radioamatore 3.jpgradioamatore antenna.jpgQuando siamo entrati nel nuovo millennio, otto anni addietro, si pensava che l’uomo avesse scoperto tutto o quasi. Trenta anni fa e prima ancora i radioamatori comunicavano tra loro mediante ricetrasmittenti e “baracchini” e questo evento era una cosa assai evoluta e bella.
Il baracchino era il precursore del cellulare e con esso si comunicava alla base fissa o mobile anche se si era a caccia in Aspromonte e con esso comunicavano pure i latitanti.
La frequenza era a piacimento e difficilmente ci si poteva essere intercettati. Il computer è un’altra meraviglia: con esso si telefona, si vede in viso, si osservano spogliarelli, il medico può vistare a distanza un paziente, si scattano foto a migliaia di chilometri e tante altre cose, frutto del progresso e della tecnologia.
radioamatore.jpg Da un poco di tempo sono in uso le “cimici” e quello che viene detto in casa o in ufficio può essere registrato su appositi nastri. Il bello viene ora con la tecnologia avanzata dei cellulari. Basta avere in casa o avere addosso un cellulare, anche spento, per essere osservati e spiati. Sembra strano, ma è così. La riservatezza è sparita anche sui computer che possono essere tutti letti a distanza, programmi, documenti, immagini.   
La riservatezza è sparita e con essa talvolta spariscono anche la sicurezza e la poesia. A scapito di un guardonismo che spesso è fine a se stesso.