DOPO LA RI-BOMBA ALLA PROCURA GENERALE DI REGGIO CALABRIA:

salvatore-di-landrodon-ciottiECCELLENZA DI LANDRO, STIA TRANQUILLO. VIOLANTE L’HA PRESA SOTTO LA SUA PROTEZIONE E CIOTTI MANIFESTA PER LEI.

LA RISPOSTA ALLA ‘NDRANGHETA SUBITO AVVIATA CON INDAGINI SU DEBITI E FORNITORI DELLA PROCURA GENERALE.

L’Apcom in un lancio da RIMINI in data odierna ha fatto sapere che “…Anche il popolo di Comunione e liberazione esprime solidarietà al procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, per l'attentato bomba nella notte contro la sua abitazione.”.

lucianoviolanteMa soprattutto che “Durante il dibattito "Giustizia sarà fatta?", il presidente del Forum Riforma dello Stato del Partito democratico, Luciano Violante, ha chiesto al pubblico in sala di esprimere solidarietà al procuratore generale con un applauso.” E che “Sul tavolo dei relatori c'era anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano” il quale probabilmente ha  aderito all’iniziativa assicurando che manterrà le condizioni per incrementare le prossime esecuzioni di condanne a morte nelle carceri mediante suicidio. Senza timori. Senza tentennamenti. Senza pudore. Di questo tema parleremo poi.

Al momento la notizia da RIMINI rassicura il procuratore generale di REGGIO CALABRIA, Dr. Salvatore DI LANDRO: VIOLANTE è con lui. Lo fa applaudire e sostenere. E di cose giudiziarie se ne intende egli che non esitò ad aggredire la Corte Suprema nel 1986, chiedendo e ottenendo l’avvio del degrado giudiziario di cui oggi ci godiamo i frutti. “Giustizia sarà fatta?”. Con VIOLANTE certamente.

presidente napolitanoangelino alfanoE l’eccellenza DI LANDRO ne raccoglierà i primi frutti dal momento che, complici dal ministro ALFANO  al presidente della Repubblica NAPOLITANO, le indagini sull’attentato saranno condotte, per competenza, da CATANZARO. Dove tra  gli inquisitori opererà certamente, per individuare i responsabili del botto della notte del 25/26 Agosto 2010 a REGGIO CALABRIA, magistrato d.d.a. esperto in aggressioni alle abitazioni altrui. Mediante raffinate tecniche per individuare negli atti della sezione esecuzioni immobiliari del tribunale qualche casa da acquistare con perizie false e a prezzi stracciati invece di demolirle con i botti.

Forse pensando a questo l’eccellenza DI LANDRO ha giustamente messo le mani avanti sparando da subito un pugno in faccia ai suoi colleghi: Egli è stato colpito per la terza volta in pochi mesi da che s’è insediato alla procura generale di REGGIO CALABRIA perché, dice giustamente orgoglioso “…evidentemente abbiamo lavorato bene. Noi pensiamo di fare solo e fino in fondo il nostro dovere. Anche io sono portato a domandarmi da cosa nasca la personalizzazione contro di me. La risposta che posso dare è nei fatti». «Evidentemente il nostro, il mio impegno, è per loro intollerabile se hanno reagito in modo così violento e becero. Noi vogliamo fare, o per lo meno io voglio fare, soltanto il mio dovere».

E’ un grido di dolore che lascia il segno. Solo chi non vuole fare  e non fa il suo dovere, dice l’eccellenza implicitamente, non corre rischi. «Questo significa, ovviamente, che i risultati incidono sul mondo della criminalità che risponde in questo modo». Non sappiamo, per il naturale riserbo del dichiarante, quali “risultati incidono” per il momento. «Non posso rimproverare nulla a nessuno. Hanno atteso che la vigilanza se ne andasse e che il procuratore fosse a casa a dormire. Non ci vuole molto, per un esperto in esplosivi, a collocare un ordigno e a scappare». Poi, l’affondo: «Ci vogliono riforme sul piano normativo che fronteggino meglio la criminalità organizzata, ma ci vogliono anche i mezzi». «Se le macchine blindate arrivano col contagocce e non bastano per tutti, se abbiamo problemi con la benzina e ci dobbiamo affidare ai nostri fornitori, e dobbiamo fare debiti, allora le cose non vanno bene nemmeno sotto quel profilo».

tribunale-catanzaroEcco tracciata la pista che non lascerà scampo ai responsabili né spazio a perdite di tempo per gli inquisitori di CATANZARO. Alla procura generale di REGGIO CALABRIA hanno “problemi di benzina” anche “se “le macchine blindate arrivano col contagocce”. Per cui, se “non bastano per tutti”, prima di tutto è tra gli esclusi dall’uso delle autovetture che si deve indagare per individuare  responsabili del botto. Bisognerà interrogare immediatamente e separatamente quanti sono rimasti a terra e perché. Sapere se e quante volte avessero richiesto di usare le autovetture che non bastavano per tutti e perché hanno ottenuto un rifiuto. Che magari li ha destabilizzati.  E poi bisogna acquisire subito un elenco dei “fornitori” cui la procura generale s’è rivolta per “fare debiti”.

Occorre indagare per stabilire se qualcuno di costoro abbia deciso di ricorrere al botto per sollecitarne il pagamento, magari dopo averlo richiesto più volte. E interrogarli dopo avere acquisito presso gli stessi uffici della procura generale i buoni di consegna, i solleciti di pagamento. C’è materia per una indagine seria e immediata. La traccia è stata segnata dall’acume investigativo indiscusso della vittima del botto. E i risultati dell’indagine, sulla quale torneremo, non mancheranno se quelle indicazioni saranno seguite.

maroniLa presenza di VIOLANTE come garante dell’applauso di cui all’inizio è una garanzia del successo delle indagini. E l’impegno del ministro dell’interno MARONI di tornare a REGGIO per un vertice di talpe ne è il suggello. Magari in quell’occasione qualcuno potrà ricordarsi di chiedere la creazione di posti di lavoro a REGGIO CALABRIA. Invece che siano contratti debiti per autovetture che non bastano per tutti. E innescano percorsi pericolosi come il ribotto dimostra.