sciopero-2sciopero-epifaniPer dare un aiuto all’economia, la CGIL ha pensato bene di indire uno sciopero unilaterale (le altre federazioni non hanno aderito) per sollecitare il Governo a prendere i provvedimenti necessari per alleviare le pene dei lavoratori abbassando le tasse, elevando gli ammortizzatori sociali  e così via ma omettendo chi paga.
Lo Stato sta fronteggiando grossi problemi e le risorse servono ad abbassare e/o contenere il debito pubblico e a far fronte a problemi indifferibili di carattere internazionale non perdendo di vista tutti quei problemi interni proprio per i lavoratori cercando soprattutto di contenere la disoccupazione.
Ma allora una domanda corre d’obbligo, ma perché si sciopera?

Evidente: Epifani deve dare una mano alla sinistra in difficoltà per beghe interne ed esterne poiché gran parte dell’elettorato non ha più fiducia nei suoi conduttori; così Egli invece di portare il sindacato dei lavoratori verso una ampia autonomia, giura fedeltà al Partito Democratico da cui dipende.
Tutto questo accade proprio in prossimità delle elezioni regionali, provinciali, comunali. Ma non occorre che la CGIL si affanni a fare propaganda perché la maggioranza già si è tagliata le gambe da sola dando via libera alla rappresentante radicale in quanto ha presentato le sue liste nel Lazio fuori del tempo massimo e per giunta incomplete.  
Sabotaggio, incapacità, leggerezza non si sà . L’unica cosa certa è che  il Popolo della Libertà non concorre, vani sono i reclami, i proclami, le giustificazioni.
Tornando al problema dei Sindacati politicizzati sorprende la cecità dei lavoratori che seguono questi laeder che pensano soprattutto ad assicurasi un posto in Parlamento alla fine della loro carriera.
Se il Sindacato oggi vuole veramente rappresentare i lavoratori di ogni categoria, in quanto fino a poco tempo fa “lavoratori” significava solo metalmeccanici, deve essere autonomo e non avere alcuna ingerenza dalla politica.
Solo così è possibile proteggere i salari, difendere l’occupazione, curare gli interessi dei lavoratori stessi.
Invece, come è accennato in testata, si deve assistere ad una ipocrita manifestazione. Si fa sciopero ma in effetti è una campagna elettorale camuffata da richieste salariali, mentre il Governo già sta elaborando provvedimenti adeguati per lenire i disagi dei lavoratori. Ed i lavoratori in buona fede senza approfondire il perché stanno scioperando, seguono queste persone sindacalizzate che perseguono i loro scopi  personali.
Vorremmo, infine, fare una domanda al Signor Epifani: quanto è venuto a costare questo sciopero? Al Governo, nulla! Agli industriali, nulla! Ai Sindacati, nulla! Ai lavoratori, la paga di una giornata di lavoro!
Evviva lo sciopero!