assemblea-2"Un anno fa, li ventisei aprile, un Gatto Nero fu trovato morto coll’occhi spalancati e er muso storto, accanto alla fontana del cortile. Tutti l’appiggionanti, a la finestra, parlavano der fatto.
Che peccato! Quant’ era bravo, fece l’avvocato. Quant’era bono, fece la maestra. Quel cane lupo nun m’ha mai convinto……disse er dentista der secondo piano. Er caso, è certo, se presenta strano... disse er pretore, che abitava ar quinto. In ogni modo escludo l’assassinio...
E, in questo, comincianno dar portiere, erano tutti quanti d’un parere benché la casa fusse un condominio… "
(da “Anniversario” di Trilussa 1940)"


Non so quanti di voi lettori siete condomini: se lo siete mi comprendete bene se non lo siete ma siete in procinto di esserlo vi sia di monito.

Il condominio non è altro che un’associazione promiscua di persone, più o meno capaci, più o meno intelligenti, più o meno fattivi, che si associano, per gestire un bene comune, ovvero la casa.

Ma è anche una associazione dove prevalentemente si litiga, si generano risse, talvolta violente che in qualche caso culminano anche in omicidi come viene riportato frequentemente dai giornali tra le notizie di cronaca.

Quali sono i motivi che mutano il comportamento civile delle persone? La prepotenza, la mancanza di rispetto e di lealtà da parte di persone prive di scrupoli.

Il Codice civile prevede che in un condominio le decisioni, importanti o meno, si debbono prendere a maggioranza. Di conseguenza, la minoranza costituita da una o più persone che dissentano, a torto o a ragione, dalle decisioni prese viene totalmente esclusa.
Però, ognuno, il tale ambito ha lo stesso diritto dell’altro e quindi, da persone corrette, intelligenti, occorre il confronto e la ricerca di soluzioni condivise.
Purtroppo questo è un’utopia perché persone irreprensibili nella società, nell’ambito del condominio si rivelano amorfe, indecise, paurose, cosicché individui scaltri, che hanno la capacità di abbindolarli, conquistano la maggioranza e la usano per soddisfare i propri interessi.

L’Amministratore condominiale dovrebbe dirimere le controversie cercando di mediare in modo imparziale. In realtà, invece, spesso complica ed aggrava con il suo operato i problemi a volte per inefficienza, a volte per malafede. Gli interessa solo il compenso ed altri proventi non regolari. Non tutti sono così. Vi sono anche fortunati condomini che hanno l’amministratore efficiente. Altri condomini hanno l’amministratore tra i condomini stessi. Di male in peggio.  Non parliamone nemmeno.

Allora la minoranza non viene protetta? No, ad essa non rimane altro che rivolgersi alla Magistratura così come prevede il Codice civile. Seconda disgrazia. Non per incapacità della Magistratura ma perché non vi sono abbastanza Giudici esperti della materia che possano emettere verdetti ineccepibili.

Ecco un esempio di ciò che in realtà accade: viene assegnata una causa ad un Magistrato il quale la esplica parzialmente,  ma nel corso dell’esame è promosso ad un livello superiore o va in pensione, la causa viene assegnata ad altro Giudice che potrebbe dichiararsi incompetente nella materia, dopo un lungo periodo di attesa viene riassegnata ad un altro Giudice che la colloca in ultimo della serie di cause che deve esaminare.

Ebbene, se tutto è regolare, il verdetto verrà emesso entro dieci anni. Se poi il ricorrente non è soddisfatto e ricorre in appello, per avere un nuovo verdetto passeranno almeno altri cinque anni minimo. A questo punto si può innestare un qualsiasi dubbio sul giudizio espresso dal Giudice per cui si ricorre in Cassazione. Altri tre quattro anni di attesa e finalmente il ricorrente saprà se avrà torto o ragione. Il tempo complessivo trascorso sarà di circa diciotto anni.
Questo potrebbe essere comprensibile se la vertenza rivestisse un aspetto di complessità, ma come spesso accade si tratta di sapere di aver torto o ragione per una qualcosa di non sostanzialmente importante, questo tempo abnorme è veramente assurdo.
Ci sarebbero molte altre soluzioni possibili ma queste non vengono prese nemmeno in considerazione, forse perché per la Magistratura, maggiore è il numero delle cause, maggiore è il Suo potere.

Numerose diatribe potrebbero essere risolte da questi organismi costituiti da valenti consulenti tecnici, commercialisti e giuridici, alleviando l’enorme lavoro dei Giudici, di conseguenza comportando una economia di tempo, di denaro e riducendo le tensioni esasperanti dei rapporti tra i condomini.

Questo potrebbe essere un bene per la gente e per questo che non si attua!.
Pasquino, la voce di Roma