bombe_px_140 ferruzzano_saccuti_200pxTra Punta Stilo e Capo Spartivento, lingue di terra che si addentrano dolcemente nel mare Ionio, sorge maestoso Ferruzzano, con natali ufficiali risalenti alla prima metà del 1500, ossia quattro secoli addietro. Da Ferruzzano si gode la vista di tutti i paesi in grembo a questa conca meravigliosa, dove Dio ha elargito bellezza. Il sole lo bacia sempre per la sua esposizione a levante e lo illumina e lo riscalda come nessun altro posto.
Fino al 1950 Ferruzzano era il bello, il ricco, il migliore dei paesi di questo splendido e ampio golfo, asilo paradisiaco dei greci antichi, di quei greci che fondarono villaggi e città come Locri e Caulonia e portarono vitigni di sorta e di ogni genere.  Il suo periodo aureo fu fino alla fine del fascismo e col 1951 inizia la sua decadenza morale, economica, posizionale e di immagine di disfacimento.

La notte del 7 settembre dell’anno 1942, verso le due di notte, quando tutti gli abitanti  stavano nel loro letto a sognare rose e fiori, un pauroso boato, come quello di un tuono prolungato, causato da un fulmine di milioni di volts che si abbatte a 10 metri di distanza, sveglia tutti in modo brusco, senza dare il tempo di capire quanto stava succedendo.

In quel tempo eravamo in pieno periodo di guerra. Da una parte l’Italia, la Germania e il Giappone. Dall’altra l’Inghilterra e l’America.

Tutti fuori per le strade, tutti a domandarsi, ma nessuno sapeva rispondere. La notte era serena e calma e nessuno riusciva a capire quel boato che ha fatto tremare le case e impaurito tutti. Gianni, che si trovava sveglio e alzato, che era andato a vedere nella stalla la vacca Rosa se aveva figliato, informa tutti che in direzione della “Pietra Perciata”, luogo arido e deserto, dove le cucugliate e i ciceroni nidificavano per terra sotto i cardi e dove una mulattiera che passa per Filippello  porta a Taverna, aveva visto un enorme bagliore e pochi secondi dopo si è sentito il grande tuono.

Tanti giovani e molti uomini più grandi si dirigevano verso quel luogo che dista dall’abitato non più di un chilometro e mezzo. La luna faceva capolino e sembrava giorno.  Arrivati alla Pietra Perciata si sentiva ancora l’odore della polvere da sparo delle bombe e si vedevano accanto alla strada otto grosse fosse profonde oltre due metri e larghe più di cinque, tutte in fila indiana, vicine l’una dall’altra e schegge di ferro seminate in ogni dove.

Quasi ogni notte aerei americani o inglesi sorvolavano i paesi della riviera per perlustrare o per bombardare. Durante le notti nessuno poteva accendere il lume a petrolio o l’acetilene, strumenti ormai dimenticati  e se si accendeva il lume in casa bisognava chiudere porte e finestre per non far passare la luce all’esterno perchè poteva essere intercettata dagli aerei nemici.

Era stato un aereo nemico a sganciare quelle bombe. All’equipaggio o al singolo pilota di quell’aereo nemico gli era stato comandato  di bombardare  paesi dell’Italia. Chi sa dove erano state destinate quelle bombe portatrici di carneficina. Certo è che quella notte la luna faceva da faro e mostrava ogni cosa del suolo. Ferruzzano doveva apparire nitido in ogni sua posizione e conformazione e il pilota, di animo nobile e vicino a Dio, ha disatteso l’ordine di bombardare e trucidare nel sonno figli del Creatore.

L’allineamento delle buche scavate  dalle bombe era in perfetta linea col paese di Ferruzzano. Se quelle bombe fossero state sganciate pochi secondi prima o dopo, a seconda della rotta dell’aereo, sarebbero cadute sul paese riducendolo al suolo.

Le guerre, i conflitti armati tra stati spesso trasformano le coscienze e il pilota di quell’aereo ha voluto avere la coscienza a posto, non è stato capace di macchiarsela né di fronte a Dio, né di fronte alla gente, né di fronte a sé stesso.
Marzo 2009.                               

Episodio narrato da Romolo Marando che all’epoca  di questo fatto, cui ha assistito, era appena un ragazzo.  Questo evento, come altri simili, lo ha segnato come  sono stati segnati tutti quelli che hanno vissuto la guerra. Chi ha da raccontare di episodi di guerra cui è stato coinvolto, anche come spettatore, può scriverli per Radiocivetta. Pubblicheremo la vostra storia. Grazie.
La redazione