emigrantiIn questo ultimo anno la vita collettiva è stata infilata in un tunnel. Il martellante e continuo messaggio che proviene da ogni mezzo di comunicazione è che siamo oltre la povertà. Che non c’è via d’uscita. Che non c’è speranza. Che il debito pubblico è talmente alto che sarà impossibile riprendersi se non con immensi sacrifici tenendo presente che dovremo affrontare la miseria. Come destino ineluttabile.

Anche le idee scarseggiano e non c’è voglia di fare niente. Perché quando viene tolta la speranza viene meno la voglia di fare. Di progettare. Di pensare. Perché tutto appare inutile. Stiamo così viaggiando verso il baratro. Verso la fine. I governanti di tutto il mondo che pare si siano alleati a diffondere attraverso i media lo spavento. Non si rendono conto che così facendo creano automi senza aspettative anche pericolosi. Perchè quando tutto pare perduto i più deboli o si ammazzano o ammazzano. O rubano. O violentano.
Nel pianeta ci sono tante risorse, tanta ricchezza. E’ necessario spazzare via questi politicanti ingessati, senza vita, che diffondono morte. Politici e banchieri che a tavolino decretano la nostra sorte. Che viaggiano su aerei privati e maneggiano soldi sporchi di sangue umano. Politici e banchieri che senza alito di vita decretano la nostra morte. Senza sogni e senza mete non si va da nessuna parte. E questa gente che ha in mano la finanza ci ha tolto i sogni. Non facciamoci spaventare. La vita continua. Lo spread che sale e il terrore che viene seminato viene seminato ad arte. Per calpestare le iniziative. Per manipolare un popolo schiacciato dalla paura. Alziamoci e partiamo. Come? O organizzandoci per buttare giù gli attuali governanti ed esigere elezioni subito con programmi certi di sviluppo e di rinascita umana culturale e sociale o emigrando  in paesi dove esiste l’opportunità di un lavoro e una vita migliore. Il mondo è la nostra casa. Non è fuggire. E’ andare dove esistono condizioni di vita accettabili. In Europa la vita è marcia.