pentito-sbirroProcesso contro l'Avvocato Lupis. La teste  “jolly dell’accusa,”, l'avvocata Vincenza Matacera, giudice onorario a Catanzaro, già indagata a Salerno, “spontaneamente” ha maturato  il desiderio irrefrenabile di dire la “verità”.  Lunedi 22 marzo ancora udienza.  Replay del già molto scritto. Repetita juvant. Con integrazioni  a chiarimenti.
Vostra Signoria Antonio Rizzuti  presidente monocratico nell’udienza del 25 Febbraio 2010, di cui riportiamo alcuni stralci, ha accolto la richiesta del pm. di rigettare la lista dei testi a favore dell’imputato Avvocato Giuseppe Lupis. Sarebbero stati troppi e non avrebbero avuto nulla da dire!!! Ammessi i soli testimoni dell’accusa. Non è stato consentito il controinterregatorio di questi da parte dell’Avvocato Lupis, in difesa di sé stesso e della Giustizia, tramortita.

Perché tra i testi della pubblica accusa, oltre i fratellini avvocati Vincenza e Attilio Matacera, non sono stati convocati sul banco dei testimoni anche il Professore ARNALDO ARMIDA,  la moglie la Professoressa  ESPERIA PATTARA e l’Avvocato ANTONIO CIAMPA? Eppure la " pubblica accusa"deve verificare il fondamento delle accuse che muove agli indagati e non nascondere le prove della loro innocenza. Anche solo ex-articolo 358 c.p.p..

Ci si chiede questo perché la limpida Vincenza Matacera ha testimoniato che la sera prima  o quella precedente lo sfratto del 22 settembre 2000, a casa della contessa, riuniti in salotto "come spesso accadeva", la contessa avrebbe fatto fare “un giro” alla pistola con calcio in madraperla a tutti i presenti. Cioè i personaggi sopra menzionati.  ARMIDA, PATTARA e CIAMPA hanno smentito quanto dichiarato dai Matacera defindolo semplicemente falso. L'accusa ha utilizzato solo i germani Matacera. Più "attendibili"? O più facili al "pentimento"? L'aspetto grave è che il giudice pur avendo in mano,esibite dalla difesa, le copie delle dichiarazioni dei tre testi che smentiscono i Matacera e la richiesta di ascoltarli come testi, formulata dall'Avvocato Lupis fin dal 13 ottobre 2008, ha rifiutato e rifiuta di sentirli. Con ciò viola la Legge che vuole l'assoluta indipendenza e imparzialità del giudice, la parità assoluta tra accusa e difesa e tutela il diritto dell'accusato all'ammissione delle prove per dimosrare la falsità dell'accusa.
I tre testi che smentiscono i Matacera non sono stati ammessi a conferma di come il processo non sia finalizzato all'accertamento della verità ma alla condanna dell'imputato. Questo avviene con la violazione palese delle prescrizioni dell'Articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, dell'Articolo 111 della Costituzione Italiana, e cell'Articolo 190 c.p.p..

L’art. 190 è tassativo “Le prove sono ammesse a richiesta di parte.”. Ma a CATANZARO non  sono ammesse dal dr. RIZZUTI. Bisogna impedire all’imputato di provare la propria innocenza. Il presidente Antonio Rizzuti non ha ammesso i testi della difesa dell'Avvocato Lupis. Non avrebbero avuto nulla da dire! L'avvocata Vincenza Matacera ha reso falsa testimonianza.

Al proposito un brano dell’interrogatorio alla limpidissima Vincenza Matacera del 25 Febbraio 2010:

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"... R.G. 592/08 - 25/02/2010 c/LUPIS GIUSEPPE
63
.. "
Teste: C'erano la Armida, la moglie qualche volta, l'Avvocato
Ciampa, io, mio fratello e l'Avvocato Lupis.
P.M.: Quindi...
Teste: Queste erano le persone che soprattutto in quel
periodo..., perché si discuteva, perché c'erano stati
vari accessi, non ce ne è stato uno solo, quello è stato
quello culminante; però prima di quell'accesso ce ne
furono altri da parte dell'ufficiale giudiziario. Una
volta venne il medico, quindi fu interrotta per questo,
insomma successero vari episodi.
P.M.: Quindi mi faccia capire, mi dica se non è vero, spesse
volte vi riunivate a casa della Lucifero?
Teste: Sì.
P.M.: E era presente anche il Lupis?
Teste: Sì, in molte occasioni sì.
P.M.: In molte occasioni sì. Senta, lei è a conoscenza se la
Lucifero detenesse o meno delle armi all'interno
dell'abitazione?
Teste: Aveva questa pistola, che poi fu rinvenuta, era una
pistola che apparteneva al Martelli.
P.M.: No, non aveva questa pistola. Lei sa...
Teste: Una sola pistola.
P.M.: Lei sa se deteneva armi?
Teste: Una sola pistola.
P.M.: Una sola pistola. Lei come lo sa, glielo ha detto la
Lucifero, l'ha mai vista?
Teste: L'ho vista.
P.M.: L'ha vista; e in che occasione l'ha vista?
Teste: L'ho vista in..., allora, l'ho vista..., non mi ricordo
se fu la sera prima o due sere prima dell'esecuzione. In
pratica stavamo parlando e si cercava di convincere la
Lucifero a lasciare in maniera bonaria l'abitazione,
dicendo comunque che poi sarebbe stato fatto tutto il
possibile per farla rientrare in possesso dell'immobile.
Lei in quell'occasione tirò fuori quest'arma, disse:
"Piuttosto che consegnare la casa, io sparo a chiunque
entra", e ridemmo. Devo essere sincera, la prendemmo a
ridere, perché non potevamo immaginare quello che poi
sarebbe successo, e ci passammo quest'arma mano a mano,
cioè l'abbiamo vista tutti, perché era una pistola molto
piccole.
P.M.: Tutti chi, chi eravate?
Teste: Eravamo Armida, io, mio fratello, l'Avvocato Lupis,
Ciampa e non mi ricordo se in quell'occasione c'era
anche la moglie dell'Armida, la Pattara; questo non
glielo posso dire, non lo ricordo, almeno...., forse
all'epoca lo ricordavo, adesso non me lo ricordo se
c'era.
P.M.: Va bene… “...

L'avvocatessa Vincenza Matacera in interrogatorio a  Catanzaro il 25 Febbraio 2010  dice di avere mentito la prima volta durante un interrogatorio formale a Soverato nel novembre 2000. Circa due mesi dopo la storia dello sfratto del 22 settembre 2000 alla Contessa Lucifero e la storia della pistolina giocattolo e del tubo di ferro che avrebbe simulato una pistola. Aveva mentito sapendo di mentire per amore della sua cliente, la contessa Lucifero. Avrebbe mentito scientemente. Ma poi, nel 2003, lei afferma che sotto le pressioni della Barbaini della procura di Milano ha detto la verità. Ha fatto la pentita. Le avrebbero intimato: o  dici la verità o ti accusiamo di favoreggiamento. E così ha detto la “seconda verità”. Afferma, più volte, di avere mentito nell’interrogatorio reso davanti ai carabinieri incaricati dall’Autorità  Giudiziaria nel novembre del 2000. Ora però, “liberamente” decide che è giunta l’ora di essere onesta. Ma chi ha lo stomaco di mentire in un interrogatorio e di ammettere di avere mentito sotto altro interrogatorio, siamo sicuri che sia capace di non mentire ancora? Quale la verita? Di sicuro ammette che lei non condivide l’operare dell'avvocato Lupis.  Perchè Lupis fa troppe denunce ai giudici. Contro altri giudici il cui operato è provatamente delittuoso. Denunce alla procura di Salerno. Per competenza territoriale su Catanzaro. Ma lei, la Matacera,  non ama questi metodi. Lei come avvocato, stranamente, invece ama mettersi con loro d'accordo. O possiamo leggere in modo diverso le sue dichiarazioni nell'interrogatorio reso appunto lo scorso 25 Febbraio a Catanzaro?

Nell'interrogatorio reso il 25 Febbraio scorso, sentita come teste contro l'avvocato Lupis, dichiara di avere rotto i rapporti professionali col collega Lupis perchè non condivideva la sua linea difensiva. Dice che Lupis voleva sempre denunciare. E' curiosa questa cosa. L'Avvocato Lupis che si rivolge ad un Tribunale, quello di Salerno, per chiedere giustizia, è censurato dall'avvocata Vincenza Matacera. Mi sembra scusatemi, un controsenso. Forse la Matacera non ha molta fiducia nella giustizia istituzionalizzata? Sa che è inutile fare denunce? 

Dieci anni fa quando è iniziata questa storia di sfratti e pistoline di plastica, la nostra avvocatessa aveva circa trentanni, ma una lucidità straordinaria nello gestire le sue cose. Già esigeva parcelle di oltre centomilioni  di vecchie lire in una botta sola. Dalla contessa Lucufero. Per difenderla. Così lei afferma. Secondo la sua versione non erano soldi datele dalla Lucifero per partecipare all’asta della vendita dell’appartamento che poi ha comprato Curcio e signora. Erano per i servigi resi alla contessa Lucifero. Falso. Tale ingente somma invece le era stata data per chiedere la revoca dell'assegnazione della casa della Contessa a Curcio. Dopo che aveva già tradito la sua cliente non partecipando all’asta fissata per il 23 Luglio 1999. Come dice a pag. 35 la sentenza della Corte d’appello di SALERNO del 6 Maggio 2009, depositata il 23 Ottobre 2009: “…Le risultanze processuali dimostrano che dopo l’offerta iniziale proveniente dall’avvocato Pisano, per conto di Curcio e dall’avv. Matacera, nell’interesse della Lucifero, e dopo avere versato una consistente caparra (oltre 85.000.000), tale ultimo professionista ha omesso di rilanciare, e quindi di partecipare alla gara, consentendo all’altra parte, unico partecipante, di aggiudicarsi l’immobile.…”.

L’avv. MATACERA ha tradito la sua cliente consentendo a CURCIO “di aggiudicarsi l’immobile”. Ed è stato fatto giudice onorario. L’Avv. Lupis ha fatto restituire l’immobile alla Contessa  ha fatto riconoscere nella sentenza della Corte d’appello di SALERNO che CURCIO ha acquisito l’immobile con una perizia falsa. Ed è giudicato a CATANZARO per esservi condannato.

Dall' esposto dell'Avv. Lupis, depositato nel 2004, proc. n. 1972/2004 R.G. n. 1674/2004 R.G. G.I.P. si legge:"... la signora Lucifero aveva consegnato all'allora proprio difensore, Avv. Enza Matacera la somma di L. 102.350.000 - centoduemilionitrecentocinquantamila- il 30 luglio 1999 perchè effettuasse un'offerta in aumento di un sesto, depositando tale somma, richiedendo la revoca dell'assegnazione a CURCIO... " dell'appartamento, effettuata il 23 Luglio 1999... "   

No. La signora avvocata, prima o poi comunque falsa testimone, dice che quei soldi erano per PARCELLA! Erano per compensi professionali. Per la difesa. E la sua assistita, la  Lucifero è sotto processo. Un risultato eccezionale. Come si suol dire cornuta e mazziata. Oppure è andata per cercare giustizia e si è trovata il cappio al collo. La Matacera l’ha denunciata in interrogatorio postumo. Per amore della verità. Quale verità? E di chi è amica la Matacera e il suo ubbidiente e docile fratello Attilio? Chi l’ha resa giudice onorario al tribunale di Catanzaro? E ora, a quarantanni, affermatissima professionista, quanto guadagnerà? Ci piacerebbe sapere se chiede sempre parcelle di sessanta-settantamila euro a botta. Equivalenti di centomilioni e passa di lire di dieci anni fa.

Il caso di malagiustizia contro l'Avvocato Lupis non esiste. E' troppo scomodo. Possono saltare teste e poltrone.Vostra Signoria Antonio Rizzuti  giudice, collega di Curcio, Valea  e Mollace sta presiedendoo un ingiusto processo. Nell’udienza del 25 Febbraio, di cui riportiamo degli stralci, ha tolto la parola all’Avvocato Lupis. Contravvenendo alla Legge.  L’Avvocato Lupis, in quanto Cittadino, imputato e ancor più Avvocato  ha il diritto di controinterrogare i testi dell’accusa. I suoi a difesa non sono stati ammessi violando la Legge. Interrogatorio del pm fazioso e suggestivo.

Il Di Cello e la Vincenza  Matacera hanno reso testimonianza in contraddizione con quanto dichiarato in altri interrogatori. In altre parole hanno reso falsa testimonianza. Ecco qualche stralcio dell’interrogatorio del 25 Febbraio 2010. Dove suggestivamente e dolosamente vengono messi a carico dell’Avvocato Lupis frasi mai scritte. Accuse mai mosse.


“TRIBUNALE DI CATANZARO/ SEZIONE MONOCRATICA/DOTT. RIZZUTI Giudice – PROCEDIMENTO PENALE N. 592/08 R.G. A CARICO DI: LUPIS GIUSEPPE:
… P.M.: Presidente, brevemente, oggi discutiamo di un delitto di calunnia, l'imputato nel gennaio 2004 mi pare, veniva arrestato in Reggio Calabria per detenzione e porto di un'arma da sparo, in una successiva istanza, brevemente, il Lupis accusava gli operanti e poi il dottore Mollace, per come riportato nel capo d'imputazione, del fatto che quell'arma non fosse la sua e che quell'arma fosse stata inserita volontariamente all'interno dei suoi bagagli per, fosse stata, ripeto, inserita volontariamente all'interno dei suoi bagagli… l'Avvocato Lupis nel corso di un procedimento altro a seguito del suo arresto ha messo in evidenza in un esposto in cui accusa il dottore Mollace non solo di avere proditoriamente inserito questa arma, ma di una serie di reati, tra i quali rivelazione di segreti d'ufficio,…”. Avv. Lupis : “… Io ho detto che Mollace è privo di capacità  professionale e è un incompetente; punto e basta.”.
Il giudice ammette che l’Avv. Lupis ha depositato la lista dei testimoni a difesa il 14 ottobre del. Poi ammette tutti i testi dell’accusa e nessuno dei testi della difesa. Poi  l’avvocata giudice onorario Vincenza Matacera ammette le sue menzogne:
“ESCUSSIONE DELLA TESTE MATACERA VINCENZA … nata a Soverato il 24/09/69….imputata…in  un procedimento che ha luogo a Salerno…. perché io all'epoca dei fatti ero Magistrato onorario presso questo Tribunale, … per falsa testimonianza in un procedimento reso..., sempre come testimone io, e era a carico dei Giudici Valea, Curcio, del geometra Sarcone e del geometra Rubino….”. Riferisce quindi di avere dichiarato il falso “… davanti al Maresciallo Di Cello che mi sentì … mi chiesero anche incidentalmente della pistola e io dissi in quella occasione che la Lucifero aveva impugnato un tubo arcuato di rame. Perché? Perché in quel momento io tentai un po' di, non dico di coprirla, però fu così, e in quel frangente la trovammo, mentre aspettavamo l'Avvocato Lupis,…
Dif.: In quella occasione lei disse: "non sapendo cosa fosse accaduto e sentendo la Lucifero che rideva le chiesi di aprirmi e ella aperta la porta precedentemente chiusa rideva tenendo nelle mani un tubo arcuato di rame e mi disse di avere puntato quello che aveva nelle mani e che"...
Teste: Mentii… mentii in quella occasione per coprirla….”.

“Giudice: E..., senta, soltanto un chiarimento, Avvocato. I suoi rapporti con l'Avvocato Lupis come...
Teste: All'inizio erano buoni.
Giudice: All'inizio, stiamo parlando...
Teste: All'inizio erano buoni, perché comunque l'Avvocato Lupis, al di là di quello che mostra qui, all'inizio può sembrare una persona molto affascinante, ci sa fare, il suo modo di fare e di parlare, però a lungo andare,… insomma io non..., io lavoro al Tribunale di Catanzaro, non mi andava bene determinate cose. Continuava a denunciare…”.

Mentre MATACERA consentiva a CURCIO di impadronirsi dell’immobile della propria cliente.

“…Teste: Questa è la verità!...”

“Questa è la verità!”
Qual'è la verita? All'Avvocato Lupis non è stato consentito controinterrogarla. Forse la verità vera l'avremmo conosciuta se si fosse consentito all'Avvocato di esercitare il suo diritto alla difesa. Ma la sapremo lo stesso. Tempo al tempo.

Le frasi in neretto, alcune con caratteri ingranditi e sottolineate dell'interrogatorio sono a cura della redazione del giornale per meglio evidenziarle.