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venezia-canal-grande-160universita-ca-foscari-cor-160In una giornata uggiosa autunnale mi imbarco insieme ad alcuni amici su un vaporetto all’approdo di Piazza San Marco, diretto a Piazzale Roma. Sorpassata la Chiesa della Madonna della Salute, passiamo sotto il ponte di legno dell’Accademia, ponte che doveva essere provvisorio ma che è li da tempo immemorabile e ci inoltriamo nel cuore di Venezia. Alla confluenza con il Rio Cà Foscari vediamo la sontuosa residenza della famosa Università e quella dove si è insediato il Presidente della Regione Veneto che è il Palazzo Balbi. Alla fonda vi sono ben sette motoscafi moderni lucidati a specchio con la scritta sui due lati e a poppa “Regione Veneto”, con altrettanti marinai in completo blu in attesa di chi sà quali personaggi.

Motoscafi che paragonati ai mezzi terrestri si possono annoverare come altrettante “auto blu”.
Procedendo, tra palazzi di un interesse artistico fuori dal comune tra i quali: palazzo Pisani, palazzo Corner – Spinelli, si arriva a Cà Farsetti, dove ha sede il Comune di Venezia, con il suo Sindaco e la Giunta.
Prospiciente il marginamento sono ancorati quatto motoscafi di ultima generazione, senza alcuna scritta, ma in posti riservati.
Più avanti, sulla sponda sinistra, in prossimità del ponte di Rialto, vi è un palazzo denominato dei X Savi sede del Magistrato alle Acque. Dalla targa posta all’ingresso si legge che è un organismo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in via di estinzione.
In tale palazzo, nei tempi aurei della Repubblica, alloggiava il Consiglio dei Dieci Savi che non era altro che la magistratura veneziana la quale aveva il compito di provvedere alla manutenzione della sicurezza dello stato.

All’ancora, prospiciente tale palazzo, si è notato alla fonda un motoscafo, presumibilmente risalente a molti anni passati che reca la scritta Magistrato alle Acque. Un pò più a valle un altro natante, sempre del Magistrato, non in buone condizioni, reca la scritta Servizio Informativo, un terzo, sempre molto vecchio non si è capito a quale servizio fosse adibito.
Ora, indagando, si è appreso che tale organismo dello Stato sta dirigendo i lavori riguardante il “mose” , ovvero il modulo sperimentale per la chiusura delle bocche in occasione delle acque alte eccezionali e quindi a protezione di Venezia, il cui importo, fino ad ora preventivato, si aggira sui 30.000 miliardi di vecchie lire e forse più.
Quindi a questo stuolo di tecnici che dirigono e controllano questa mostruosità di lavori in corso abbiamo constatato che lo Stato ha messo a disposizione soltanto quei mezzi esigui che sono alla vista di tutti.

Ma allora quanti lavori, quanti servizi espleta la Regione ed il Comune rispetto allo Stato? Da quanto è detto non vi è paragone. Regione e Comune, messi insieme, hanno competenze pari al 10% di quelli dello Stato ma posseggono mezzi nettamente superiori sia come numero che come efficienza, certamente superiori ai loro bisogni.
Non parliamo di stipendi. Anche qui non possiamo fare paragoni. L’On. Brunetta che vuole incentivare, spronare gli impiegati dello Stato a rendere di più deve innanzi  tutto uniformare gli stipendi in tal modo che la maggiore produttività viene da sola.
Proseguendo il nostro viaggio tra tanti meravigliosi palazzi come: Camerlenghi; Cà D’Oro; Cà Pasaro, il paesaggio, di indescrivibile bellezza, ci fa veramente sognare e ci affascina e ci fa anche formulare una giustificazione per l’onerosa spesa per la difesa di Venezia dagli agenti metereologici.

Il nostro breve viaggio termina a Piazzale Roma dove attualmente è stato realizzato un ponte che collega la Stazione ferroviaria Santa Lucia con il suddetto piazzale, soprannominato dai Veneziani “il ponte di Calatrava”, ovvero è il nome dell’architetto che l’ha progettato.
A mio modesto giudizio è un ponte che non serve, di poca utilità ma che ha un impatto ambientale fuori del comune.
Venezia è così e così dovrebbe rimanere, qualsiasi innovazione la deturpa.
Salviamo Venezia da chi la vuol salvare come ha scritto sul “Giornale” Stefano Solinas.
Pasquino e gli amici in gita a Venezia