RadioCivetta è orgogliosa di pubblicare uno studio effettuato dal Professore Riccardo Partinico di Reggio Calabria. Lo studio è stato presentato il 31 Marzo a Los Angeles al dr. Jeans Daehner, direttore del dipartimento arte antica del Getty Museum. Lo studio ha come oggetto un'attenta ricerca sulla fisionomia muscolare degli atleti sul giavellotto e il suo uso nell'epoca preistorica e in quelle successive. E' stato molto apprezzato dal direttore del Getty Museum perché lo studio ha stabilito di consentire che l’Atleta raffigurato dalla statua non è un giovane che si incorona ma è un giavellottista.
Ernesta Adele Marando
Studio “Giovane Giavellottista Greco.L'Identità perduta"
di Riccardo Partinico
Il giavellotto è l’arma che l’uomo preistorico ha utilizzato per procurarsi il cibo e per difendersi. Dopo milioni di anni, i Guerrieri si sono serviti del giavellotto per scopi bellici e gli Atleti per dimostrare le proprie abilità fisiche. Un laccio di cuoio, chiamato Ankulè dai Greci ed Amentum dai Romani, arrotolato nella parte centrale del giavellotto è stato parte integrante e sostanziale dell’arma. L’Ankulè, infatti, serviva per migliorare la presa dell’arma e lanciarla, quindi, con maggiore potenza e precisione.
Documenti ineccepibili sull’esistenza e sull’uso di tale utensile sono riportati sul Grande Dizionario della Lingua Italiana (Amento, sm. Stor. Correggia di cuoio fissato all’impugnatura del giavellotto per rendere più agevole il lancio), sull’Enciclopedia Ragionata delle Armi (Amentum, correggia fissata all’asta del giavellotto per aumentarne la spinta propulsiva. In questa correggia si infilavano due dita della mano) e su alcune raffigurazioni, dipinte su vasi artistici risalenti al V° secolo a.c. (Vedi foto). Dopo aver effettuato per un decennio uno studio su alcune statue in bronzo del periodo classico, posso affermare che le dita della mano destra delle Opere d’Arte custodite nel Getty Museum di Los Angeles, “Giovane che si incorona”, nel Museo di Atene, “Efebo che tiene la testa di Medusa”, e nel Museo di Lussino (Croazia), “Apoxyòmenos (colui che si deterge)”, sono impegnate a trattenere o avvolgere l’Ankulè utilizzato dagli Atleti Greci per lanciare il giavellotto.
IL LANCIO DEL GIAVELLOTTO
Le prime notizie storiche sul Lancio del Giavellotto provengono dall’antica Grecia, più precisamente, dagli scritti di Senofonte,
I Greci, già nel V° sec. a.c., avevano escogitato un sistema di leve che aumenta la gittata e la precisione dell’attrezzo. Un laccio di cuoio denominato Ankulè legato “a cappio” attorno all’asta del Giavellotto diviene il braccio di una leva che permette di sfruttare la forza centripeta sviluppata dalla circonduzione dell’articolazione della spalla che si trasforma, nel momento del lancio, in forza centrifuga uguale e contraria a quella prodotta. L’azione motoria inizia con la rincorsa e termina con il lancio, precisamente con la flessione prima del polso e successivamente delle due dita, indice e medio, impegnate a mantenere l’Ankulè. Quest’applicazione di forza veloce, risulta efficace se sorretta da una tecnica esecutiva che rispetti i principi della biomeccanica.
La gittata del giavellotto è determinata anche dall’angolo d’uscita ottimale e dalle condizioni aerodinamiche dell’attrezzo che influenzano la balistica della traiettoria.
LEGGI DELLA FISICA
Un corpo che muove di moto circolare uniforme è soggetto alla accelerazione centripeta, che è sempre diretta verso il centro di rotazione. Su ogni corpo soggetto ad accelerazione agisce una forza. La forza che agisce su un corpo che si muove con moto circolare uniforme viene definita Forza Centripeta e la sua direzione coincide in ogni istante con quella dell’accelerazione centripeta. Quando un corpo si muove lungo una traiettoria circolare, agisce continuamente su di esso una spinta rivolta verso l’esterno, che tende ad allontanarlo dal centro di rotazione. Questa è
L’anatomia umana è
LO STUDIO SULLA STATUA DI LISIPPO
Gli studiosi di Storia dell’Arte, commettendo un errore di valutazione, hanno denominato “Victorius Youth” (Giovane Vittorioso) o “Atleta che si Incorona” la statua custodita nel Getty Museum di Los Angeles risalente al periodo Classico ed attribuita all’artista Lisippo. La statua, priva dei piedi e di una parte delle gambe (circa
rappresentato dalla statua trovata nel Mar Adriatico nell’anno 1964 è un Atleta Greco di età compresa tra i 15 ed i 18 anni che pratica il lancio del giavellotto. Quindi, non ha vinto nessuna gara, non si incorona con la mano destra e nella mano sinistra non trattiene alcuna corona di alloro. Semplicemente, con lo sguardo rivolto in avanti, sta assumendo la classica postura di chi
si appresta a lanciare il giavellotto munito di Ankulè. Infatti, le dita della mano destra, indice e medio, sono impegnate a trattenere l’immancabile laccio di cuoio che veniva arrotolato dai Greci attorno al giavellotto per migliorare la presa, imprimere un effetto rotatorio ed aumentare la propulsione e
la precisione dell’attrezzo. La muscolatura dell’Atleta, vista la giovane età, si presenta poco ipertrofica ed anche la gabbia toracica è di piccole dimensioni. I muscoli pettorali sono caratteristici -quanto a forma- a quelli degli adolescenti al termine dello sviluppo prepuberale. I muscoli degli arti inferiori appaiono
agili ed allenati alla corsa breve e veloce. Il braccio sinistro leggermente flesso
ed abdotto e la mano sinistra del giovane, che assume lo stesso gesto della mano destra, dimostrano simmetria ed equilibrio.
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