Pin It
giuseppelupis-insertOnorarata la Giustizia! Stasera 19 gennaio 2011 il Giudice monocratica del tribunale di Catanzaro, Dottoressa Adriana Pezzo ha emesso la sentenza di assoluzione per l’avvocato Giuseppe Lupis e la sua cliente contessa Lucifero. Innocenti. L’avvocato Giuseppe Lupis si è difeso strenuamente. Coadiuvato dal valente e coraggioso avvocato Nicola Tavano.
Questa sentenza ci fa sperare che in Italia esistano bravi magistrati  che leggono le carte processuali e non si fanno intimidire da “colleghi” che della Giustizia hanno fatto scempio. Per fini personali e vendette trasversali. E non tanto.
Un riepilogo. L’11 gennaio 2004 all’aeroporto di Reggio Calabria fu arrestato l’Avvocato Giuseppe Lupis per detenzione illegale di arma, una pistola, trovata nel bagaglio a mano chje lo stesso penalista aveva deposto ai controlli radiogeni aeroportuali prima di imbarcarsi per Milano dove il giorno dopo, lunedi 12 gennaio avrebbe dovuto presenziare ad un processo come difensore.
francesco-mollace-insertInutile è stata la sua difesa al momento dell’arresto per detenzione di pistola. L’arma non era sua. Era estraneo al fatto. Ma non è stato creduto ed è stato portato in carcere per essere sottoposto a processo per direttissima dopo quarantotto ore. Il giudice inquirente tale Francesco Mollace. Troverete comunque un dossier esplicativo sul caso nel giornale  online www.jeaccuse.eu nella sezione “Antologia delle ingiustizie” Dossier Avvocato Giuseppe Lupis.


Nelle 48 ore successive all’arresto dell’avvocato Lupis nessuna indagine seria e interrogatorio all’imputato furono effettuati dal solerte  manettaro pm Mollace Francesco. E’ stato  generoso del suo tempo per le interviste. La comunicazione ai media è una cosa seria. E il pm Mollace Francesco non si sottrae. Ma investigazioni uguali a zero. Nessun controllo alle persone presenti in aeroporto al momento del fatto. E altro ancora. Per questa ragione l’avvocato Lupis due ore prima dell’inizio del processo per direttissima, appunto il 13 gennaio 2004, martedi, scrisse di suo pugno una lettera ufficiale al procuratore capo dell’epoca di  Reggio Calabria, tale Catanese. Informandolo dell’andamento difettoso del procedimento e chiedendo la sostituzione del pm Mollace Francesco per inidoneità a trattare il caso. Per tale motivo fu emesso un mandato di cattura per calunnia a magistrato. Da tale Baudi.
Nella lettera-esposto furono ravvisati estremi  calunniosi. Come dire che un avvocato del calibro di Giuseppe Lupis non era in grado di scrivere una lettera. Avrebbe scritto delle frasi tali da portarlo in galera. Perché così è andata. Spiccato mandato di cattura e arrestato nuovamente l’avvocato Lupis il 22 di luglio sempre del 2004. Due mesi di carcere e circa un mese di arresti domiciliari. E successive molte settimane di obbligo di firma presso la stazione dei Carabinieri. Questo ha subito l’avvocato Giuseppe Lupis. Per avere scritto la verità in un esposto formale. Al procuratore capo. Si è consegnato ai suoi aguzzini.  Una cosa leggera.
Ritornando al caso pistola, reato di detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, il Mollace quel 13 gennaio 2004 lo condannò a circa 15 giorni di arresti domiciliari e successivo obbligo di firma.

Si aprirono due procedimentipenali. Uno per detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco.
L’altro, successivo e da questo reato scaturito,  per calunnia a magistrato, tale Mollace Francesco, si è concluso, sempre in primo grado, il 6 dicembre scorso 2010, con la sentenza emessa dal giudice monocratico Antonio Rizzuti, con la condanna a tre anni di reclusione per il penalista, 6.000 euro per spese processuali e 12.000 per risarcimento danni morali al Mollace (?).
Il primo per  “detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco” si è  concluso stasera con l’emissione di una sentenza assolutoria.
L’avvocato Giuseppe Lupis è innocente. Non ha commesso il reato. L’arma dunque, come Giuseppe Lupis asseriva, non era sua. E non era nemmeno della contessa. Perché il teorema costruito dai magistrati di Catanzaro, Il giudice Antonio Rizzuti è  il campione dei campioni come acume investigativo, era che l’arma ( giocattolo) puntata dalla contessa Lucifero il 22 settembre 2000 a Soverato al momento dello sfratto dalla sua casa ad opera delle forze dell’ordine, fosse la stessa depositata nella sacca a mano ai controlli aeroportuali dall’avvocato Giuseppe Lupis, l’11 gennaio 2004. Quasi quattro anni dopo.  Da notare che l’arma-giocattolo che la contessa avrebbe puntato contro i militi fu dagli stessi sequestrata al momento dell’atto “delittuoso”. La contessa stessa dette al carabiniere atterrito dalla vista della pistolina, la pistolina. Messa agli atti.

salvatore_curcioinsertDa sottolineare che il pm antimafia Curcio Salvatore della sempre procura di Catanzaro, che aveva letteralmente scippato con una procedura che grida vendetta la casa alla Lucifero con il gioco delle tre carte all’asta fallimentare con il collega il giudice Giuseppe Valea, non era presente al momento dello sfratto il 22 settembre 2000.  Aveva inviato al suo posto la sua avvocatessa. La Pisano. Lui era rimasto dietro le quinte a dirigere l’orchestra.

Il 29 gennaio del 2004  il Curcio Salvatore facendosi interrogare a Salerno da collega magistrato denuncia quell’avvocato “arrestato 15 giorni prima a Reggio Calabria per la pistola” lamentando che il Lupis il giorno dello sfratto, sempre quattro anni prima, lo voleva uccidere! Con quella pistola? Quindi lui era parte offesa! E ci chiediamo: se era parte offesa (???) si sarebbe potuto celebrare anzi matare il processo a Catanzaro sua sede? O per competenza territoriale si sarebbe dovuto tenere a Salerno? O a Reggio Calabria dove il reato sarebbe stato perpetrato? L’aeroporto era di Reggio Calabria. E anche la lettera “calunniosa”era stata scritta dal carcere di Reggio Calabria!

Signori miei, il grave è che questa storia dura da oltre ormai sette anni!

Il procedimento per la calunnia a magistrato, tale Mollace Francesco, si è concluso in primo grado il 6 dicembre 2010. Con la condanna a tre anni di reclusione per l’imputato, avvocato Giuseppe Lupis. Come sopra già denunciato.  E ribadiamo perché sia impressa nella memoria questa infamità! E la cosa molto interessante, se non fosse tragica, è che in quel procedimento si è solo e soltanto  parlato di pistole. Praticamente non si è mai affrontato il tema calunnia. Non si è mai portato il documento scritto al Catanese dall’avvocato Lupis che ricusava a giusta ragione Mollace Francesco pm di Reggio Calabria originario di Casignana (RC). No.  Si è parlato di pistole. Da quella giocattolo in mano alla Lucifero a quella rinvenuta nel bagaglio a mano consegnata dallo stesso penalista al controllo magnetico all’aeroporto. L’avvocato Lupis o era in buona fede oppure un pazzo. Delle due l’una. Ma pazzo non è. Ergo…
Il giudice monocratico Antonio Rizzuti di fatto ha trattato una causa per detenzione illegale d’arma da fuoco. Non era il suo processo. Il processo per detenzione d’arma era affidato al Giudice, con la G maiuscola, dottoressa Adriana Pezzo. Che ha reso onore al suo mandato. Ha fatto il suo dovere di Giudice imparziale che persegue una verità processuale. Senza farsi intimidire. Ce ne fossero altri come lei. Purtroppo sono pochi. Questa è l’amara realtà. Ma non disperiamo. I buoni esempi fanno bene al cuore.
Invece come la mettiamo con il processo fasullo in ogni pizzo di Rizzuti Antonio? Fasullo perché ha trattato un tema non dovuto. Non calunnia ma pistole. Fasullo perché non ha ammesso i testimoni a difesa.  Fasullo perché ha ascoltato e accettato falsi testimoni che si sono contraddetti. Come la Matacera Enza, sua collega giudice ma onorario. Fasullo perché non ha rispettato le norme. FASULLO.
Leggere sul giornale online www.jeaccuse.eu gli articoli, a proposito del tema trattato dal giudice Rizzuti e della  sua sentenza emessa  il 6 dicembre 2010, dai titoli:
La laboriosità dei magistrati. Alla procura di Catanzaro per esempio” del 23 giugno 2010  e "Tribunale penale monocratico di Catanzaro. Ingiustizia è fatta! Il presidente Antonio Rizzuti il pm Paolo Petrolo e il "calunniato" giudice Francesco Mollace hanno fatto scempio della giustizia e del giusto processo" del 6 dicembre 2010

atenaMa il giudice Adriana Pezzo stasera ci fa dimenticare tanti giudici FASULLI. Perché lei è un vero Giudice. Ad oggi. E  speriamo per sempre. Un Giudice a Berlino c’è!

E come diceva San Giuseppe Moscati, medico, la Verità ci renderà liberi.

Ricerche su Internet caso giudiziario Avvocato Lupis:
http://www.liquida.it/giuseppe-lupis/