aerei_2_guerra_mondcampo_sterminioLe fortezze volanti arrivavano dal mare, sorvolavano Ferruzzano in direzione di Scapperrone e andavano a bombardare Reggio e Messina. Molte erano le volte che questi quadrimotori venivano coraggiosamente attaccati da caccia piccolissimi, aerei italiani o tedeschi, che si buttavano su essi mitragliandoli e qualche volta con successo. Sembravano falchi che si avventavano sui corvi.
Dopo una cinquantina di minuti dal passaggio di questi bestioni volanti si sentiva il fragoroso rumore del bombardamento di Reggio e di Messina. Passava tanto tempo per sentire il fragore perché il rumore viaggia nell’aria ad una certa velocità e Reggio dista da  Ferruzzano, a linea d’aria, una  cinquantina di chilometri. Non mancavano le volte in cui si vedevano scendere dal cielo dei volantini di colore arancione su cui c’era scritto: ITALIA TERRA DI NESSUNO con altre piccole frasi.

Sono rimasta a Ferruzzano fino a tutta la mia fanciullezza. Dopo sono stata coinvolta dagli studi e sono andata via, ma con frequentissime visite di ritorno al paese. L’ultimo Podestà che ricordo è stato il Prof. Antonino Pezzimenti, bravissima persona. I podestà venivano eletti dal Prefetto ed erano il fior fiore della popolazione. Non dovevano aver subìto alcuna condanna penale ed oltre a questo dovevano essere persone correttissime, di buon senso, di capacità intellettiva e di tutte quelle virtù indispensabili ad una ottima persona. Ora le cose sono molto diverse: non ci sono i podestà ma ci stanno i sindaci. I podestà svolgevano il loro compito gratuitamente e con dignità. Bastava segnalare un loro sopruso o altro abuso o infamità e subito venivano sospesi dall’incarico. I sindaci sono a pagamento. con diritto di pensione e sono l’espressione del popolo, che il più delle volte, quasi sempre, è malandrino.

In tempi men leggiadri e più feroci,
i ladri si appendevano alle croci.
In tempi men feroci e più leggiadri
Si appendon le croci in petto ai ladri.
(anonimo)

Ora  si può inveire contro questo o quello, si possono e si fanno soprusi, vendette e persecuzioni, si ha un certo potere avallato dalla legge e non ci stanno organi superiori  per il controllo del loro operato e se ci fossero anche quelli sarebbero malandrini. Solo nelle grosse città del  Nord questo non avviene, ma da Roma in giù quasi tutto il potere è nelle mani dei malandrini. E’ un sistema ormai radicato e inculcato  nell’animo di tutti e molti (quasi tutti) amministratori.

“Se non fotti il governo, vai all’inferno” e nel contempo come se si fosse autorizzati  alla persecuzione, alla vendetta, ai soprusi, al libertinaggio. Questo perché il mio voto pesa quanto quello di Rita Levi Montalcini e, quello di Caio, per non dire quello di ognuno di noi, con cultura limitata, pesa quanto quello di Albert Einstein, o di Enrico Fermi o di Guglielmo Marconi.

Questo breve preambolo è perché ho assistito all’assassinio di Ferruzzano, sia per guadagni peculiari che per incapacità, deficienza di intelletto, ignoranza e stupidità dei vecchi amministratori dopo la guerra del “40”. Il preambolo vuole pure essere un  invito agli attuali amministratori di Ferruzzano a che tornino ai vecchi sistemi educativi del buon vivere e del rispetto e non sentirsi padroni sol perché hanno il potere.

Cercate, amministratori di Ferruzzano, se vi sarà possibile, di andare ai princìpi sani di moralità di buon senso, di non persecuzione, di non vendetta. Dopo un poco che si è nel puzzo non si accusa più il fetore. Il gran numero di cause ed altro che avete presso i tribunali non vi dice  niente? La gente è perseguitata e si difende. Tanto non resterete a quel posto eternamente e il vostro operato, bello o brutto, si ripercuoterà, prima o poi, su voi stessi e su questo paese, maledetto. Dagli anni cinquanta in poi, Ferruzzano è caduto troppo in basso. Ha avuto amministratori imbecilli, senza scrupoli e dediti al potere e ai propri interessi a danno dei cittadini (basta pensare al terremoto con lo sterzo). A parte la brutta posizione fisica delle case, gli amministratori hanno imbruttito l’animo di tutti compreso il loro… Ferruzzano è diventato un paese pieno di brutalità e senza alcun ritegno, un paese ridotto a ghetti,  simile a un campo di concentramento, svuotato della gentilezza dell’animo.

Avete mandato il cittadino nelle brutture e nell’arroganza e in balia di se stesso. Credo che manchi la capacità del buon governo alla maggioranza e alla minoranza. Gente che potrebbe fare se avesse la cultura mentale del buon vivere civile e della fratellanza. Da tenere ancora presente i ruffiani che  ruotano attorno e sono tanti. Ogni qual volta vengo a Ferruzzano lo trovo diverso, più cattivo, più brutto. Certo che gli amministratori attuali lo hanno trovato così e continuano sulla stessa scia. Penso che avrebbero le capacità di riportarlo in sesto se mettessero da parte la stupidità, ormai radicata, e incominciassero a lasciare da parte le beghe personali e si mettessero a operare seriamente. Senza dispetti sciocchi e senza sete di comando. Badare al cittadino come se fosse un fratello e non un nemico.

Amministratori di maggioranza e di minoranza, unitevi e operate per il bene di tutti. Che maggioranza e minoranza, siete quattro mosche e non vi vergognate di fare quello che state facendo? Basta un solo mese per cambiare le sorti di Ferruzzano. Chiamate tutte le persone a cui avete fatto del male (e ce ne sono), convocatele al municipio e discutetene chiarendo ogni cosa e arriverete con certezza alla soluzione. Spariranno tutti i contenziosi che ci stanno. Mettete un poco di buona volontà e così tornerebbe sul volto dei ferruzzanesi il sorriso, la pace, la serenità, il rispetto e la fratellanza.

Noto pure la lotta con la Chiesa e questo non è giusto. Il prete, brutto o bello, è un ministro della Chiesa “ Fai come ti dice e non fare come fa lui”.

ferruzzanosaccuiti_180pxMio enorme desiderio è che ogni volta che  vengo al mio paese vorrei trovare gente buona, come un tempo, piena di premure e di affetto. Vorrei trovare qualunque paesana che mi dicesse: "venìstavu? Comu siti? Trasiti ca fazzu ‘u cafè, mi stuju i mani e ‘ndu piggljamu” (entrate, faccio  il caffè, mi asciugo le mani  e ce lo prendiamo).  Pace e bene.