fiumarasamo_castello_pitagoraA quei tempi tutte le fiumare calabresi, durante gli inverni ghiacciavano. Era  l’ottavo secolo prima di Cristo e la fiumara La verde, che lambisce la falda sud-est di Samo, da dicembre a tutto gennaio rimaneva solida e appariva come un nastro d’argento, poco tortuoso, simile ad un grande specchio e rifletteva le colline dei suoi bordi e provocava il fenomeno della fata morgana e quello del miraggio.
Questa incantevole località, durante l’estate è la più calda di tutte in Italia ed è la più bella. Non a caso la scelsero i Greci come loro residenza dopo essere sbarcati sulla spiaggia di Ferruzzano o Capo Bruzzano, che è la stessa cosa. In questo posto di paradiso i Greci vi rimasero per non più di un decennio, perchè a causa delle zanzare (malaria) si spostarono ad un giorno di cammino verso nord fondando la città di Locri.

Samo è un bel paesino come quasi tutti i paesi della bassa costa ionica che si affacciano sul mare ad una distanza di pochi chilometri e sempre sollevati di qualche centinaio di metri di quota. Il primo nome è stato Samo in onore al Samo della Grecia, nome certamente dato dal primo greco sbarcato a Ferruzzano e stabilitosi in quel posto unendosi ad una indigena. Così è sorta anche Potamia che è l’attuale San Luca. Samo era un mirabile paese, raccolto e ordinato in cui avvenivano tutte le cerimonie civili usate in Grecia. Un tremendo terremoto lo distrusse e la donna più importante  sopravvissuta del paese, vedendo quelle rovine si è messa a piangere e a gridare: “Mi crepa u cori” (mi spacca il cuore) nel vedere le rovine e tanta bellezza sparita. Da allora in poi il paese prende il nome di Crepacori e nel tempo si trasforma in Precacori fino a quando riprese il nome originario di Samo.

A Samo, durante il ventennio fascista, furono associati altri paesi limitrofi aventi le stesse caratteristiche di Samo. I paesi associati furono Caraffa del Bianco, Sant’Agata e Casignana. Paesi pure bellissimi, con usi e costumi uguali a quelli di Samo. Agli abitanti di Samo vennne e viene attribuito l’appellativo di sambali. Samo è un paese agricolo per eccellenza: non mancano vigneti, uliveti, ortaggi ed altro. Samo pare sia stata la patria di Pitagora, ma è certamente la patria di valenti personaggi di cultura e di ingegno. Opere di pittori che hanno varcato i confini dell’Europa. Professionisti in tutti i campi, musici e prelati eccellenti. La loro bella nomea si ricorda con piacere ovunque, personaggi colti, studiosi in ogni campo e che conoscono i meandri dell’elettronica.

Samo è posto tra il “Carompolo” e “Campolico” e si adagia in una conca, riparato alle spalle da colline velocemente degradanti, baciato sempre dal sole per la sua perfetta esposizione a sud, dove, a detta dei greci antichi, si trova la maggiore quantità di cicale il cui maschio frinisce come una tarantella piacevole e continua. 
Dicembre 2008.