pioggia-fulminiBrancaleone, lì 19 novembre 2010.
calabria_frana1Il territorio comunale di Brancaleone è a rischio idrogeologico. E’ quanto emerge, tra l’altro, dalla relazione dei tecnici progettisti, Ing. Vincenzo Marino e arch. Marco Carbone, allegata al progetto preliminare per la realizzazione di una pista ciclabile, denominata “bike sharing”, nel Comune di Brancaleone.
Quindi, nell’ottica della diffusione delle biciclette con pedalata assistita con lo scopo di promuovere forme sostenibili di mobilità alternativa ai veicoli a motore, aventi emissioni inquinanti in atmosfera nulle o contenute, i due tecnici, nella descrizione del contesto, hanno evidenziato anche lo stato di rischio idrogeologico in cui si trova il comune jonico. Anche se la quasi totalità del territorio calabrese è interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico, questo, è un dato che dovrebbe far riflettere e ricordare la disastrosa alluvione del 1951 che ha flagellato e messo in ginocchio un’intera comunità.

Come è noto, la conseguenza dei rischi idrogeologici sono le “calamità naturali”, definite come eventi dannosi provocati dalle forze della natura. L’entità di una calamità naturale dipende non solo dalla furia degli elementi, ma anche da fattori di rilevanza umana, quali le tecniche di costruzione utilizzate o le misure di prevenzione adottate.

“ Il territorio comunale – scrivono i due tecnici progettisti – a causa della complessa situazione geostrutturale delle formazioni in esso presenti e delle particolari condizioni meteo climatiche e idrogeologiche, ha richiesto, in un passato poco recente, una serie di interventi di sistemazione per porre rimedio alla situazione di dissesto. Le pericolosità naturali dei siti e le profonde modifiche urbanistiche subite dal territorio, a cui vanno aggiunte le situazioni meteo marittime e l’erosione del litorale, hanno creato una complessa situazione di dissesto che ha necessitato interventi finalizzati a ripristinare la funzionalità e la messa in sicurezza di numerosi siti del territorio. Frequenti sono nel periodo autunnale le precipitazioni a carattere alluvionale, così come le  mareggiate, che si verificano lungo la costa jonica reggina”. Continuando nella loro analisi i tecnici affermano:” Queste costituiscono una riprova dell’oggettivo stato di vulnerabilità del territorio comunale. Per tali motivi il Comune di Brancaleone è stato inserito dal Ministero dell’Ambiente nel 2° Piano Annuale per la mitigazione del rischio idrogeologico. La fascia costiera è caratterizzata dalla presenza dei primi contrafforti dell’Aspromonte jonico che si spingono fino a poche centinaia di metri dalla costa e localmente fino al mare. I terreni piu’ antichi, che entrano nella struttura di base del Massiccio dell’Aspromonte, sono rappresentati da scisti filladici(rocce di colore grigio o verde scuro, lucenti, spesso ondulate), gneis( roccia metamorfica), scisti biotitici e graniti del Paleozoico; seguono con discordanze stratigrafiche e angolari anche sensibili, sedimenti di Miocene e del Pliocene. I terreni mioceni sono costituiti da alternanze di arenaria grossolane, argille e siltiti (rocce sedimentarie) passanti verso il tetto prima ad argille policrome e poi ad arenarie quarzose”. Concludendo la loro relazione scrivono:” L’aspetto morfologico mette in evidenza una sottile e discontinua zona litoranea, leggermente ondulata, che passa poi a rilievi collinari sempre piu’ aspri man mano che si approssima ai contrafforti aspromontani”.

AGOSTINO BELCASTRO

L’articolo è stato pubblicato sul “Quotidiano della Calabria” il 20 novembre 2010 col titolo “C’è rischio idrogelogico” Sottotitolo: “Il dato emerge da una relazione per la pista ciclabile”.
A noi è stato concesso dall'autore, il giornalistà Agostino (Totò per gli amici )  Belcastro a che lo diffondessimo anche attraverso il nostro giornale online. Per i nostri lettori specifichiamo che Brancaleone è una cittadina calabrese della costa jonica. In provincia di Reggio Calabria. La redazione