candela_parlanticarlo_parlantiPrigionieri del Silenzio - Comunicato Stampa
Caso Parlanti: Prove dichiarate e dimostrate contraffatte costringono illegalmente in prigione negli USA Carlo Parlanti, vogliamo renderne consapevole il governo Italiano e Statunitense.

Giovedi’ 5 Marzo 2009


In segno di sostegno e solidarieta’ alla compagna di Carlo Parlanti, alla madre e all’avvocato Costantino Cardiello dello studio Franco Cardiello di Eboli, che aspetteranno a Roma, un segno di accoglimento della richiesta d’incontro inviata all’ambasciatore USA, gruppi, associazioni, singoli supporter di Carlo Parlanti parteciperanno a manifestazioni silenziose organizzate da Casapound Italia a Firenze, Milano e Napoli nei pressi dei consolati USA. Si ringrazia particolarmente per questa iniziativa: Casa Pound, Simona Cenni, tutti i movimenti pronti a partecipare, abbattendo le barriere politiche, sociali e d’opinione, lasciando spazio, alla Giustizia, la Solidarieta’, la Civilta’ e l’Unita’ . Tutte qualità che farebero di noi un popolo vincente.

Roma: Nei pressi dell’ambasciata USA in via Vittorio Veneto ore 12.00/14.00
Milano : Piazza della Repubblica ore: 11.00/13.00
Firenze: Lungarno Vespucci nei pressi del consolato USA ore 11.00/13.00
Napoli: Piazza della Repubblica nei pressi del Consolato USA ore: 11.00/13.00

Saranno in oltre presenti a Firenze: Michele Parlanti, fratello minore di Carlo Parlanti

Con preghiera di divulgazione e partecipazione

Lo staff di Prigionieri del Silenzio


Il silenzio è una barriera che separa più del filo spinato e ferisce più della tortura / Silence is a barrier that divides more than barbed wire and hurts more than torture (Carlo Parlanti)


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Lettera al Direttore di Katia Anedda
Carissimo Direttore

Le voglio raccontare una storia, una di quelle storie che chi le legge pensa di leggere l’irrealta’, un film, un libro, ancora piu’ scandaloso dell’Innocente di Grisham, invece e’ una storia vera, quella di Carlo Parlanti.

Carlo e’ una persona a cui io sono legata da anni da amicizia, da amore, da stima e negli ultimi tempi mi lega a lui ancor piu’ il senso e la voglia di Giustizia, questa parola che vorrei non scomparisse dalla nostra cultura.

Carlo e’ un manager Informatico, uomo di grande successo e di grandi principi, la sua vicenda e’ reperibile sul sito http://www.carloparlanti.it. Non voglio soffermarmi sulle qualita’ di Carlo, chi ha un po’ di pazienza e sete di verita’ gli e’ facile trovarne traccia.

Lui ha vissuto per un po’ di anni negli USA, in California, ha convissuto con una donna, piu’ vecchia di lui che provava un amore forse troppo insano e morboso, nel momento in cui ha voluto chiudere questa insana relazione, la donna non lo ha voluto perdonare, non ha voluto perdonare che il suo amore non fosse corrisposto allo stesso modo.

Mentre Carlo torna a vivere la sua vita nel suo paese, l’Italia, ignaro che poco prima del suo ritorno la donna in questione, Rebecca, lo avesse denunciato per un crimine che nessun essere umano avrebbe potuto commettere e sopravvivere e nessun essere umano avrebbe potuto subire e sopravvivere, la procura del paese americano, con molta leggerezza emette un mandato di cattura, tutto questo si svolge nell’estate del 2002.

Carlo Parlanti Carlo ritorna tra i suoi affetti, la sua famiglia e i suoi amici, torna a vivere con me, la sua migliore amica. Il suo sogno, sfruttare la sua esperienza americana e aprire una sua societa’ fare grandi cose in Europa. Gira per due anni in lungo e largo per Europa e Canada, apre una societa’ a Gibilterra, vende le sue quote per un posto avvincente e competitivo in una societa’ irlandese, e proprio in un viaggio per questa societa’, da Dublino a Dusseldorf che scopre di essere destinatario di un mandato di cattura internazionale.

La donna con cui viveva, due anni prima, lo aveva accusato di sequestro di persona, violenza domestica e violenza sessuale, con un racconto che rasenta l’inverosimile e tradotto completamente al link http://www.thepeoplevscarloparlanti.it/atti/ing/Rapportopolizia.htm sta di fatto che non solo le accuse non sono suffragate da prove, ma le prove che poi vengono rivelate in un secondo momento di scoprono contraffatte.

E’ un vero e proprio incubo, Carlo, dopo 11 mesi di detenzione in Germania, in attesa e con la speranza che l’Italia ne avesse chiesto il rimpatrio per poter subire un processo nel suo paese, viene estradato in USA, nell’assolata California, in sede di udienza preliminare, la donna fornisce alla procura statunitense fotografie contraffatte, si possono visualizzare alcune delle inconsistenze tra le maggiori al link http://www.carloparlanti.it/volantino.htm, a seguito di questo, gli viene offerto un patteggiamento, ritenersi colpevole di stupro e tornare in poche settimane in Italia, Carlo rifiuta e viene sottoposto ad un processo farsa.

Nel frattempo, chi ha senso di giustizia e civilta’, leggendo lo scandaloso processo di cui tutti gli atti sono pubblicati su web ha cercato di far sentire una voce in difesa di Carlo. In conclusione, un nostro connazionale e’ recluso in uno stato straniero sulla base di prove false, false testimonianze che si evincono dagli atti, quindi sulla base di veri e proprio crimini commessi contro di lui. Negli ultimi tempi anche esperti professionisti hanno redatto relazioni che dimostrano lo squallore di quanto stia succedendo.

La famiglia di Carlo e io abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse economiche per dargli una speranza di giustizia, abbiamo bussato a tutte le porte, perche’ una vita umana e la Giustizia non deve avere nessun colore politico, di religione e di razza, negli ultimi tempi a parte pochi politici che ci hanno aiutato anche a titolo personale, come Marco Zacchera, Umberto Guidoni, Gino Bucchino e Luca Romagnoli, movimenti come Casapound hanno deciso di scendere in piazza, per dare forza alla richiesta mia e della famiglia di Carlo di incontrare un rappresentante dello stato USA per sottoporgli documentazione degli atti criminosi ai danni di Carlo Parlanti.

Perche’ faccio questo e non mi arrendo?

Perche’ l’incubo che sta vivendo Carlo e la sua famiglia potrebbe viverlo un giorno ognuno di noi e dopo questa esperienza vorrei impegnare le mie risorse perche’ questo non succeda.

Oggi si parla tanto di violenze contro le donne, ma le violenze esistono anche nei confronti degli uomini e famiglie intere, come sta succedendo a  Carlo ed e’ necessario fermarle, o almeno provarci, a questo proposito ho anche voluto creare una associazione: Prigionieri del Silenzio, per tutti i Carlo Parlanti che non hanno qualcuno che sa come potersi muovere in questo sistema ingarbugliato della giustizia oltreconfine.

Io spero che queste mie righe servano a far si che chi legge non si fermi all’apparenza della detenzione e di un crimine denunciato ma che cerchi la Verita’ e ci aiuti

Katia Anedda