere chi è, da dove viene e dove va.
Problema molto complicato, con mille false o giuste soluzioni. Chi pensa di non averlo risolto o di poterlo risolvere cade nella più profonda rassegnazione della fine di tutto e gli appare lucidamente, sia pure per un attimo, la fine eterna. Però le azioni, il fisico, la fisionomia, la parola o voce, gli affetti, gli amori di ognuno di noi vagheranno nello spazio infinito dell’universo alla velocità fantastica dettata anche da Alberto Einstein.
Vagheranno nel nostro immenso universo formato da migliaia di galassie a sigaro o piatte, o magari passeranno attraverso un buco nero, probabile passaggio verso altri universi, o si fermeranno in esso congelandosi nel “senza tempo”. Non si perderanno mai, ma perderanno la loro struttura d’origine per diventare altra cosa. Fisicamente rimarranno da noi con tempi e spazi nostri e anche nel ricordo, che è spirito dell’anima. La visione dell’immagine e il suono della parola o voce si allontaneranno sempre di più mischiandosi nel profondo e infinito spazio delle galassie e con la probabilità di essere attratti da qualche buco nero. Appena il ragazzo incomincia a prendere coscienza, domanda: chi ha creato il mondo. Dio gli viene risposto. E chi ha creato Dio? Risponde spontaneamente il ragazzo. Dio c’è stato sempre.
Questa è la seconda risposta data al ragazzo, con mille spiegazioni, ma nessuna convincente.
Da quel momento, e per tutta la sua vita, al ragazzo gli frullano per testa altre mille simili domande, ma bada istintivamente al riempimento della sua “tabula rasa” e passa avanti.
Potrà trovare la soluzione a tutte quelle domande solamente nella fede in Dio. Lì si rifugerà. Lì troverà la pace, Lì vivrà felice...
Quel ragazzo siamo tutti noi, dal premio nobel allo zappatore, dall’astronauta al minatore, dai politici ai mangiasanti. Forse è vero che la religione è l’oppio dei popoli, certo però è che la fede in Dio è un toccasana. Beato colui che l’ha cercata e trovata, ma non è di tutti poterla possedere. Molti corollari dell’anima nostra non ce lo permettono...
Ferruzzano, 14 ott. 2008
Romolo Marando