romolo marando rd 200Pubblichiamo tra gli articoli un commento  al racconto pubblicato IL VOLO SU  FERRUZZANO. Commento  inviato all'autore del racconto, Romolo Marando. Una lettera particolarmente toccante scritta da un "emigrante" del Sud, un professore colto e sensibile che, come tutti i migranti, non ha Patria. La redazione

"Caro Romolo,
che bellissima descrizione. Quanta commozione traspare dalle tue parole. Quanto amore per Ferruzzano e per la Calabria. Le correnti ascensionali, le particolari caratteristiche orografiche della zona che la rendono quasi unica per i voli. Piccole cose che riempiono il cuore di felicità e occasioni anche che dimostrano la profonda umanità della nostra gente in un mondo che corre e dove il successo è l'unico parametro di riferimento.

Saccuti!!! quante volte l'ho sentito nominare. Eppure non ci sono mai stato. Non so perchè ma Saccuti mi è familiare come nessun altro luogo. Tra i compagni o a casa c'era sempre qualche evento, qualcosa che portava a Saccuti. E il bosco di Rosa e il bosco di Rudini....tutti luoghi familiari anche se non ci sono mai andato. E' la vita.Ritornando con la mente a questi posti, colgo il profondo sradicamento che mi porto dietro dopo tanti anni di lontananza.Il fatto che uno può tornare quando vuole non evidenzia l'acutezza del distacco.

La realtà è che vi è stata una lesione con le persone, con i luoghi di origine, con la propria cultura ormai irrimediabilmente rimarginabile.D'altronde cosa si faceva restando giù? Impossibile vivere.Chi lascia la priopria terra ha un doppio deficit culturale: è straniero a casa sua ed è straniero nel posto dove si trova.  Romolo, tu mi dai il sapore della nostra terra, mi sembra di sentire il profumo dei capicolli, delle salsicce arrostite, del fumo che si respira per le strade durante i giorni di Natale.Un mondo che è finito, per me tanto caro. Buona giornata Romolo, e fammi sentire sempre questi aneliti di vita della nostra terra. Un abbraccio. Vincenzo"