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bambini abbandonatiLa madre è povera, sarebbe immatura, il Giudice le toglie la figlia. Punisce in un solo colpo entrambe! La madre bollata come cattiva madre, irrecuperabile, tanto da toglierle per sempre la figlia disponendone l'adozione immediata. La figlia, ora lattante di soli due mesi, condannata a cercare per sempre le proprie origini.

Incredibile! Sconcertante, si sottrae la figlia, voluta, ad una madre e si rende orfana di madre una bimba che registrerà in modo indelebile una esperienza di profonda sofferenza per la privazione di quel seno e quelle braccia che non hanno potuto accoglierla.
Ma come funzionano i servizi sociali? Esistono i consultori famigliari preposti alla prevenzione ed assistenza della persona dal momento del suo concepimento e che dalla nascita continua durante l’infanzia, adolescenza, e l’età adulta. Vi operano assistenti sociali, pediatri, ginecologi, psicologi in collaborazione con i vari servizi territoriali che garantiscono, quando occorre, assistenza psichiatrica, case famiglia, etc, il tutto finalizzato alla tutela del ben – essere di cui la persona ha diritto dall’alba della vita.

In questa storia raccapricciante, dai dati resi noti, traspare una fretta eccessiva interventistica come se l’adozione fosse l’unica soluzione certa e ottimale: rapida, semplice, economica.
Vi sono, infatti, migliaia di domande di adozione che consentono un’ampia scelta e potrebbero altresì soddisfare il desiderio di onnipotenza che sottende in alcuni operatori.
Ma in questo caso la madre non aveva rifiutato la bambina che le è stata sottratta contro la sua volontà nonostante secondo le dichiarazione dello psicologo, consulente di parte, “…poteva essere una madre sufficientemente adeguata.”

La relazione di cui si avvale il Tribunale dei Minori dichiarava che si trattava di un soggetto fragile, immaturo, inoltre, povero, ma l’avvocato di questa povera madre sostiene che la sentenza fraintende la consulenza che aveva invece evidenziato “…come la mamma (nonostante le carenze dichiarate) non ha estremi di irrecuperabilità tali da negarle di essere una madre sufficientemente capace.”
Non sono evidenti le condizioni atte a giustificare la drastica sottrazione ai genitori, riservata ai casi di gravi maltrattamenti, abusi, o presenza di qualsiasi fattore di rischio per l’incolumità psicofisica del bambino.
Il compito del Tribunale dei Minori e dei Servizi Sociali di cui si avvale è quello di approfondire, comprendere, e riflettere sentendo la grande responsabilità che comporta la decisione che inciderà sul destino di  alcune  persone se per sempre verrà reciso il sacro vincolo che li univa, depositario della storia delle proprie origini.

Tutti sanno quanti rischi di turbe psicologiche e depressioni comporta la gestazione ed il puerperio anche in situazioni ottimali affettive, economiche e sociali; ma sono sufficienti i corsi di psicoprofilassi ostetrica  e la condivisione dell’esperienza che le donne vivono, mediate gruppi di incontro, per elaborare le angosce e le ombre provocate dal loro stato.
Molto più complesso è l’intervento quando la donna, come in questo caso, ha subito violenze e gravi carenze affettive nell’ambito familiare. Ancora più grave quando anche le strutture sociali falliscono, infatti la ragazza è fuggita dal Centro di accoglienza, perché non è riuscita a trovare un rapporto di comprensione, valido contenitore, di cui aveva bisogno per poter crescere ed affermarsi come soggetto sufficientemente autonomo e responsabile.
Ha iniziato così il suo viaggio, difficile per tutti, lasciandosi travolgere da scelte pericolose.

Sono una psicologa, psicoterapeuta, ho svolto la mia attività professionale nel primo consultorio del Comune di Roma per lunghi anni, occupandomi di prevenzione, di terapie per giovani ed adulti, terapia individuale, di gruppo e corsi di psicoprofilassi ostetrica per gestanti. Nella mia lunga esperienza ho potuto apprendere ed approfondire le varie problematiche relative alla gestazione, al puerperio ed alla maternità.
Ho incontrato molte persone con storie e vissuti diversi, sconvolte da eventi drammatici, a tutte è stata offerta una accoglienza empatica ed un sostegno psicologico; ho sempre cercato di attivare in loro la fiducia nelle loro risorse mediante percorsi di psicoterapia a volte lunghi e faticosi in collaborazione con lo psichiatra, quando è stato necessario.
Nessuno è stato mai lasciato solo nella sua disperazione. Infine, però ho avuto spesso la gioia di assistere a delle vere rinascite.
Voglio sperare che anche a questa povera madre venga assicurato una efficace percorso psicoterapeutico ed un concreto aiuto economico e sociale affinché possa riorganizzare la propria vita e riavere la sua bambina

dott.sa Anna Nazzarena Nardini
psicologa, psicoterapeuta
già Docente presso la  “ Scuola di formazione in Psicosomatica e Profilassi ostetrica” . Ha svolto a lungo attività di psicologa clinica e psicoterapeuta presso il servizio Materno Infantile della A.S.L. RM 1.
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