Ieri Francesco Gangemi, il Direttore de Il Dibattito, oggi Gianluigi Guarino di Casertace-Il rastrellamento di trecento Cittadini - I boia a costo zero - L'ITAGLIA dei manganelli - Il silenzio della "Stampa Libera" - I duecento anni dalla rivolta delle Calabrie e della Lucania contro i francesi.
A duecento anni dalla rivolta delle Calabrie contro i francesi di Francia del 1810 ( vedi altro nostro articolo sul giornale on line J'Accuse... ! i francesi bastardi mafiosavoiardi continuano le operazioni di mafia coloniale contro il SUD mascherandole da “antimafia”. Tentano così di nascondere lo scempio – solo per fare qualche esempio – della nomina a giudice onorario dell’avvocato che tradisce il proprio cliente per fargli perdere la casa facendola acquistare a un giudice antimafia a prezzi stracciati; del ministro di giustizia che omette ogni indagine disciplinare sulla vicenda mentre raglia di “caccia alle streghe” ma non fa nulla per evitarla e omette di indagare sul trasferimento del Giudice della procura generale che aveva proposto appello contro l’assoluzione di usurai istituzionali che distruggono l’economia del SUD. Poi una bella “operazione antimafia” e tutto viene dimenticato tra tavole rotonde, quadrate, bagnate, sul rastrellamento mafiocoloniale di trecento Cittadini. Con modalità sconosciute persino a CUBA, in IRAN, in COREA DEL NORD. Il tutto avviene a centocinquanta anni dalla conquista e annessione del Regno delle Due Sicilie da parte dei mafiosavoairdi. Nell’ITAGLIA dove con le operazioni di mafia coloniale contro il SUD si perpetua il potere dei conquistatori di ieri con migliaia di arresti e il sequestro dei beni di Cittadini privati del diritto a un processo imparziale e da parte di giudici indipendenti e imparziali. Nel silenzio assoluto di una classe politica imbelle e venduta e di una stampa vile e asservita. Da giorni le agenzie di stampa italiane ed estere si sono scatenate nell’esaltazione dell’operazione mafiopoliescogiudiziaria dl rastrellamento di oltre trecento Cittadini di origine calabrese tra la CALABRIA e LA LOMBARDIA.
Si sprecano le conferenze stampa con i numeri dell’operazione senza che se ne rilevino le caratteristiche di rastrellamenti con connotazioni razziste. Senza alcun intervento delle Nazioni Unite o del Consiglio d’Europa in difesa dei “diritti umani”. Fatti valere esclusivamente per mettere in cattiva luce il governo italiano per una proposta di legge con la quale riesce da solo a mettersi in difficoltà e in ridicolo. Spezzoni di filmati delle forze di polizia in cui si notano persone che si salutano cordialmente incontrandosi vengono spacciati come prove della “pericolosità dell’organizzazione criminale colpita a morte”. Inquisitori antimafia idioti e tronfi si propongono come supremi tutori di una società sempre meno libera e priva di diritti. In nessun paese del mondo si assiste allo scempio sistematico delle libertà individuali operato in ITAGLIA dai manganelli del ministro dell’interno leghista con l’apporto gioioso degli inquisitori antimafia intervistati con cravatte nuove e capelli rosso fuoco che si esibiscono in dichiarazioni orgiastiche di magnificazione della propria efficienza per questa ennesima operazione razzista. Grazie alla stampa prezzolata e collusa, come fanno ormai da un trentennio, nascondono la propria incapacità di applicare la Legge a fini di giustizia e si appropriano dei meriti di operazioni di polizia razziale che nei paesi civili i giudici impediscono. I giornalisti dopo avere scioperato contro la “legge bavaglio” da sempre applicata dall’inquisizione giudiziaria al potere in ITAGLIA consumano la lingua per il rastrellamento dei trecento ma si guardano bene dal chiedere conto della carcerazione di Gianluigi GUARINO, già Direttore del Corriere di Caserta e oggi di Casertace.net per un “cumulo” di condanne per “diffamazione a mezzo stampa” mai notificategli. L’unica mafia giudiziaria capace di applicare i bavagli ai Giornalisti liberi come GUARINO e GANGEMI sbattendoli in carcere senza alcuna protesta né rilievo del capo dei giudici itagliani prodigo di esternazioni a buon mercato sui temi suggeriti dalla “grande stampa” del NORD. Mafia giudiziaria capace di garantire gli arresti e le persecuzioni giudiziarie degli Avvocati che difendono utilmente Cittadini rapinati dei propri beni dagli appartenenti alla casta mafioinquisitoria che ammette solo le prove dell’accusa per assicurare la condanna degli Avvocati e mandare il messaggio terrorizzante: L’avvocato che in ITAGLIA difende utilmente un Cittadino contro le rapine dei mafioinquisitori sarà sbattuto in galera, giudicato e condannato senza prove. Se invece collaborerà con i mafioinquisitori sarà fatto giudice onorario. E di questi i giornalisti agli ordini dei mafiornquisitori esalteranno le gesta. Promuovendo l’ulteriore degrado di quella che nel Regno delle Due Sicilie era la società più civile d’Europa e del Mondo. G.L. |