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Da giorni assistiamo a servizi televisivi da Latina e dintorni come venissero dalla prima linea di Kabul in Afghanistan  o Islamabad in Pakistan. Tante inviate speciali come la Lilly o la Giovanna, le guerrigliere della Mamma Rai. Attenzione, neve in arrivo. Supermercati presi d’assalto da un popolo obeso e affamato. Terrorizzato di restare senza cibarie.

In questo mondo spento da un governo tecnico che ancora non ha fatto esultare nessuno.  Con una ministra del lavoro piangente ma dura, con un novello premier che quando parla pare avere inserito un transistor, tanto la voce è come provenisse da un robot, ritmata e metallica, queste nevicate sono una sferzata di novità e vita. Tutti sono gasati. Non nel senso di campo di sterminio, ci siamo quasi, ma pare siano pompati da una energia nuova. La neve. Carovane di pionieri attraversano le autostrade in cerca di benzina a meno prezzo, pane latte e corrente elettrica.

L’unico a non essere felice è Gianni Alemanno il Sindaco di Roma, colpevole di non avere previsto la catastrofe di portata mondiale e non avere comprato quintali di sale.
Gianni, stai sereno, noi siamo con te. Un poco di neve in questo clima algido politico non può che portare una ventata di calore.