Spiaggiamento di una piccola cetacea , una zifio, presso il Comune di Monasterace (RC).  

foto5Dedizione al lavoro e spirito di sacrificio contraddistinguono il reparto di veterinaria di Locri, sempre presente sul territorio. Stavolta si é trattato di un caso piuttosto raro dove, come sempre l'uomo ha dato il proprio contributo nel bene e nel male.
Giorno 18 gennaio 2012, a seguito di avvistamento di un cetaceo lungo il litorare di Monasterace in direzione Guardavalle, immediato intervento del responsabile dell'ASP locale, dr. Giuseppe Giugno, Direttore del Servizio Veterinario Area C ASP Reggio Calabria e della sue equipe, la dr.Cinzia Genovese, il dr. Francesco Armocida ed il tecnico della prevenzione Domenico Daniero per le operazioni peritali del caso.


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Trattasi di uno zifio di 4 metri e 25 cm, spiaggiatosi già morto. Immediata la segnalazione ai ricercatori dell' Universita' di Padova affinchè, dopo indagini autoptiche, accertino le cause del decesso. Assodato che si trattasse di uno zifio è stata richiesta la presenza dei responsabile del ministero della sanità dell'università di Padova nella persona del Dr Sandro Mazzariol.

Il giorno seguente anche le biologhe dell’AMP (Area Marina Protetta - Capo Rizzuto), Stefania Giglio e Elena Madeo, contattate dal Dr. Paolillo , responsabile regionale WWF e dal Dr. Sandro Mazzariol, coordinatore, dell"Università di Padova, del Gruppo di Intervento per gli Spiaggiamenti Anomali di Cetacei in Italia , immediatamente si son recate sul posto per gli accertamenti di rito. Anche per loro ,arrivate sul posto, l'analisi dei particolari ha confermato che l’esemplare di Ziphius cavirostris, come si sospettava, era proprio il piccolo che lo scorso 30 Novembre in località Irto, dopo essersi spiaggiato assieme alla mamma era stato rimesso in mare e morto, molto probabilmente perché non aveva ancora terminato lo svezzamento e dunque, privato delle cure amorevoli della madre non era riuscito a sopravvivere.

foto6foto7Sabato 21.01.2012,è giunta tutta l'equipe del dr. Mazzariol direttamente dall'Università di Padova che ha accertato trattasi di una giovane femmina,che non aveva ancora completato lo sviluppo per l'assenza di follicoli. Alla presenza del Dr. Giuseppe Giugno, dei suoi collaboratori,  Dr. Francesco Armocida e Dr. Domenico Daniero, il Dr. Giuseppe Lucifora dell' Istituto Zooprofilattico di Catanzaro, il Dr. Sandro Mazzariol con i suoi collaboratori,Cinzia e Michele, le biologhe dell’AMP, Stefania Giglio, Elena Madeo, è stato effettuato l'esame autoptico con espianto degli organi per gli accertamenti.
Presente anche il Sig. Mimmo Vitale della Polizia Municipale di Monasterace, la biologa Maria Assunta Menniti, la dott. Marilene Bonavita, Presidente dell'associazione O.L.A. “Oltre l’Arcobaleno”, sempre attenta al benessere degli animali, e naturalmente gli operai comunali, che hanno assistito alle operazioni peritali ed alla consegna della carcassa per fini museali al dipartimento di Padova.

foto3foto-6Tra un mese il responso autoptico ci permetterà comunque di meglio delineare la realtà dei fatti.
Encomiabile dunque tutto il lavoro di squadra, fondamentale per la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica,con un ringraziamento particolare al Dr Armocida grazie al quale é stato possibile svolgere tutta la parte burocratica.
Ma fondamentale sarebbe poter attuare un'azione continua di monitoraggio sul territorio.
Sarebbe importante, inoltre, che si creasse una rete per il monitoraggio dei cetacei che transitano lungo i nostri mari, e magari anche con la creazione di una postazione fissa, un osservatorio marino nella regione Calabria.