Poi dite, carissimi ferruzzanoti, che scrivo e inviate commentini stupidi e aggressivi senza senso né argomentazioni valide. Voi ve le cercate le mie "pillole di saggezza" come scrive acida una vostra illuminata, (o illuminato?), paesana che non va a coltivare la terra "che ne ha di bisopgno". Ma scrive a radiocivetta pretendendo che le sue elucubrazioni vengano divulgate. Senza nessuna dignità. Insiste oltre l’inverosimile. Nonostante tanti dinieghi insiste. Come una mosca fastidiosa. Se scrivesse pensieri logici e coerenti sarebbe la benvenuta ( o il benvenuto, perché non so chi si cela dietro il suo “nome”) ma provoca. E qui non c’è posto per i no-blobal. Cari ferruzzanotelli, siete masochisti o o che cosa? Sicuramente siete dei provocatori di bassa lega.

Ho scritto nell’ultimo articolo del motto di alcuni, tanti, ferruzzanoti:” Quello che è mio è mio. Quello che è tuo, è mio”. E tanto per confermare quello che ho scritto, qualche giorno dopo, venerdi scorso, alcuni solerti uomini sono stati visti segare alberi colpevoli di appartenere a Teresa Romeo, la cui terra è considerata terra di nessuno.
Scartando l’ipotesi che non si tratta di un’iniziativa dei segatori scatenati, per tante ragioni, due potevano essere i committenti di questa azione che in realtà è stata proprio un’autentica bravata: la proprietaria Teresa Romeo che non è stata, oppure,  moltissimo presumibilmente i mandanti potrebbero essere i “vicini di casa” della “striscia di Gaza” ovverosiala striscia di terra rimasta all’esproprio selvaggio a Teresa Romeo per costruire il Palazzo comunale La “Palestra” che ospita di tutto tranne che esercitare la funzione per cui è stata costruita, e un campo di calcio il secondo a Ferruzzano marina dove di giovani vi sono prevalentemente molti cani randagi. I giovani “umani” sono stati costretti ad emigrare. E i vicini di casa sono quelli che diriggono il “Palazzo comunale. E poi anche il torrente Canalello. Ma mi risulta che il torrente fino ad oggi non è dotato di parola né ancora impartisce ordini.   Sarebbe interessante andare più a fondo. Anche per poter dire che non sarebbero stati loro. Ci piacerebbe una loro smentita pubblica. Ma loro in genere si trincerano dietro un riserbo eccezionale. Non vedono e non sentono. Ma emettono ordini. Per il giusto e per il rovescio. Tanto, chi si oppone? Nessuno, in genere. E chi osa mettersi contro per ristabilire la giustizia ha da passare guai…

Forse che gli alberi gettavano troppa ombra sul palazzo comunale?  Essendo piantati a pochi metri e ciò  avrebbe offuscato la vista del torrente Canalello? Oppure chi li ha tagliati e i loro committenti avevano tanto freddo da avere bisogno della legna degli alberi di Teresa Romeo per riscaldarsi? Se così fosse capiamo il bisogno di questi poveretti. Ma così non è! E’ solo prepotenza e indifferenza per tutto quello che si scrive. Evidentemente pensano di avere l’immunità. Ma la gente ha occhi per vedere e orecchie per sentire. Anche se fa sempre finta di non sapere niente.

In questa sede devo fare un’altra comunicazione: si dice in giro che Teresa Romeo si “è pagata due volte” il terreno espropriato  Questa è una menzogna bella e buona. Messa in giro da chi si è rubato i soldi che spesso non sono mai giunti a destinazione. E cioè a Teresa Romeo.  Non sarei così folle da scrivere cose non vere. Ne pagherei, io, e subito le conseguenze. Non ho mai avuto smentite su questo che scrivo da anni. E non solo il mio giornale. . Se quello che scrivo è falso provatelo.

Cari commentatori ferruzzanoti, rossorubino e combriccola che probabilmente corrisponde allo stesso soggetto, se volete mandare il vostro altissimo pensiero, portate fatti. Non vomitate veleno senza fatti. Altrimenti perdete il vostro stupido tempo.
Ecco la rassegna fotografica dei poveri alberi tagliati. Alberi piantati oltre trenta anni fa dalla proprietaria. Sono stati tagliati nella mattinata lavorativa di venerdi, a due passi dal Palazzo comunale. Ma sicuramente nessuno ha visto né uomini né seghe eletrriche! Non è cosi? E sì che  queste fanno rumore!  Ma gli impiegati comunali stanno ore e ore a testa bassa sulle carte e inoltre sono molto discreti. Perché impicciarsi di cose non proprie? Ma siamo sicuri che sono cose “non proprie”?