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avvoltoio-140-pxC’è un gruppetto di "bestioline" che si diverte a  inviare commenti inveleniti su RadioCivetta. Il gruppetto si firma“  Radiocivetta fans club”.

Io so che RadioCivetta a taluni da molto fastidio. Questi taluni pensano di usare la derisione per  offendere il direttore del giornale. Perché al direttore, cioè a me medesima, sono diretti gli attacchi. Tempo sprecato. Anzi questi  assalti sono proprio l’espressione che gli articoli pubblicati a questo  raggruppamento danno molto fastidio. E questo significa che abbiamo colpito e affondato. Nel senso che stiamo portando alla luce quanto di più abietto si è perpetrato nel paesello di Ferruzzano con la complicità di tanti.

Complicità che talvolta è data anche solo dall’omertà. Coprendo i compari e le commari col silenzio dei morti viventi. Perché chi non osa parlare per paura si costruisce intorno un mondo morto. Una gabbia murata. L’omertà porta a fare concludere agli affaristi del crimine malaffari indisturbatamente. Quindi l’omertà è complicità. Nessuno o quasi osa alzare un dito. In alcuni articoli io ho cercato di fare una analisi più approfondita della questione criminalità organizzata e disorganizzata.  Ho cercato di trovare  la causa della miseria del Sud e della Calabria nell’abbandono di fatto parte dell’ Istituzioni. E questa per me è una causa da  indagare a largo raggio. Il lavoro da dignità alle persone. E posti di lavoro dignitosi in Calabria non ve ne sono. O ci sono per gli amici degli amici. In linea di massima. E tutti cercano di diventare amici di “ quelli che contano”. Vuoi nella legge che fuorilegge.

In una trasmissione televisiva qualche settimana fa si è dipinta la Calabria come “una Regione sotto sequestro”. Dove per un posto di infermiere ci si venderebbe l’anima. La sanità Calabrese è stata paragonata alla Fiat di Torino. Quello che mi ha colpito che la gente non si vende l’anima per andare in vacanza. Ma per un posto di lavoro. PER LAVORARE.  Questo dovrebbe fare riflettere molto. Su questo argomento si potrebbe scrivere un trattatato. E io questo lo sottolineo. Da tempo. Io e chi altro scrive articoli su questo giornale denunciamo la miseria del Sud e l’arroganza di chi non molla il timone della barca dei pirati. Di quelli che saccheggiano sapendo di saccheggiare e quando si vedono scoperti schiamazzano contro chi osa pubblicare le loro scorribande senza legge né freni. Scrivono commenti anonimi o scrivono lettere…  Questo che oggi scrivo è dedicato a questi pirati.  Uccellacci rapaci che si sono sentiti toccati dalle denunce sociali di RadioCivetta.  Piumati  che desiderano continuare a tramare nell’ombra e cercano di delegittimare quanto denunciato da RadioCivetta. Segno che abbiamo ragione. I Piumati si sentono protetti. E vogliono continuare ad essere blindati. Così non potrebbe più essere se si continua a puntare i riflettori sul paesello in questione. Prima o poi qualcuno di buona volontà  potrebbe cercare spiegazioni serie e allora sarebbero dolori. I piumati sarebbero spennati delle loro piumette.

Da anni a tutt’oggi c’è una  stravagante dicotomia nel comportamento adottato dalle Istituzioni per reprimere la criminalità in Calabria.  Da una parte c’è lo Stato che affronta il problema con la repressione. Inviando milizie armate per contrastare la criminalità. Dall’altra c’è la strana combinazione che crimini e misfatti denunciati allo Stato, cioè alla procura della Repubblica di Locri e non solo, da parte di cittadini e media, ad oggi sono rimasti impuniti. E allora a che gioco si gioca? Si fanno trasmissioni altisonanti su retate e arresti di latitanti “più pericolosi d’Italia” con confisca di beni e quantaltro. Si punta il teleobiettivo su ospedali  fatiscenti e faccendieri arricchiti  e si fa spettacolo e audience ma nel contempo si tollera con “occhi benevoli”,  chi con prove alla mano, continua a sbeffeggiarsi di Leggi e Persone. Questi crimini giacciono tra mille scartoffie abbandonate su scrivanie coperte di polvere delle procure calabresi.. Anzi, ad onore del vero, si condanna a volte il denunciante. Per cose inesistenti. Tanto per togliergli la voglia di denunciare gli amici degli amici. Si è solerti ai limiti del persecutorio e oltre nel procedere a tamburo battente su certi processi che devono “essere chiusi” subito. E altri rimangono “ in sonno” per sempre. Fino all’archiviazione. Ci sarà pure un perché! Forse che non si può condannare chi è intoccabile? piramide-140-px Perché in Italia esiste la Casta degli Intoccabili. E’ a  piramide rovesciata rispetto alle Caste Indiane. Lì gli Intoccabili, i dalit,  sono gli umani collocati al più infimo posto della graduatoria civile. Occupano la posizione più bassa e miserabile delle Caste. Stanno alla base della piramide. Qui in Italia e in Calabria particolarmente, gli Intoccabili sono quelli   appartenenti alle classi più alte. Potenti inviolabili collocati all’apice della piramide. Paese che vai usanze che trovi…

A Ferruzzano sono state denunciate numerose irregolarità commesse da funzionari di quello Stato che rappresentano. Ma acqua fresca. Non solo. Gli sbeffeggiatori si sentono così forti delle loro malefatte che attaccano RadioCivetta perché sanno di potersi permettere tanta tracotanza. Tanto si sentono immuni.

Carissimi pennuti scribacchini, piumati rapaci, chiunque voi siate, e non è poi tanto difficilissimo ipotizzare quali siano le vostre piume, siate felici. Se vi sentite toccati dalle critiche di RadioCivetta vuol dire che abbiamo colto nel segno con i nostri articoli di denuncia. Non vi agitate. E continuate a inviarci i vostri commentini. Tutto sommato ci divertono. Significa che leggete il mio giornale. Grazie di cuore.

Ernesta Adele Marando