rassegna-stampa-1televisione-1Ci vuole una grande forza di volontà per vivere in pace. Per non farsi schiacciare da soprusi e ottusità dal prossimo più prossimo.  Dalle notizie allarmanti che ti avvolgono come la nebbia e ti ottundono la mente come fosse foderata d’ovatta. Le continue tragiche notizie diffuse con la grancassa da giornali e telegiornali sulla fame nei paesi sottosviluppati e la crisi mondiale basterebbero per un suicidio di massa. Ci fanno pensare che non c’è futuro all’orizzonte.

Però se vai in un’agenzia di viaggi per prenotare una vacanza nei periodi “forti”, Natale, Capodanno, Ferragosto e ponti cantando non trovi nulla se vai last minute. Prenotazioni a sei mesi prima per andare ai posti alla moda che non costano proprio due centesimi.  E ti devi accontentare di quello che è rimasto. Se vuoi andare a pranzo fuori e ti presenti senza  avere riservato il posto puoi andare a mangiarti un panino bordo macchina. Certamente c’è la crisi ma non mi sembra che sia questo mostro a sette teste che sta avanzando per mangiarci tutti.  Oggi  per esempio, primo di maggio, sabato le città sono deserte. Ieri pomeriggio strade, autostrade intasate fino all’inverosimile. Via dalla città. Alle seconde o terze case o in alberghi al mare ai monti e ai laghi. Nelle città d’arte e nelle isole da sogno.

Esiste la crisi, non si può negare. Con l’euro siamo colati a picco. Tutto raddoppiato. Quello che costava mille lire ora costa un euro. Cinquecentomila lire ora sono cinquecento euro. Che non è l’equivalente. Credo di non dire nulla di nuovo. Io non sono un’economista, anzi non ho mai capito nulla di finanza. Troppo astrusa per me. E faccio il semplice conto della serva che però rende l’idea. Il conto della casalinga. Un tempo con centomila lire riempivi due carrelli di alimenti pregiati. Oggi con gli equivalenti cinquanta euro ti porti a casa si è no qualcosa come quasi niente.

Allora la crisi c’è. Ma per chi? Per i dipendenti pubblici, per i pensionati. Quelli che passano e hanno passato la vita in uffici vari pagando fino all’ultimo centesimo in tasse e balzelli. Altre categorie evadono il fisco perché hanno i mezzi per farlo.  Categorie che dichiarano il nulla e hanno un tenore di vita di pregio. Troppe tasse. Chi può evadere evade. Chi no si attacca. E purtroppo i dipendenti “normali” e i pensionati “normali” non possono evadere. Perché “detratti” all’origine. Il nostro sistema fiscale fa rabbrividire.  Iniquo e complicato. Inutilmente complicato. O forse utilmente? Se uno non è pratico e non può applicare la logica è più facile fregarlo.

pensionati-743651Il dipendente pubblico e pensionato pubblico, il tipo medio, non terrorizziamolo la sera. Quando stanco morto dopo una giornata di duro lavoro o di passeggiate disperate ai giardinetti con nipotini ribelli cui fa da baby sitter torna a casa e si accascia sulla seggiola. Vuole in santa pace mangiare un boccone e rilassarsi guardando  un poco la televisione. Ma ormai prima di prendere il telecomando deve munirsi di coramina e tavor. Non può vedere il tiggì. Il boccone gli rimane sullo stomaco e l’unica consolazione e aprire il cannello del gas e farla finita. Finita di ascoltare di morti ammazzati sul lavoro, dalla droga, da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine che fanno blitz di tipo mafioso ricattando o inducendo a morti violente questo e quello. Dei magistrati arrabbiati e politicizzati. Degli stipendi d'oro di quanti appartengono a caste privilegiate e non fanno una mazza. Non ne può più della macchia d’olio che paralizza quel tal continente. Della fuga di radiazioni da quell’industria. Dei “razzisti mafiosi-ndranghetisti meridionali”  che maltrattano i vari “vù cumprà”. Non sa più a che santo votarsi. Per non parlare ancora delle liti tra destra, sinistra, sotto e sopra a Montecitorio. E' senza scampo. L’unica via rimasta è o il veleno o più saggiamente la telenovela in cui si rifugia senza così tragiche conseguenze.

Per cortesia, diffusori di panico via etere e carta stampata, non terrorizzate il prossimo “medio”con la storia della fame da noi e nel mondo.  E’ già abbastanza terrorizzato per il fatto di vivere in uno stato di continua tensione. Dove da un momento all’altro gli può arrivare una multa milionaria senza mai avere commesso un’infrazione o un avviso di garanzia senza avere commesso reati. E se non è amico di “questo e quello” o se sta sulle scatole di qualcuno deve rabbrividire per gli agguati cui potrà andare incontro.

amelia-1giustizia-legge-eccezioniFate invece qualcosa di positivo. Anzicché i menagramo. Portate avanti una campagna di civiltà. Per non assistere allo scempio dell’Ingiustizia. Di cui siamo testimoni un giorno dopo l’altro. Siamo alla deriva. Sembra che se non sei senza scrupoli non sei alla moda.  L’ignoranza  e l’arroganza hanno preso il posto della cultura e della sensibilità. La mignottaggine rende più della virtù. 

oche-disneyLe quote rosa ad oggi? A parte qualche testa pensante le altre sono state messe come trappola per le allodole. Provenienti dagli ambienti più disparati.  O sono "figli d’arte". Perché? Perché devono piacere. Non pensare. Troppe teste pensanti fanno male. A chi? A chi non deve essere intralciato nella carriera. E quindi è giusto per i leaders di partiti vari e strutture varie, dai ministeri alle aziende, contornarsi di lacchè e belle statuine. Altro che meritocrazia con cui ultimamente, con questa bella parola che hanno scoperto, tanti si fanno campagna elettorale. Bisogna invertire la rotta. Ridare valore alle cose che danno dignità al vivere. Ci vuole equità e verità. Ci vuole onestà. Per tutti e verso tutti.

Primo maggio 2010