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GIANFRY ED ELY: LA COPPIA PIU' GANZA DEL MONDO
fini-tulliani-mirabello-brindisi-cropQuando si osserva il declino di una civiltà si è sommersi dallo stupore, dallo sgomento, dalla paura. Quello che sta accadendo negli ultimi decenni in Italia, nel mondo della politica, delle Istituzioni e anche della “cultura”, fa venire l'angoscia. In modo  ormai irrevocabile e inarrestabile si sta andando alla deriva. Chi ha continuato a credere che a vincere fosse la lealtà, la ricerca della giustizia, l’applicazione di norme e leggi si sente perduto. Non tutelato. La sensazione è di vivere in un Far West senza legge, né etica, né morale. Dove parlamentari e altri appartenenti all'ordine costituito predicano morale e  giustizia e truffano e raggirano norme e gonzi. I gonzi saremmo noi cittadini. Noi che ci spacchiamo la schiena a forza di lavorare infruttuosamente. Quel poco che guadagniamo la metà la dobbiamo versare nelle casse dello Stato. Si chiamano tasse.
Dobbiamo versare, vissuta come una estorsione a mano armata, quel poco che al netto dovrebbe essere per il lavoratore. Se non ti adegui o ti ribelli perché più che talvolta gli esattori sbagliano di conto, o eseguono sentenze inique, ti ritrovi il sequestro di beni a tua insaputa. Devi lavorare perché il tuo ricavato deve andare spesso nelle fauci di quelli che ci rappresentano. Politici, alte cariche istituzionali. Magistrati. Quelli che con auto blu e privilegi di ogni genere commettono atti che fanno impallidire chi abbia ancora un minimo senso del pudore. Dall’uso di stupefacenti, trans e donnine, a mercati immobiliari che fanno transitare beni pubblici in beni privati.

Il cittadino comune vero lavoratore, per comprare un appartamento deve veramente economizzare su tutto e forse verso la fine della propria esistenza riesce a comprare con mutuo trentennale una casetta. Qualche politico invece, dopo poche legislature, compra due appartamenti nel cuore di Roma, quartiere Prati, per tre milioni di euro. Dollaro più dollaro meno. Con un mutuo di circa nove mila euro al mese! Per una ventina di anni. Questo a destra come a sinistra. Infatti non è solo il quartiere Prati ad essere onorato della presenza di queste teste di legno. Ma anche i dintorni di Piazza del Popolo e via discorrendo. Quanto rende la politica ai politicanti. Ai loro parenti e conoscenti.


I politici esperti nel "campo immobiliare" non sono lasciati soli. Sono in compagnia di alcuni magistrati che deliziosamente si appropriano di abitazioni altrui con la gentile collaborazione "delle sezioni esecutive immobiliari". Asta più, asta meno. Alla procura di Catanzaro ne sanno più di qualcosa. Chiedere ai magistrati Salvatore Curcio e Giuseppe Valea. Giudici di quella procura. Oppure meglio ancora a chi ha graziosamente denunciato la sottrazione della propria casa. La signora contessa Lucifero Enrichetta. Che è andata per avere giustizia e si è trovata indagata. O al suo avvocato Giuseppe Lupis che si è fatto il carcere ed è sotto un fuoco di fila di processi incrociati. Dove non gli è permesso di fendersi. Ne vogliamo parlare?

Nell’ultimo tormentone estivo, giorno dopo giorno abbiamo letto di tutto e di più.  Servizi documentati. Avremmo gradito, noi cittadini ben pensanti, delle smentite. Per rispetto a noi elettori. Abbiamo assistito al silenzio più cupo. Assordante. Possiamo usare il detto:”Chi tace acconsente?”
Personaggi che, anzicchè dare spiegazioni su atti gravissimi  a loro  addebitati, tipo:” che ne hai fatto della casa a Montecarlo donata al partito che rappresenti da una nobildonna per "la buona causa?" o: “ Perché quella casa è stata comprata, con vari giri,  da  società off shore blindate e alquanto discusse ed è abitata dal fratello di Elisabetta, Giancarlo Tulliani compagna dell’onorevole Fini?”. “Da dove e come proviene l’enorme ricchezza, venti milioni di euro, della Elisabetta Tulliani, quando la sua famiglia, da varie dichiarazioni testimoniali attendibili, fino ad una manciata di anni fa sarebbe stata al limite dell’indigenza?... ”


E ancora altre domande al potente Fini. Domande alle quali non ha dato risposte:  "
onorevole, cosa ci dice dei contratti milionari in Rai a sua  suocera Frau, madre di Elisabetta,  per la realizzazione di fiction. Signora Frau che risulta agli annali essersi occupata prima di fare la poroduttrice Rai solo di guardare la tivvì. Come utente. E sul perchè ai benefit al suo cognato Giancarlo Tulliani." E tanto altro ancora, come direbbe una nota pubblicità di telefonini.

lapidazionee-tulliani-mirabello-trionfoNel convegno di Mirabello il presidente Fini ha dichiarato veemente che la sua famiglia è stata lapidata. Ci sono venuti i brividi per questa blasfemia. Lapidatate sono donne indifese in Iran. La sua Elisabetta, per fortuna sua, è bella, pimpante e splendente accanto al suo uomo di cui illumina il mondo. Le immagini che pubblichiamo, tratte da Google, scattate a Mirabello tre giorni fa, dimostrano il trionfo del potere di una donna. Non sembra lapidata. Tuttaltro. Sembra che stia gustando onori e gloria. A bocca chiusa e guance gonfie.
Per cortesia, un poco di buon gusto se lo si riesce ad individuare in mezzo a tanta pochezza. Parlando a sproposito di lapidazione si offendono a sangue quelle donne che pagano, ancora oggi con la lapidazione quella vera, il prezzo della vita con una morte orribile per volere essere libere e non schiave di un potere abusante la dignità e i diritti umani.

trio-fini-tullianitulliani-ferrariLa famiglia di cui parla Gianfranco Fini non è stata lapidata. E' stata beneficata. Ma non si deve dire. Si può sparare a zero su tutti. Ma non si
possono puntare i riflettori sulla "propria famiglia". Strana logica quella del presidente della Camera. La sua famiglia, giovani belli e ricchi, sarebbe stata lapidata. Famiglia che ha tirato in ballo lui. Il presidente della Camera. Lui. il presidente, non sapeva nulla della "fine" dell'appartamento a Montecarlo. La compagna Ely lo ha informato. Che il di lei fratello, Giancarlo,  occupava la casa di Montecarlo di cui il presidente Fini nulla sapeva. Lo ha apreso dalla sua amata "con disappunto". E via altre menate simili. Chi ha buttato alle ortiche il cognato? E che figura ha fatto fare alla sua Elisabetta? Di quella che trama gli affari della sua famiglia d'origine all'ombra dell'ignaro e fiducioso presidente della Camera! Siamo veramente alle comiche, purtroppo anche tragiche. Ma la cosa più drammatica è che alla fine tutto andrà al dimenticatoio e Fini ce lo potremo ritrovare presidente della Repubblica ed Elisabetta premiere dame d'Italie. Non è cosa difficile. In Italia impera tutto tranne che la memoria...

Per quale ragione al Sud vengono sequestrati beni “alla ‘ndrangheta” perché di provenienza sospetta e alla Tulliani e famiglia, milionari senza un vero perché "certificato e di origine controllata" , vengono riservati omaggi e inchini. Palchi e platee. Chi è Giancarlo Tulliani che senza arte nè parte "doc" a poco più di trentanni si permette una Ferrari da centinaia di migliaia di euro?" Ci sfugge qualcosa?


tulliani-mirabello-perplessitaIo pensavo, nel mio beato e colpevole candore
,  che il 5 settembre scorso a Mirabello Fini non non avrebbe avuto la faccia di andare e parlare dal palco. E la sua compagna, la Tulliani Elisabetta, avesse pensato di velarsi col burka caso mai avesse deciso di andarci. Per non essere riconosciuta. Invece era lì. In prima fila. Tra il fratello del suo Gianfry e la cognata. Scrivono le cronache.Sorridente, plaudente, trionfante. Incurante delle perplessità di qualche astante...  Il presidente della Camera  è salito sul palco contornato da falchi e colombe (?) e ha parlato e parlato. Per un’ora e mezza. Che avrà voluto dire? Il suo programma per dove vuole andare noi non lo abbiamo sentito. Abbiamo sentito dirgli che il PdL è morto. Ma lui non se ne va da lì! Siamo sgomenti. Sta con i morti? Forse avrà una ricetta per resuscitare i defunti! Ma non ce l’ha spiegata. Forse prima la deve brevettare…

Devo dire che nella mia beata ingenuità ( qualità
positiva sotto i vent'anni, da meritare lergastolo se persiste sopra i trenta ) credevo che l’ereditiera Elisabetta Tulliani stesse rinchiusa a casa a dire jaculatorie e mea culpa per avere trascinato il suo bel principe nella melma. Quale invece la mia meraviglia e la mia incredulità  nel vederla lì, trionfante. Allora ho capito che siamo arrivati al capolinea.

Non ci salverà nessuno. Né nuove elezioni né restare nello stallo. Finchè non avremo donne e uomini corredati di pudore, morale e senso civico.
Di intelligenza onesta. Io  credo che ognuno di noi nel corso della propria vita commette degli errori. Siamo umani. Ma esiste un limite a tutto. E quando non si ha più il comune senso del pudore e della vergogna si può veramente commettere di tutto. E di più. Senza nessuno scrupolo.
C’è da avere veramente paura. Se questi sono gli uomini che ci devono tutelare e queste le loro  donne  è arrivata l’ora di fare la valigia. Qui in Italia troneggiano per lo più i furbettoni dei quartieroni e le belle di giorno
e di notte. Per loro è la storia. Storia squallida.