Se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto!
papasguardo.jpg Ci vogliono migliaia di anni di praticantato per lambire la sottile e raffinata mente già dei semplici chierichetti che ancora nei panni di modesti apprendisti imparano l’arte del gioco delle tre carte risultando essere sempre candidi e semplici! Figuriamoci dei loro capi, vescovi e papi. Non vorrei sembrarvi una mangiapreti ma amo guardare sotto lo zerbino e tutte le manifestazioni di platealità mi puzzano di bruciato.



Il fatto:
ministromussi.jpgPapa Ratzinger viene invitato dal Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma all’inaugurazione dell’anno accademico.


veltroni.jpgUn gruppo di docenti e studenti si oppone al suo intervento in quella occasione. In un altro momento si, nella cappella si, ma in aula magna a tenere una lezione magistrale no! Nella programmazione che il cerimoniale prevedeva il Papa sarebbe stato il primo a parlare, poi però, vista la sommossa, è stato spostato al terzo posto, dopo il Ministro dell’Università Mussi e il sindaco di Roma Walter Veltroni. Comunque sempre tra i primi tre, ci poteva anche stare! Invece, a sorpresa, lo Stato Vaticano decide che, per non turbare gli animi e non i essere responsabili se pure indirettamente di turbative quali guerriglie fuori e dentro l’Università, Papa Benedetto XI° fa il grande gesto: non vengo! Voglio, in poche parole, tutelarvi! Questa sarebbe la metafora! In parole povere, accende la miccia e scappa! E che ti prepara il suo fedelissimo sottoposto Cardinale Ruini? Un invito alla Mecca!
camillo ruini.jpgUn invito allo stadio in curva opposta a quella degli oppositori dell’Università! Tutti, domenica 20 gennaio 2008 alle ore 12 in piazza San Pietro ad ascoltare l’Angelus di Papa Benedetto VI°-Ratzinger. E li’ in duecentomila pellegrini discesi da monti e valli a mangiare panini con salsiccia, bere birra e sentirsi in pace, sul solo momento, con il mondo. Tante e tante buonissime anime. Una passerella eccezionale poi per i politici che stanno attraversando al solito tempi grami ma stanno sempre sulle poltrone dorate del paese.

Le considerazioni
A me tutto questo panegirico papalino è puzzato, a pelle, di bruciato, un gioco di prestigio. I poveri ingenui “scienziati” e gli “allievi degli scienziati” dell’Università non hanno capito che comunque il clero avrebbe vinto. Con i papalini l’opposizione frontale perde, perchè tutti in fondo al cuore vogliono lavarsi la coscienza, per piccoli o grandi peccati privati o pubblici, e pensano che già stare dalla parte del Dio istituzionalizzato li purifichi dall’immondizia interna. Sono stati gli strumenti, la leva per un gioco sopraffino! Non hanno capito che con i preti non si scherza. E così Ratzinger così buono, così generoso, così intellettuale li ha accolti a casa sua a piazza San Pietro a braccia aperte, dando una legnata di stile a chi ancora non ha imparato che essere diretti, esprimere, anche se rudemente la propria opinione, non solo non paga, ma sonoramente ti bastona. Bisogna imparare il sottile gioco di ipocrisia chiamata diplomazia. E con questo gioco, nel quale gli ecclesiastici sono maestri insuperabili, Papa Ratzinger ha perdonato e accolto chi lo ha menato! Dall’alto del suo potere che gli proviene dalla sua alta carica sancita. Da bastonato è diventato bastonatore. Con garbo e diplomazia però! Questa si che è una lezione magistrale!


papa piazzarid.jpgHa fallito lo Stato dove i vertici delle forze di polizia non sono in grado garantire l’ordine pubblico. Hanno fallito le forze politiche che non sono state in grado di mediare. Ha fallito la “Cultura” che non è stata in grado di capire che non erano quelli i modi per gestire un “invitato” di tale portata. I tempi in Italia non sono maturi per una vera democrazia e i Vescovi di Roma non si toccano! In nome del Papa Re! La fede è un’altra cosa. E guai a non averla. Ma la fede si vive e si agisce con i fatti, non con le piazze e le piazzate!

Roma 24 gennaio 2008

Teodora