strage innocenti 1I pediatri italiani esprimono il proprio dissenso per l'approvazione dell'emendamento della Lega Nord che elimina il divieto di denuncia di immigrati clandestini assistiti dal Servizio sanitario nazionale. L'Aula del Senato ha approvato l'emendamento della Lega Nord che rimuove dal disegno di legge sulla sicurezza il divieto di denuncia da parte dei medici di immigrati clandestini che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale per essere assistiti e conferisce loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa. Il comma soppresso recita: "L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".

In un comunicato condiviso i pediatri italiani della Società Italiana di Pediatria (SIP) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) esprimono delusione e preoccupazione.

Delusione, perché fino all'ultimo si aspettavano una scelta che anteponesse alle impostazioni ideologiche, se non il senso etico, quantomeno il buon senso.

Preoccupazione, perché la denuncia da parte del medico degli immigrati clandestini, non solo stride con la deontologia professionale, ma mette a rischio soprattutto i bambini, i cui genitori (o adulti a cui sono affidati) se non regolari, avranno timore di condurli dal medico e sottoporli agli indispensabili controlli pediatrici, per il rischio di essere identificati e denunciati.

Inoltre, denunciano il rischio di un aumento dei parti clandestini eseguiti fuori dagli ospedali, il ritiro dei minori dalla scuola e la privazione dell'assistenza sanitaria vaccinazioni comprese. "In Italia - si legge nel comunicato - si avranno migliaia di neonati e bambini "invisibili", che non significa inesistenti, con conseguenze non immediatamente percepibili rendendo ancora più difficile e oneroso correre ai ripari".

E tra i possibili rischi anche quello di alimentare un potenziale traffico d'organi di minori, denunciato nei giorni scorsi proprio da Ministro degli Interni Roberto Maroni. I pediatri italiani, che già da mesi avevano sollevato il fenomeno, ora esprimono il loro timore che ogni azione tesa a "far nascondere" per paura delle famiglie, un bambino irregolare, non potrà che aggravare questa situazione. "

Crediamo fermamente che la tutela dei minori, di qualsiasi nazionalità essi siano, non possa che passare anche per la fiducia di questi ultimi e delle loro famiglie nei sanitari del nostro Paese, in primis i Pediatri di famiglia, la cui unica mission è e deve essere quella della cura e dell'assistenza a chiunque ne abbia bisogno, senza se e senza ma".

I pediatri italiani esprimono il proprio dissenso per l'approvazione dell'emendamento della Lega Nord che elimina il divieto di denuncia di immigrati clandestini assistiti dal Servizio sanitario nazionale
L'Aula del Senato ha approvato l'emendamento della Lega Nord che rimuove dal disegno di legge sulla sicurezza il divieto di denuncia da parte dei medici di immigrati clandestini che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale per essere assistiti e conferisce loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa. Il comma soppresso recita: "L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".

In un comunicato condiviso i pediatri italiani della Società Italiana di Pediatria (SIP) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) esprimono delusione e preoccupazione. Delusione, perché fino all'ultimo si aspettavano una scelta che anteponesse alle impostazioni ideologiche, se non il senso etico, quantomeno il buon senso. Preoccupazione, perché la denuncia da parte del medico degli immigrati clandestini, non solo stride con la deontologia professionale, ma mette a rischio soprattutto i bambini, i cui genitori (o adulti a cui sono affidati) se non regolari, avranno timore di condurli dal medico e sottoporli agli indispensabili controlli pediatrici, per il rischio di essere identificati e denunciati. Inoltre, denunciano il rischio di un aumento dei parti clandestini eseguiti fuori dagli ospedali, il ritiro dei minori dalla scuola e la privazione dell'assistenza sanitaria vaccinazioni comprese. "In Italia - si legge nel comunicato - si avranno migliaia di neonati e bambini "invisibili", che non significa inesistenti, con conseguenze non immediatamente percepibili rendendo ancora più difficile e oneroso correre ai ripari". E tra i possibili rischi anche quello di alimentare un potenziale traffico d'organi di minori, denunciato nei giorni scorsi proprio da Ministro degli Interni Roberto Maroni. I pediatri italiani, che già da mesi avevano sollevato il fenomeno, ora esprimono il loro timore che ogni azione tesa a "far nascondere" per paura delle famiglie, un bambino irregolare, non potrà che aggravare questa situazione. "Crediamo fermamente che la tutela dei minori, di qualsiasi nazionalità essi siano, non possa che passare anche per la fiducia di questi ultimi e delle loro famiglie nei sanitari del nostro Paese, in primis i Pediatri di famiglia, la cui unica mission è e deve essere quella della cura e dell'assistenza a chiunque ne abbia bisogno, senza se e senza ma".

I pediatri italiani esprimono il proprio dissenso per l'approvazione dell'emendamento della Lega Nord che elimina il divieto di denuncia di immigrati clandestini assistiti dal Servizio sanitario nazionale
L'Aula del Senato ha approvato l'emendamento della Lega Nord che rimuove dal disegno di legge sulla sicurezza il divieto di denuncia da parte dei medici di immigrati clandestini che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale per essere assistiti e conferisce loro la facoltà di effettuare la denuncia stessa. Il comma soppresso recita: "L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".

In un comunicato condiviso i pediatri italiani della Società Italiana di Pediatria (SIP) e della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) esprimono delusione e preoccupazione. Delusione, perché fino all'ultimo si aspettavano una scelta che anteponesse alle impostazioni ideologiche, se non il senso etico, quantomeno il buon senso. Preoccupazione, perché la denuncia da parte del medico degli immigrati clandestini, non solo stride con la deontologia professionale, ma mette a rischio soprattutto i bambini, i cui genitori (o adulti a cui sono affidati) se non regolari, avranno timore di condurli dal medico e sottoporli agli indispensabili controlli pediatrici, per il rischio di essere identificati e denunciati. Inoltre, denunciano il rischio di un aumento dei parti clandestini eseguiti fuori dagli ospedali, il ritiro dei minori dalla scuola e la privazione dell'assistenza sanitaria vaccinazioni comprese. "In Italia - si legge nel comunicato - si avranno migliaia di neonati e bambini "invisibili", che non significa inesistenti, con conseguenze non immediatamente percepibili rendendo ancora più difficile e oneroso correre ai ripari".

E tra i possibili rischi anche quello di alimentare un potenziale traffico d'organi di minori, denunciato nei giorni scorsi proprio da Ministro degli Interni Roberto Maroni. I pediatri italiani, che già da mesi avevano sollevato il fenomeno, ora esprimono il loro timore che ogni azione tesa a "far nascondere" per paura delle famiglie, un bambino irregolare, non potrà che aggravare questa situazione. "Crediamo fermamente che la tutela dei minori, di qualsiasi nazionalità essi siano, non possa che passare anche per la fiducia di questi ultimi e delle loro famiglie nei sanitari del nostro Paese, in primis i Pediatri di famiglia, la cui unica mission è e deve essere quella della cura e dell'assistenza a chiunque ne abbia bisogno, senza se e senza ma".

Pediatria33 7 febbraio 2009 - Anno 3, Numero 3