matteischermoIncapacità di rispettare gli impegni internazionali dell’ITALIA verso la LIBIA e gli interessi italiani nel MEDITERRANEO
Un misto di ignoranza, viltà, inconsistenza umana e civile della classe politica porta l’ITALIA al rimorchio delle consorterie finanziarie americane, inglesi e francesi che continuano a bombardare la LIBIA provocando morte e distruzione…

I conigli politici che gestiscono la politica estera italiana avevano proposto, sommessamente, l’unica iniziativa politica che potrebbe (forse ancora) consentire all’ITALIA di riprendere una politica mediterranea degna delle tradizioni del Paese. FRANCIA e INGHILTERRA hanno subito detto “ a cuccia” e i conigli mannari hanno detto di avere scherzato: La richiesta di una tregua in LIBIA era solo una ipotesi diplomatica e non una proposta. Il grugnito degli “alleati europei” francesi e inglesi che annunciano di ritirarsi dall’AFGANISTAN ma di voler continuare a bombardare la LIBIA “con spirito umanitario e democratico” è stato sufficiente per far rientrare l’accenno alla necessità di imporre una tregua da parte dell’ITALIA.


Non c’è speranza quando si è ridotti in una simile condizione di inconsistenza politica e morale che si traduce anche in assoluta incapacità di rispettare gli impegni internazionali dell’ITALIA verso la LIBIA e gli interessi italiani nel MEDITERRANEO. Un misto di ignoranza, viltà, inconsistenza umana e civile della classe politica porta l’ITALIA al rimorchio delle consorterie finanziarie americane, inglesi e francesi che continuano a bombardare la LIBIA provocando morte e distruzione, impresa alla quale hanno preteso di associare l’ITALIA che avrebbe potuto, con una diversa classe politica, imporre fin dall’inizio della crisi libica una tregua e svolgere una altissima missione di Pace oltre che di tutela degli interessi italiani. In LIBIA e nel MEDITERRANEO. Con il comportamento tenuto ancora oggi, facendo marcia indietro sulla proposta appena formulata di una tregua appena rimbrottati da FRANCIA e INGHILTERRA, si vanificano gli sforzi di quanti hanno lavorato e lavorano per esportare nel Mondo e nel MEDITERRANEO quel modello di sviluppo che aveva promosso Enrico MATTEI rimettendoci la vita. Con l’aggravante, oggi, di essere “alleati da tappeto” degli eredi di quelli che operarono per eliminarlo. Compiendo una serie di infamie senza alcun vantaggio. Quando un viaggio a Tripoli, o la convocazione di una conferenza per trattative di pace e una tregua immediata, a PALERMO o a REGGIO CALABRIA potrebbero ancora impedire un pregiudizio definitivo dell’immagine dell’ITALIA nel MEDITERRANEO e nel MONDO.
23 giugno 2011