popolo_della_libertadario_franceschiniOra che è nato il più grande partito italiano, come ha promesso il Cavaliere, bisogna mettere mano alle riforme.
La cosa più saggia sarebbe quella di concertare con l’opposizione quelle riforme che sono desideri di entrambi: così dicono.
La priorità dovrebbe ricadere sulla Giustizia. .Al di là delle polemiche, intransigenze, intoccabilità della Casta, è desiderio soprattutto del Popolo Italiano, stanco di vedere un apparato dello Stato che costa miliardi, funzionare a singhiozzo. Però in questi ultimi tempi, anche alcuni apparati della Giustizia hanno mandato dei segnali positivi per iniziare a parlare di una adeguata riforma.

Quale è il settore che ha più urgente bisogno della ristrutturazione? A parere di molte autorevoli persone è l’apparato giudiziario civile.

E’ assurdo, inconcepibile, in un paese moderno, proteso ad uno snellimento e semplificazione della burocrazia, constatare una esasperante lentezza delle cause civili che si protraggono per anni ed anni.

Cause che in media durano, se tutto va bene, da cinque a dieci anni soltanto. Questo in molti casi. Per attribuire ai contendenti ad esempio, a chi appartiene una proprietà oppure condannare od assolvere un individuo accusato di truffa.

Certamente le cause civili sono in numero spaventosamente alto. I giudici attualmente impegnati sono sottoposti ad un gravoso estenuante lavoro e non riescono, nonostante l’impegno profuso, a sfoltire in tempi adeguati tutte le controversie.

Ci si domanda: Perchè? Perché mancano giudici efficienti in numero adeguato, mancano i cancellieri, manca il personale amministrativo d’ordine, manca in alcuni casi anche la carta.

Nel Governo vi sono tre Ministri “spumeggianti”: sono gli onorevoli Brunetta, Alfano e Calderoli.

Il primo, Brunetta, ha ripristinato nella pubblica amministrazione, in mezzo a molte critiche, le regole della presenza nel posto di lavoro degli impiegati dello Stato. Regole che ormai erano tramontate. E sta cercando inoltre in tutti i modi di incentivare e semplificare il lavoro. Si apprende dai giornali che presenterà quanto prima il disegno di legge per l’abolizione delle Province. Grande occasione per dirottare il personale amministrativo verso gli uffici giudiziari e in tal modo togliere ai giudici civili l’alibi di non poter lavorare per scarsità di personale. Non sarà una cosa semplice né di immediata attuazione.

Il secondo, Alfano, fino ad ora ha espresso molti concetti validi, alcune sensate proposte per snellire la burocrazia giudiziaria, ma ha trovato sempre un muro di gomma.

Il terzo, Calderoli, chiamato a sfoltire l’intrecciata matassa delle leggi vigenti. Anche Lui potrà contribuire a redigere lo schema della ristrutturazione dell’apparato giudiziario.

Tornando ad esaminare il contributo che l’opposizione potrà dare al Governo, questo lascia alquanto perplessi.

Perché fino ad ora ogni proposta fatta dal Governo ha avuto la netta opposizione del Partito Democratico che non ha mai illustrato alla gente la ragione del suo dissenso. L’Onorevole Franceschini, con quel piglio dittatoriale, dirà alla riforma della Giustizia, come sempre, “NO”.

Allora la riforma subirà un grande ritardo ed il Governo non avrà più una valida contrapposizione per correggere eventuali errori.

Tuttavia il desiderio degli Italiani và rispettato: la riforma della Giustizia è richiesta a gran voce e deve essere attuata. Si attui in nome del Popolo Italiano, che come sempre spera.

Pasquino, la voce di Roma 02.04.09